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PINO RUSSO Darn That Dream Di Francesco Piccione
Ho avuto il piacere di conoscere personalmente Pino Russo, musicista e virtuoso jazz di chitarra classica, di origine Siracusana, ma Torinese di adozione. L'ottimo Paolo Piangiarelli della Philology Jazz Records, ben lo paragona a Jim Hall (di cui abbiamo redatto tempo fa la recensione di un suo famoso disco edito dalla prestigiosa Telarc), ma che a mio giudizio si colloca in una fascia differente, decisamente più interessante per l'unicità di alcune caratteristiche virtuosistiche.
Nato nel 1957, biologo, diplomato in chitarra classica, concertista e compositore, insegna armonia, musica d'assieme e chitarra presso la Jazz School Torino, nonché docente di chitarra jazz al Conservatorio "Vivaldi" di Alessandria. E' stato soprannominato "Un'orchestra a sei corde" per la concezione estremamente dinamica della produzione sonora e del "gesto" chitarristico.
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Caratteristiche che ritroviamo nella sua ultima fatica "Darn That Dream", in cui vengono messi in evidenza le sue qualità di chitarrista versatile, in grado di far confluire insieme Jazz e Classica, realizzando in questo CD un connubio tra brani Jazz e la sua tecnica virtuosistica della chitarra classica. E' questo il punto che, a mio giudizio, lo fa collocare in un ambito differente, decisamente diverso ed originale, rispetto ad altri chitarristi come Jim Hall, Joe Pass e Wes Montgomery. Diversamente da Jacques Loussier, che propone brani classici in chiave jazzistica, Pino Russo rivisita in chiave virtuosistica classica, brani jazz.
Infatti, nell'album si trovano notissimi brani jazz, che vengono riproposti in una luce tutta nuova, particolare, virtuosistica ed al contempo poetica, ma assolutamente rigorosa, tanto da renderli "diversi" e maggiormente godibili rispetto alla loro versione originale. I brani spaziano tra la famosa "Spain" di Chick Corea, le latine "Brasil" e "Mas Que Nada"; gli standard come "'Round Midnight", "Darn That (Continua a pagina 2)
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