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Questo CD dovrebbe (e probabilmente lo sarà) essere in tutte le case degli audiofili, melomani, appassionati di Jazz e non, per molti motivi che vorrei andare a spiegare. Innanzi tutto chi è Bill Evans? William John Evans, soprannominato Bill, nasce a Plainfield, nel New Jersey, il 16 agosto 1929. Il padre Harry sr. ha ascendenze gallesi, la madre Mary Soroka è di origine russa, per cui Bill ricordava spesso di avere ascoltato sin dall'infanzia le canzoni popolari del Galles e le musiche della chiesa ortodossa russa. I genitori vanno poco d'accordo (il padre non disdegna l'alcool), procurandogli forse i primi traumi, ma capiscono da segni certi che è bene avviare al più presto il bambino alla musica. Del resto l'altro loro figlio Harry jr., più vecchio di due anni, suona già la tromba. Diventerà insegnante di musica nelle scuole pubbliche e sarà per Bill un modello di comportamento ed un termine di riferimento fondamentale. Al punto che quando, nell'Agosto del 1979, in un momento di depressione Harry si toglie la vita, Bill ne riceverà un colpo decisivo. Gli sopravviverà appena un anno, fino al 15 settembre 1980, data della sua
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morte.
Il piccolo Bill prende molto sul serio le sue lezioni di musica. Oltre a studiare pianoforte, si cimenta con il violino e con il flauto. Si applica con assiduità perfino eccessiva che non manca di lasciare il segno sul suo carattere e forse anche sul suo fisico. Impara presto a comporre, acquisisce una grande facilità di lettura a prima vista ed una tecnica pianistica straordinaria.
Nel 1955 Bill si trasferisce a New York dove continua gli studi e collabora con numerosi musicisti famosi, come il chitarrista Jim Hall (Undercurrent, United Artist), ma nell'autunno seguente riunisce quello che a detta dei critici è il suo trio migliore, con Scott La Faro al contrabbasso - uno degli innovatori dello strumento Jazz - e alla batteria Motian. Dal Trio ottiene una coesione perfetta e un'interazione totale che è l'esito di un lavoro di assieme quotidiano e tenace. La sua musica, pur essendo (Continua a pagina 2)
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