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quello mio solito, con una piccola novità: il preamplificatore AiFai Linear a valvole in Classe A, al posto dell'Aloia PST 11.01i a stato solido, alimentazione separata e zero feedback di controreazione. Si tratta del preludio alla prova completa che leggerete nel prossimo numero 29 di HFG.
IL COMPACT DISC
Si tratta della raccolta di brani provenienti da CD diversi, realizzati in posti e tempi differenti. In questo modo è possibile farsi un'idea sulla qualità delle diverse registrazioni e valutare l'opportunità di acquistare il CD contenente il vostro brano preferito; oppure valutare la qualità offerta dalla Chesky. Per quanto riguarda il contenuto musicale, tutti i brani tranne due, sono cantati da soliste di nota fama, vecchie conoscenze per noi audiofili: Sara K, Carla Lother, Rebecca Pidgeon (toh, un piccione americano…), Ana Caram, Badi Assad e Kelly Flint (Dave's True Story). Ognuna di loro con precise peculiarità timbriche facilmente riconoscibili, che permettono di affibbiare loro dei soprannomi scherzosi. Ad esempio "La Selvaggia" per Sara K e "The Sensual" per Kelly Flint.
La qualità media delle registrazioni dei brani contenuti in questo CD è nella media Chesky, perciò alta. L'appunto che si può muovere a certe registrazioni è nell'eccessiva ricerca del riverbero ambientale, attuata in diversi brani in modo artificiale. In questo modo, rende bene l'idea dell'acustica dell'ambiente, ma con perdita di definizione e dettaglio. Infatti, quando la registrazione è ben effettuata, i risultati rasentano lo straordinario. In questo CD troviamo diverse perle di registrazione, ognuna con precise caratteristiche, tanto da fissare degli standard di riferimento in fatto di qualità delle stesse. In particolare il brano inedito numero 10, cantato da Kelly Flint.
Per qualità artistica e tecnica, si tratta di un CD che apprezzo molto. Forse non per tutti gli audiofili, ma un sicuro "strumento sonoro" per la messa a punto e confronti di componenti audio. Ricordo che quando demmo il premio ad un CD di Sara K, ci fu un audiofilo che si lamentò che il disco non lo emozionava. A parte il fatto della gratuità della recensione, trovo abbastanza ridicolo criticare qualcosa la cui lettura è gratuita, oltre al fatto che è chiaro che ognuno di noi si (Continua a pagina 2)
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