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UN COCKTAIL ESPLOSIVO: STANDARD MINIMO ED AMBIENTE DI ASCOLTO Di Michele …
Buongiorno e complimenti per la rivista, sono Michele ed abito a Parma. Molti come me penso, anche se completamente esclusi dallo "Standard Minimo" per svariati motivi, possono comunque trovare sul Vostro sito suggerimenti utili per migliorare i propri modesti impianti o, quantomeno, per "capire" molti concetti di base.
Passiamo al mio problema: pur essendo da sempre appassionato di musica (da ascoltare e da suonare), ho per la prima volta la possibilità di dotarmi di un impianto. Purtroppo, come penso tantissime altre persone, per mia sfortuna non dispongo di un budget elevato ed ho problemi di spazio irrisolvibili, per cui mi accingo a realizzare uno di quei famigerati impianti "in libreria". La stanza, però, non è "disgraziatissima": saranno 30 m2 e 2,90 in altezza.
Dovendo accontentarmi, ho iniziato il calvario di chi, abitando in una piccola città (Parma), è alla disperata ricerca di un negozio dove poter ascoltare in modo decente e, quindi, valutare l'acquisto dei vari elementi. Naturalmente, partendo dai diffusori, mi devo limitare ad una classe che Voi non prendete nemmeno in considerazione, cioè quella dei piccoli diffusori bookshelf. L'unica cosa che sono riuscito ad ottenere è di poterli posizionare ad una altezza corretta (75 centimetri), e di avere uno scaffale alto 42 cm, profondo 40 e largo 90 per il posizionamento di ogni diffusore (poverini, già saranno sfigati, almeno facciamoli respirare...).
Finora solo alcuni minidiffusori non mi hanno disgustato, trattasi delle Linn Katan, delle minuscole Ruark Epilogue e delle "dure" ATC SCM 7. Ho ascoltato (si fa per dire) anche altre cose, tipo le Sonus Faber Concertino, le TOTEM
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