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GLI EDITORIALI | 2010

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EDITORIALI

2010

EDITORIALE N. 3/2010  1 | 2 

(Continua da pagina 1)

immobile. Comprendo l'elevato costo dei diffusori, ma non comprendo affatto l'esistenza di "centrali nucleari" (finali di potenza), costosissime, che hanno il coraggio di spacciarle per uso domestico. Mi dovete spiegare che cosa se ne fa una persona di un amplificatore da 300 W da 32.000 euro? Spiegatemi a cosa serve un amplificatore con le ventole di raffreddamento, non in classe A, dalla potenza e costo megagalattici? E' chiaro che si tratta di componenti per uso professionale, con ingressi/uscite bilanciate, adatti solo per impiego in discoteche, concerti live, cinema ed altro, tranne che per uso domestico, perdinci! Soprattutto occorre la consapevolezza che non suonano!

Il
secondo argomento che ha alzato un bel "polverone" riguarda la nostra definizione di musica "liquida".
In questo caso il "polverone" è consistito nell'"arresto" delle persone alla lettura della definizione. Dapprima un silenzio, successivamente la testa si sposta per guardare da un'altra parte; infine, l'esclamazione: "Sai che non ci avevo pensato! In effetti…". Eh, eh, mentre tutti si prodigano a darvi le informazioni che più gli convengono, da qualsiasi pulpito si ergano, se in funzione di generatori, clonatori o pappagalli,
HFG per prima ha posto l'accento sulla questione, fornendo una definizione più che accurata dei diversi fenomeni. E' chiaro ed evidente che la musica "liquida" non è quella che la maggioranza intende e conosce, ma cosa differente, insita nel concetto di fruibilità unica ed immediata, non certo nella fruibilità ripetuta tipica della musica registrata.

Il problema dell'alta fedeltà e della sua corretta riproduzione sonora è sempre quello, evidenziato sin dal 1999 da HI-FIGUIDE: la corretta informazione, la qualità della stessa e di distinzione tra cattiva e buona informazione. L'informazione è in grado di influire sulle scelte degli appassionati. Se privi della "testa pensante" ripetono a pappagallo ciò che credono sia corretto. Una situazione protrattasi indisturbatamente dai primi anni Ottanta e che ormai ha determinato la caduta libera della vera alta fedeltà, anche quale alternativa culturale di svago per gli uomini, in contrapposizione alle futilità e volgarità offerte da internet.

Certo è nella natura umana aggregarsi attorno a quelli che sembrano i più forti, denigrando gli altri.
In alta fedeltà l'aggregazione avviene attorno a certi personaggi e riviste, considerati il "non plus ultra" del settore. Ovvio che una rivista microscopica come HI-FIGUIDE venga bistrattata e non presa in considerazione. Sinceramente non m'interessa, ma dispiace constatare che grazie ai pappagalli e a certi recensori le IRS V e le Apologue non esistano più, assieme ad una ben definita schiera di ottimi diffusori, a partire dalle ESB 7/06, le diverse Infinity ed in genere i buoni diffusori da pavimento a 4 vie. Oggi il panorama è desolatamente scialbo, ad indicare che l'alta fedeltà vera non esiste quasi più!

C'est la vie! L'ignoranza porta sempre verso il regresso…. Poi parlerebbero di popolo sovrano: ma vaffà!

Francesco S. Piccione

 

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