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A COLLOQUIO CON… MAESTRO PINO RUSSO Di Francesco Piccione
Ho avuto il piacere di conoscere personalmente Pino Russo, musicista e virtuoso jazz di chitarra classica, di origine Siracusana, ma Torinese di adozione. L'ottimo Paolo Piangiarelli della Philology Jazz Records, ben lo paragona a Jim Hall (di cui abbiamo redatto tempo fa la recensione di un suo famoso disco edito dalla prestigiosa Telarc), ma che a mio giudizio si colloca in una fascia differente, decisamente più interessante per l'unicità di alcune caratteristiche virtuosistiche.
Giusto, quindi, dare risalto alla sua breve biografia tratta dal suo sito web ufficiale. Nato nel 1957, biologo, diplomato in chitarra classica, concertista e compositore, insegna armonia, musica d'assieme e chitarra presso la Jazz School Torino. E', inoltre, docente di chitarra jazz al Conservatorio "Vivaldi" di Alessandria. Soprannominato "Un'orchestra a sei corde" per la concezione estremamente dinamica della produzione sonora e del "gesto" chitarristico, nel corso degli anni ha sviluppato un'intensa ricerca timbrica sulla chitarra classica amplificata, esplorando linguaggi musicali diversi tra jazz, bossa-nova, contrappunto Bachiano, contemporanea e musica mediterranea. E', quindi, un musicista di consolidata esperienza con alle spalle numerosi riconoscimenti, come quello di miglior chitarrista nell'edizione 2009 del "Premio Massimo Urbani".
I nostri lettori hanno l'occasione di conoscerlo meglio attraverso questa breve intervista che
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gentilmente ci ha concesso.
Francesco Piccione (HFG Music) Maestro Pino Russo, ci siamo conosciuti questa estate in occasione di un incontro con l'amico comune, Lino Dimora. Ho avuto il piacere di averla mio ospite nella nostra sala di ascolto; ho avuto il piacere di conoscere il suo ultimo lavoro discografico, di cui sto preparando una recensione. Vorrebbe presentarsi ai nostri lettori e raccontarci come è nata o ha scoperto la sua passione per la musica?
Pino Russo (P.R.) Da bambino mi piaceva molto veder suonare e da adolescente, sull'onda della Beat Generation ho cominciato a dedicarmi un poco alla chitarra, prima per gioco e poi con una passione sempre in crescendo. Avendo iniziato gli studi musicali relativamente tardi, intorno ai 13 anni, le prospettive di una vita musicale professionale erano molto distanti e, quindi, ho avuto un percorso scolastico di tipo tradizionale e mi sono ritrovato biologo. Durante il periodo universitario mi guadagnavo qualche soldino suonando in una orchestra professionista e la frequentazione di musicisti più adulti ed esperti mi ha stimolato un interesse per la musica jazz e per la chitarra classica. Così ho coltivato gli studi musicali con grandi maestri e mi sono ritrovato, mio malgrado, a fare il musicista di professione. Tra studi in biologia, jazz, chitarra classica e altro, la mia formazione è risultata poliedrica e mi ha fornito gli strumenti che oggi utilizzo in tutti i miei (Continua a pagina 2)
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