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Ciò perchè da un lato l'assorbente acustico dallo spessore di qualche centimetro, in genere viene posto sulle 3 pareti; dall'altro lato, l'esistenza di un'uscita (condotto reflex) di dimensioni predefinite. La teoria della maggiore profondità, funziona anche per il bass-reflex, forse anche più poiché vi deve essere una camera vuota dove l'aria mossa dall'altoparlante deve essere spinta dentro il condotto, per fuoriuscire all'esterno.
Inoltre, la maggiore profondità, contribuisce a non fare innalzare o innescare fenomeni di risonanze e vibrazioni, come nel caso contrario. In più, vi sarebbe lo spazio per posizionare un condotto reflex nelle dimensioni prestabilite dai calcoli e non… troncato (accorciato alla bisogna) come purtroppo spesso avviene.
Dal punto di vista timbrico, occorre segnalare il fatto che il bass reflex ha non poche magagne. Il suo utilizzo è conveniente nel momento in cui si privilegia la tenuta in potenza con correlativa bassa distorsione, se l'obiettivo è il raggiungimento di elevate pressioni acustiche. In pratica il suo impiego è di natura prettamente professionale, oltre che economico. Perché? Per sopperire, ad esempio, ad alcune problematiche utilizzando la cassa chiusa, occorre utilizzare non meno di due woofer per canale. Questi, costano decisamente di più rispetto al singolo woofer.
Conviene fermarci qui.… Qualcosa dovrebbe essere aggiunto sull'influenza sulla risposta acustica della larghezza del pannello frontale, ma occorrerebbe tempo e spazio.
Per quanto riguarda gli scritti in argomento, a memoria mi ricordo che solo Bartolomeo Aloia con l'articolo di presentazione del suo sistema LRL 1, pubblicato su Suono nn. 214/215/217 del 1991, parlò esplicitamente della profondità del
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