HI-FIGUIDE | Guida italiana all'alta fedeltà esoterica ed hi-end internazionale | Rivista di approfondimento sui temi audio
E-Copmmerce | Acquista | E-Shopping Home Web Edition | Indice On-Line Progetto Servizi Chi siamo Registrazione Newsletter | No Spam! Invia posta Tutto HFG!

HFG MUSIC | A COLLOQUIO CON...

Cerca

A COLLOQUIO CON...

Sito Web | MySpace | Peppe Consolmagno  1 | 2

suonata; se poi uno pratica anche un'attività diversa da quella musicale è ancora più complicato, ma non per forza incompatibile. Tutto questo impegno contribuisce alla formazione della persona. Dopo tutto i codici genetici li abbiamo già tutti fin dalla nascita, quello che manca loro è l'alimento: l'esperienza. Non riesco a scindere l'uomo dall'essere musicista, quando salgo sul palco porto con me il mio mondo, la mia vita. E' come dicevo prima, una questione di responsabilità. È difficile ed estenuante mantenere integra la propria coscienza e la propria coerenza. Io lo sto facendo da oltre 40 anni, ho avuto (Leonardo) il primo figlio sei mesi fa e cerco di creare una dimensione, anche se ricca di contrasti e di sballottamenti emotivi, positiva e il più genuina possibile.

HFGM: Che musica ascolti in prevalenza? C'è un artista che preferisci particolarmente?
PC: Qualche anno fa ascoltavo veramente tanta musica, ero affamato di notizie e stimoli. Ora l'attività professionale e le problematiche organizzative sempre più impegnative e logoranti mi hanno portato ad ascoltare sempre meno musica. L'ascolto della musica è sempre complicato, da una parte perché ho un rapporto conflittuale, dall'altra perché ascoltare con l'orecchio critico e tecnico e sentire qualcosa che veramente mi emoziona mi capita di rado. Per molto tempo ho ascoltato esclusivamente musica etnica-world, soprattutto quella brasiliana, jazz e musica creativa. Oggi riesco ad ascoltare con più tranquillità anche altri generi musicali, ma solo se mi capita per caso, e questo è buono perché vuol dire che ho superato quelle difficoltà e intransigenze che in passato avevo, dovute a un isolamento forzato dedicato alla formazione della mia identità di musicista. Ci sono tanti musicisti che adoro, se devo citarne uno solo, la mia scelta è semplice e rapida: l'amato amico e collega Nana Vasconcelos. A lui, come tanti miei colleghi, devo molto. Tra i dischi preferisco quelli molto ben registrati, dove ci sono veri musicisti che usano sapientemente gli strumenti acustici e l'elettronica. Gradisco i cd che rispettano le frequenze, le escursioni naturali dello strumento musicale. Questo richiede un buon impianto hi-fi per essere ascoltati, ma ne vale veramente la pena. Se pensi che certe frequenze stimolano il corpo umano, perché privarsi di questa fortuna? Capisco di essere impopolare, oggi i cd vengono confezionati con tagli a certe frequenze per fare in modo che quei prodotti si possano ascoltare dovunque in qualsiasi condizione. Questo fa sembrare che tutto sia facile, che suonare sia facile, peggiorando l'attenzione e l'educazione all'ascolto.


(Continua a pagina 2)

PEPPE CONSOLMAGNO

Con molto piacere pubblichiamo l'intervista per HICLASS & HI-FIGUIDE che ci ha rilasciato il percussionista Peppe (Giuseppe) Consolmagno, resa possibile grazie alla collaborazione di Carlotta Fischer, che ringraziamo vivamente.

HI-FIGUIDE MUSIC: Anno 2003: Farmacie piene zeppe di cosmetici; epoca di letterine, di arbitri incapaci e di TV che quando arriva la pubblicità alzano di dieci dB. Tempi duri per tante cose..., ma di solo jazz (o di sola musica-intesa-come-musica) si può vivere?
Peppe Consolmagno: Mi vuoi proprio stuzzicare… conosco molti musicisti che vivono di sola musica, poi vai a vedere meglio e ti accorgi che vivono con la madre, usano il tuo telefono, salgono sulla tua macchina, aspettano che li chiami per suonare, non conoscono i problemi fiscali e non vogliono essere coinvolti nelle questioni organizzative né con il service audio-luci. Se la musica viene presa come uno dei pochi spazi in cui si è esonerati da qualunque impegno se non quello di suonare, beh! allora certo che si può vivere di solo musica. In realtà conosco pochi, ma veramente pochi, musicisti che riescono a vivere solo di musica suonata. È un problema di responsabilità. Mi hanno sempre seccato le persone che giudicano male quei musicisti che pur di vivere in maniera autonoma e confortevole fanno varie attività. Fare due lavori è faticoso, bisogna faticare il doppio, ma l'onere maggiore è riuscire a fare bene entrambi. Ho sempre lavorato per guadagnarmi la libertà di vivere come vivo, di poter scegliere i concerti che reputo interessanti (ovvio, con una certa tolleranza…altrimenti non si suona più), compreso il vivere in provincia. Ogni scelta ha il suo lato buono e quello cattivo. Fare lezioni, tenere workshop e seminari, lavorare nelle scuole o nei carceri come ho fatto l'estate scorsa, sono tutte attività che appartengono alla musica, ma che sottraggono tempo ed energia a quella

 

All Rights Reserved ® Copyright © | Francesco Piccione | 1998/2012