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L'EVOLUZIONE DELL'IMPIANTO Di Fulvio …
LETTERA 1
Egr. Direttore, mi chiamo Fulvio e Le scrivo da Moncalieri (TO). Sono un tecnico luci nel settore professionale e un audiofilo in quello casalingo. La musica fa, quindi, totalmente parte della mia vita. Infatti, sono anche un discreto musicista (suono la batteria da 15 anni e la chitarra da 20) e in più mi interesso da anni di acustica. Ho partecipato a più di 1.500 concerti, ovviamente la maggior parte dei quali amplificati. Di conseguenza conosco discretamente bene la differenza tra il professionale ed il nostro dolce hi-fi casalingo.
Il mio impianto non è purtroppo esoterico, ma la mia attenzione si rivolge soprattutto alla messa a punto ambientale, cioè credo di essere arrivato a sfruttare appieno le caratteristiche del mio sistema, composto da CD Pioneer PD-S 503, ampli integrato Pioneer A-503R, diffusori RCF Aithra 5 (con secondo woofer in reflex passivo), cavi di segnale Monster Cable, di potenza Nordost Flatline, tavolino autocostruito. E' un impianto decisamente commerciale, ma devo dire di averne raggiunto i limiti, dopo anni di ascolti e messe a punto dell'ambiente e del controllo delle vibrazioni dell'intero sistema. Voglio dire che a questo punto non cambia più niente cambiando i vari metodi di appoggio o similari (anche i diffusori più di questa risoluzione non danno).
L'ambiente originale era un po' disgraziato: lungo 3,6 m, largo 3,6 m e alto 3 m, quindi varie somme di risonanze, ecc. Ho dovuto costruire varie trappole per bassi con risuonatori di Helmotz tarati a determinate frequenze, disposizione maniacale di diffusori e punto di ascolto, riflessioni primarie e parte delle secondarie abbattute drasticamente grazie a
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