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Dopo mesi di pausa forzata, a causa di un meraviglioso evento, la nascita del mio secondo bambino, Alessio e di un trasloco che mi ha impegnato per mesi...eccomi qua!
Nella nuova casa dispongo di un ambiente di ascolto migliore del precedente, anche se la messa a punto ha richiesto molto tempo e...non è ancora conclusa. Ho cercato di convincere il Direttore affinché mi lasciasse fare prove di ascolto anche con la stanza in fase di allestimento ma, giustamente, lui ha stoppato la mia attività: la qualità non accetta compromessi, quindi.....niente lavoro fino a che l'acustica non si è rivelata buona! Non è serietà questa?
Il Cd oggetto di questa recensione è opera di un giovane pianista, compositore, arrangiatore Livornese, Andrea Pellegrini.
La casa discografica è di Pisa.… Non potevo ricominciare in modo migliore, visto che sono un Pisano "trapiantato" a Livorno, non credete? In barba alla storica rivalità tra le due città.
Non conosco Andrea personalmente, ma il suo curriculum, i giudizi di alcuni miei amici musicisti
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che lo conoscono e, soprattutto, le mie orecchie, mi fanno credere che si tratti di un musicista sicuramente interessante.
Su Audiophile Sound n° 18 di Aprile 2001, troverete una bell'intervista al titolare della casa discografica che ha curato la registrazione e noterete anche la presenza di richiami al CD di Andrea Pellegrini. Come avrete capito, stiamo parlando di un musicista e di un'etichetta audiophile ben conosciuti.
Ma andiamo al sodo....
L'Ensemble Ainulindale è nato nel 1993 ed è composto di ben undici elementi, che, come si legge nel libretto allegato al CD, aspirano ad una sonorità orchestrale europea che esalta una ricerca contrappuntista e timbrica e la coniuga con il linguaggio jazzistico.
Le musiche presenti in quest'opera sono state composte da Pellegrini tra il '93 e il'99: comprendono spunti impressionistici, etnici, romantici e parti improvvisate di stampo
(Continua a pagina 2)
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