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LETTERE ALLA RIVISTA | 1999

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LETTERE ALLA RIVISTA

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LETTERA N. 5/1999  1 | 2

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Se il risultato non lo gradisce potrà sempre tornare indietro, ma consiglio di lasciare tutto com'è e passare al fine tuning dell'impianto.

Per potere
apprezzare all'ascolto differenze sonore introdotte da qualsiasi cavo, la parte del leone spetta al diffusore. Se il vostro sistema è a bassa risoluzione, saranno evidenti differenze d'ordine elevato, se non nessuna. La risoluzione non può essere quantificata in modo uniforme per tutti i diffusori, perché spesso dipende anche dal modello di trasduttore adottato. In genere questo va a braccetto con i parametri dell'efficienza e sensibilità, esperessi rispettivamente in percentuale (%) ed in decibel (dB)..
E' più semplice riferirci alla sensibilità, dato che molti lettori non hanno dimestichezza con l'efficienza che si misura in percentuale. La sensibilità si misura, invece, in decibel (dB), parametro maggiormente familiare.
Perciò stabiliamo un confine tra diffusori che permettono in modo facile la distinzione tra cavo ed altro, e diffusori che rendono tale compito maggiormente difficile. E' un criterio generico e come tale deve essere considerato.
Poniamo il confine a 91 decibel (dB).
Valori superiori permettono discernimenti maggiori. Valori inferiori rendono il compito gravoso. Ad esempio, in tal caso, è difficilissimo, se non impossibile, stabilire differenze sonore tra diversi cavi di alimentazione.

Relativamente alla configurazione dei diffusori, è perfettamente inutile utilizzare allo scopo i minidiffusori. 

Francesco S. Piccione


 

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