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GLI EDITORIALI | 2007

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2007

EDITORIALE N. 10/2007  1 | 2 

(Continua da pagina 1)

affermare che tale sistema non funziona.

Tra le operazioni di messa a punto rientra il capitolo dedicato ai
cavi di collegamento.
Sappiamo che i cavi di collegamento hanno natura sottrattiva sul segnale in transito, già a partire dalle connessioni utilizzate. Utilizzare dei buoni cavi dotati di ottime connessioni placcate oro è un buon inizio, ma non basta. Occorre poi posizionarli in modo che non interferiscano tra loro ed in modo da minimizzare i fenomeni indotti degenerativi sul segnale in transito. Il nostro lettore ha sperimentato come il suono dei suoi finali monofonici a valvole, noti per le loro intrinseche qualità sonore, sono ulteriormente migliorati con la semplice sostituzione del loro scadente e striminzito cavo di alimentazione. Viene da pensare a quante volte una qualsiasi elettronica è stata sostituita con ulteriore esborso di denaro, quando magari bastava semplicemente sostituire il cavo di alimentazione o al limite la spina con una da 16 ampère.

Il nostro lettore ha dichiarato di avere attuato un altro preciso accorgimento, di cui sono a conoscenza sin dagli anni 80', ma che non ho visto mai applicato. Se tutte le operazioni di messa a punto appena descritte - e quelle tralasciate - non sono di facile comprensione da parte dei profani e non, figuratevi quella che leggerete adesso:
il miglioramento sonoro dell'impianto audio quando viene collegato alla rete elettrica utilizzando prese poste

tra loro ad una certa distanza, in cui in ognuna di loro è collegata una metà dello stesso.
Certo questa operazione di essere strana lo è molto, ma funziona… Difatti mentre leggevo la descrizione dell'impianto del nostro lettore, sono balzato dalla poltrona, pensando: "Accipicchia… qualcun altro finalmente se ne è accorto!".

Per concludere, l'audio di qualità consiste anche in una serie di operazioni e stratagemmi volti al miglioramento delle prestazioni sonore del proprio impianto. Tali espedienti sono applicati sin dall'inizio nella fase di progettazione, poi nella fase di costruzione ed, infine, nella fase più importante di utilizzo dell'impianto. Questi stratagemmi sono in grado di incidere direttamente o indirettamente sulla qualità del suono. In alcuni casi il loro principio di funzionamento o di azione è spiegabile con una certa facilità; in altri, il loro criterio di funzionamento è di difficile comprensione; in altri, addirittura inspiegabile. Tutti però, contribuiscono efficacemente a migliorare le prestazioni di un impianto stereo di alta qualità. Ovviamente il discorso è riferito agli espedienti da noi presentati. Altro che plug and play!

Francesco S. Piccione

 

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