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LETTERE ALLA RIVISTA | 2000

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LETTERE ALLA RIVISTA

2000

LETTERA N. 16/2000  1 | 2 | 3

(Continua da pagina 1)

media di gamma. Certamente la timbrica è un'etichetta che i Denon (ma non solo loro) si portano dietro da sempre: i nippo hanno un'attesa d'ascolto sicuramente diversa da quella europea che pure non collima con quella americana. Non vado oltre perché i distinguo si sprecherebbero.

Siamo in ogni caso al solito ed annoso problema:
due telai o monotelaio?
Ricordiamoci che, per una .... banalissima regola fisica, non è per il momento (e penso ancora per parecchi anni a venire) possibile accomunare in uno spazio più ridotto la medesima quantità di materiale contenuta in una volumetria maggiore (regola valida ancora oggi: N.d.D.). Qualcosa deve essere sacrificato: dimensionamenti delle alimentazioni, circuitazioni più essenziali, etc.

Cosa ti voglio dire? Che partendo dall'innegabile presupposto che le due elettroniche a tue mani, perfettamente funzionanti, sono due oggetti da tenere in alta considerazione per l'entry level, io non le baratterei mai e poi mai con un integratino d'oggi, Audiophile o altro che sia. Fai un po' di palestra, riabitua le tue orecchie, vai ai concerti non amplificati, ricava giudizi, formati una tua concezione d'ascolto e dopo, ma solo dopo, mettiti in caccia.

Se proprio ti vorrai sbarazzare dell'accoppiata, il consiglio certo che ti posso dare è uno, anzi due:

1. non hai specificato in quale fascia di prezzo ti vuoi collocare per l'amplificazione (azzardo: attorno ai 2 milioni?), ma bene farai e sono d'accordo con te, a stare su un integrato che dovrà essere di buona qualità. In quell'ordine di prezzo si possono trovare oggetti di tutto rispetto, ma troveresti solo ciofeche se cerchi il due telai. Le motivazioni? Vale quanto detto: la quantità e ancor più la qualità si paga;

2. già il fatto di avere due blocchi separati comporta d'acchito costi maggiori, poi si raddoppiano i cabinet, le alimentazioni, gli ingressi/uscite.... due linee di produzione, etc., ma nella fascia di prezzo addirittura fino a 4-5 milioni di lire non ci sono validi concorrenti due telai ad un buon integrato. Figurati nello - ipotizzato - tuo budget di spesa. Non dimenticare che anche in Italia abbiamo - pochi - onesti produttori, sovente bistrattati per l'italica mania esterofila.

Per quanto possibile, poiché questo sarà per te solo un passaggio intermedio verso l'elevazione della qualità di ascolto, ti consiglio di orientarti su prodotti che abbiano un buon mercato, una valida tecnologia ed una sana tradizione (
non ho volutamente usato il termine "buon nome" perché non sempre l'abbinamento è automatico): ti sarà certamente più facile ricollocarlo e, in caso di bisogno, avrai più coperture di assistenza.

Valida anche la richiesta che hai formulato di materiale usato: spesso, se si conosce la provenienza, si fanno ottimi affari e in questo caso il mercato è abbastanza fiorente. Per quanto ci riguarda direttamente, non siamo purtroppo in grado di soddisfare la tua richiesta.

Visto che hai dato un giudizio sulle tue elettroniche, significa che ne dovresti conoscere bene le caratteristiche: perché non cominci con il sentire allora l'influenza di cavi diversi? E' un'esperienza che potrebbe risolversi a costo a zero, ma ad alto valore  aggiunto.
Anche questo è un bagaglio di conoscenze molto utile. Meglio  farlo ora che si conosce la restituzione attuale che domani quando l'orecchio dovrà tornare da un normale periodo di decompressione.


(Continua a pagina 3)

 

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