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HFG MUSIC | A COLLOQUIO CON...

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A COLLOQUIO CON...

Massimo Bottaro  1 | 2 | 3 | 4 | 5

e per gli impianti che c'erano, era un audiofilo), è stato comunque per me determinante, mi ha amplificato la mia passione per la musica, tanto da determinare una scelta di vita dopo aver fatto gli studi in giurisprudenza: "La Musica". Oggi mi sento fortunato a fare ciò che faccio, cioè un mestiere che mi piace e lo faccio con passione.

Ritorniamo ai miei 10 anni. Mio padre e mia madre non credevano al fatto che volessi studiare pianoforte perchè ero troppo monello, giocherellone, semplicemente bambino. Nei pomeriggi d'estate, dove solitamente andavo a giocare con i miei compagni, sentivo lontanamente dei suoni. Un pomeriggio c'era la finestra aperta del palazzo accanto a dove noi giocavamo. Era al piano rialzato. Saltai su un muretto e sbirciai dentro. Fu un fulmine a ciel sereno! Fu una cannonata nel mio cuore! Vidi il pianoforte, una ragazza che suonava e l'insegnante accanto.

Tornato a casa raccontai tutto l'accaduto a mia madre; qualche giorno dopo andammo a parlare con questa signora che si chiamava Giuseppina Mongiovì Corsini, la quale mi accolse con gioia e mi insegnò a leggere le note musicali. Imparai velocemente: dopo una settimana circa mi ricordo ancora, suonai il brano a 4 mani di Vincenzo Billi "Lieti sogni". Così continuai a studiare da questa signora, fino a quando ebbi un incidente con la moto a 17 anni, facendomi male al braccio: frattura ad 1\3 del radio e dell'ulna e 152 giorni di gesso. Approfittai per chiedere alla mia insegnante di approfondire le nozioni teoriche (solfeggio, dettato musicale ecc..), ma lei ormai molto anziana e forse stanca, mi diceva sempre di ripassare un altro giorno. Così dopo un po' di andirivieni, con mio grandissimo dispiacere decisi di cambiare insegnante.

Insieme ai miei genitori andammo dalla prof.ssa Carlotta Romano Calogero, la quale aveva una scuola di musica con diversi insegnanti. Mi affidò al Maestro Giovanni Finocchiaro, un grande studioso teorico, musicista, compositore, direttore di coro, docente di teoria, solfeggio e dettato musicale al Conservatorio Corelli di Messina. Ottimo maestro. Oggi ancora raccolgo i frutti di quegli insegnamenti. Dopo soli 10 mesi di lezioni con lui mi presentai in conservatorio a Messina per sostenere gli esami di teoria e solfeggio: venni promosso con il punteggio di 9.50 su 10.
Continuando a studiare con la Professoressa Calogero ho conseguito il compimento inferiore di pianoforte (il cosiddetto quinto anno) a Catania, l'anno successivo alla teoria e solfeggio. Ma non andò come speravo. Infatti, fui promosso, ma con


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Massimo Bottaro

MAESTRO MASSIMO BOTTARO
DI FRANCESCO S. PICCIONE
Versione integrale

Francesco S. Piccione (HFG)
Maestro Bottaro, ci siamo conosciuti recentemente ed ho avuto modo di conoscerla. Ad esempio, ho apprezzato il fatto che è anche un audiofilo, oltre che concertista. Vuole presentarsi ai nostri lettori, raccontando in linea di massima la sua vita di musicista, dall'inizio ad oggi?

Maestro Massimo Bottaro (M.B.)
Ho iniziato da piccolissimo ad amare la musica. Mio padre mi racconta sempre che per non farmi piangere mi metteva accanto una radiolina accesa con il volume bassissimo per farmi ascoltare musica classica, ed io stavo tranquillo per ore. Appena spenta o tolta mi venivano tutti i problemi di fame, pannolino, ecc...
Poi a tre anni sapevo a memoria moltissime canzoni di Rita Pavone, Gianni Morandi, Massimo Ranieri e tanti altri perchè i miei zii (fratelli e sorelle di mia mamma, ancora ragazzi di 16-20 anni) mi portavano spesso con loro in macchina, ascoltando di tutto alla radio. A tal punto, il mio orecchio in breve tempo, si è abituato a qualunque genere musicale.
All'età di nove anni ricevetti in regalo una tastiera elettronica di solo 15, che ancora custodisco gelosamente. Incominciai così per gioco, a trasferire sullo strumento tutto ciò che sentivo: dalla colonna sonora dei cartoni di Braccio di Ferro alle 4 Stagioni di Vivaldi (ovviamente solo l'inizio, perchè non c'era nessuno che mi spiegasse e mi insegnasse musica). Nel frattempo i miei cambiarono casa ed andammo a vivere in un condominio, dove accanto noi andò ad abitare il fratello di mia mamma. Questo zio, Giacomo, appassionatissimo di musica (forse per quei tempi

 

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