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LETTERE ALLA RIVISTA | 2007

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LETTERE ALLA RIVISTA

2007

LETTERA N. 1/2007  1 | 2 | 3 | 4

LA VERA ALTA FEDELTA'
di Giacomo …

N.B: lettera pervenuta prima dell'ingresso di Giacomo Pischedda in redazione.

Egr. dott. Piccione,
 
buongiorno, mi chiamo Giacomo e le scrivo da Cagliari per congratularmi del  suo "ritorno" in rete.
Nonostante la lunga assenza la vedo in gran forma, ma d'altronde il suo "silenzio attivo" emanava un fermento palpabile, che a tutto faceva pensare tranne che ad un cedimento. Ho visto che giustamente è andato subito al sodo colpevolizzando i minidiffusori, che chiamo "
bottoli" per comodità e per chiarezza espositiva, e soprattutto, riscontrando la quasi totale mancanza d'esperienza d'ascolto di musica dal vivo da parte della maggioranza degli audiofili.

Purtroppo, credo che il problema sia in realtà ancora più grave e risieda in un vero e proprio "
deficit uditivo" causato non da patologie particolari, ma dalla non cultura sonora diffusa negli ultimi anni.
Mi spiego. Io lavoro nella biglietteria del Teatro Lirico di Cagliari e uso come suono di riferimento l'orchestra, il coro, tutti i singoli strumenti suonati qui in teatro nelle salette dei musicisti, l'organo della chiesa di Santa Rosalia e, ovviamente, qualsiasi concerto interessante si tenga in Sardegna. Grazie al mio lavoro sono sempre a conoscenza di ogni manifestazione musicale e sono in grado di informare gli amici audiofili, nonché  di aiutarli a trovare i biglietti per gli spettacoli più interessanti.
Sono orgoglioso di aver aiutato molte persone a capire, grazie all'esperienza con la musica reale, l'importanza fondamentale delle basse frequenze per una corretta riproduzione tra le mura domestiche.

E qui viene il bello: le uniche persone che hanno

beneficiato, ai fini della loro evoluzione audiofila, degli ascolti dal vivo o anche di quelli fatti in impianti in grado di scendere in frequenza, erano già in possesso di diffusori di dimensioni minime per un ascolto accettabile.

I possessori di
bottoli, sia da supporto che da pavimento,  mi hanno, invece, sempre stupito non riuscendo a sentire i bassi sotto i 35-40 Hertz, neanche dal vivo.
In particolare, chi possiede
bottoli particolarmente osannati da certa stampa ha, secondo me, sviluppato un filtro uditivo che taglia le prime due ottave (per me 10-20 e 20-40 Hertz). Li ho portati in chiesa con largo anticipo rispetto all'ora del concerto, per fargli capire che basta anche solo "azionare" il mantice senza iniziare a suonare, per sentire quel respiro della cattedrale che se riprodotto dall'impianto ci da l'ambienza e il senso delle dimensioni ambientali. Gli ho fatto sentire nelle salette di prova il contrabbasso, il bassotuba, il controfagotto e persino i timpani e la gran cassa orchestrale, che simulavano in un inquietante assolo alcuni passaggi violentissimi della "Sagra della Primavera" in una stanza di 15 metri quadri .....

La ricompensa per la mia buona volontà? Mi sono sentito rispondere che:

- comanda, comunque, la gamma media;
- in chiesa non si avvertiva proprio un bel niente;
- gli strumenti suonano sempre e comunque piano;
- il contrabbasso suona così articolato come dal vivo
solo con i woofers di piccoli dimensioni che equipaggiano i loro bottoli (??!!);

e tante altre castronerie che mi hanno fatto constatare l'irrecuperabilità uditiva di chi ascolta i
bottoli da un certo numero di anni. Inoltre, mi


(Continua a pagina 2)

 

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