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GLI EDITORIALI | 2010

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2010

EDITORIALE N. 6/2010  1 | 2 

(Continua da pagina 1)

vibrante di grandi dimensioni ed elevata escursione della stessa. Figurativamente, è la stessa differenza che esiste tra un palestrato ed un mingherlino…
E' un discorso che ho ripetuto centinaia di volte in dieci anni di HI-FIGUIDE! Ma per motivi legati alla scarsa ricettività degli audiofili italiani in argomento, a causa della loro ottusità, solo in pochi hanno colto l'importanza contenuto in questo messaggio. Non solo ottusità, ma anche blocco psicologico, poiché molti sono convinti che un subwoofer come quello oggetto della nostra prova, non sia possibile inserirlo in ambienti inferiori ai 15 m2. Sbagliato: ce ne potete anche mettere 4… due per canale, uno sopra l'altro.

Ecco un esempio di come sia inutile parlare delle basse frequenze a certe persone.
Giorni fa telefonicamente mi ha chiamato (disturbato…) un tizio. Costui era indeciso su quale diffusore acquistare, indicandomi tutte marche commerciali, molto in voga presso altre riviste (pagando…). Non era un lettore abbonato ad HFG, per cui potevo tranquillamente chiudere il telefono. Sennonché, la mia curiosità di sapere fino a che punto il babbeo l'avrebbe sparata grossa, mi ha trattenuto. Non c'è voluto molto, poiché di lì a poco affermò che un minidiffusore è in grado di scendere fino a 40 Hz! Gli chiesi se il minidiffusore avesse un woofer di 38 cm di diametro. Costui mi rispose che era da 13… Al che gli chiesi da dove derivava la sua convinzione di un simile exploit. Rispose: "Cosi dichiara il costruttore e la rivista che l'ha testato!".
A quel punto, mi dilungai su alcune spiegazioni, senza essere troppo tecnico, che sembravano lo convincessero, fin quando  non mi chiese: "Ma non è che i bassi sono poi troppi?". A quel punto era chiaro che si trattava di un tizio che non era mai stato ad alcun concerto di musica sinfonica, per cui interruppi la telefonata.

E' chiaro a questo punto che il livello di conoscenza della maggioranza degli audiofili può benissimo essere incarnato nel tizio preso a riferimento. Per costoro le basse frequenze sono un problema da evitare. La diffidenza, abbiamo visto che è originata in parte dai luoghi comuni diffusi da certe riviste e assimilate dagli audiofili; soprattutto, dalla mancanza della conoscenza diretta della musica dal vivo, in particolare di certi strumenti musicali. Non tutti gli strumenti musicali è possibile conoscere. L'intento della rubrica di Giacomo è anche quello di fare notare le notevoli dimensioni di certuni. L'organo è il più

grande di tutti! Gli altri, non sono certo piccoli, come il basso tuba, il pianoforte, il contrabbasso, la grancassa, il timpano, ecc. Sono tutti strumenti musicali in grado di riprodurre le basse frequenze, impiegati dagli autori sinfonici per mettere in risalto particolari stati dell'animo umano o vicende storiche o di fantasia.

Togliendo questo risalto, questo accento, che ne rimane del significato dell'opera? Nulla! Lo provano gli ascolti effettuati nella nostra sala principale con numerosi appassionati. Ascolti che normalmente vertono su opere sinfoniche ben conosciute. Chi era ai primi ascolti, subito notava che nel suo impianto mancavano tante informazioni, tutte a bassa frequenza. Se qualcuno inizialmente rimaneva dubbioso, poiché il disco utilizzato non lo possedeva, nessun dubbio, invece, l'aveva colui che portava il suo disco, che conosceva da anni. Costoro hanno sempre esclamato: "Nel mio impianto non ci sono i bassi, tanto da nascondere una parte importante del significato dell'opera sinfonica!".

A questo punto, spero che avrete compreso l'importanza delle basse frequenze.
Si tratta di elementi essenziali non solo della musica, ma anche della sua corretta riproduzione. Senza di queste, la riproduzione è finzione, simile a quella dell'ascolto della TV, del suono dell'MP3, dell'impianto del PC o quello dell'auto. Per chi già avesse letto il nostro
"annuario" "Standard Minimo, Guida pratica per la scelta dei componenti ed accessori audio", avrà compreso che da tempo, la frontiera del miglioramento delle prestazioni sonore del proprio impianto hifi, non è la sostituzione di un componente audio con un altro, che nel 99% delle volte l'impianto suonerà identico a prima, ma il rafforzamento dell'emissione della gamma bassa. Non è una cosa semplice da effettuare, ma più efficace di qualsiasi altra soluzione, compresa la sostituzione dei diffusori… a meno di acquistare modelli supercostosi di enormi dimensioni.

Ah, dimenticavo! Sapete come avviene la comunicazione tra branchi di elefanti posti a qualche decina di chilometri di distanza? Con l'emissione di un suono attorno ai 2 Hz… Beh, l'elefante è lo "strumento musicale" più grande al mondo….

Francesco S. Piccione

 

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