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LETTERE ALLA RIVISTA | 2001

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LETTERE ALLA RIVISTA

2001

LETTERA N. 5/2001  1 | 2 | 3

CAVI: QUALITA' SONORA, BASSE ED ALTE FREQUENZE
Di Antonino …

Egr. Direttore,

sono ultimamente impegnato nella autocostruzione di un cavo di collegamento per altoparlanti e ho riletto con molta attenzione  il suo articolo "Dell'Enigma dei Cavi", pubblicato nel 1999 in due parti, su Costruire Hi-Fi nn. 41 e 42.

Nel mio impianto (
che è formato da un amplificatore Lo Scherzo di Luca Chiomenti e che utilizza come diffusore il Micronken larga banda con l'altoparlante ATD 16, presentato sempre dallo stesso Chiomenti su CHF, Lettore EAD 1000) dalle prove fatte con cavo realizzato con multiconduttori isolati e la classica treccia multifilare insieme mi ha dato un risultato molto interessante e gradevole.

Dovendo creare un cavo unico (quindi, non bi-wire), le volevo chiedere qualche consiglio per ottenere la massima resa sui bassi e se secondo la Sua opinione è corretto usare due cavi separati uno più specifico per i bassi e un altro per gli alti, che poi si vanno ovviamente a un unica via.

Ringraziandola anticipatamente, le invio i miei più cordiali saluti.

Antonino - Meta di Sorrento (NA)

Risponde Francesco S. Piccione

Egr. Sig. Antonino,

come avrà ben notato dalla lettura del mio articolo pubblicato su CHF, realizzare cavi di collegamento non è impresa semplice, tante sono le variabili in gioco da tenere in considerazione. Non tutti i soggetti interessati

sono, però, disposti ad accettare simile situazione, in quanto sostenitori della teoria della semplicità, dove il semplice doppino rosso/nera o la sola resistenza in serie, sono gli unici parametri validi per la corretta realizzazione di un cavo di collegamento, anche di qualità eccelsa. Difatti, non sono pochi i costruttori blasonati che offrono per decine di migliaia di lire al metro, ad esempio, semplici cavi coassiali… tanto vale, offrire il doppino…

Nei migliori negozi di materiale elettrico, ad esempio, si trovano dei
doppini da 2,5 e 4 mm2, con guaina trasparente, che consente la visione del rame normale in un polo e quello argentato nell'altro. Questo è un buon cavo base, venduto a poco più di 1.000 lire al metro. Il doppino, però, è il cavo più semplice che ci sia. La realtà indicata dagli studi e sperimentazioni, risiede in ben altri luoghi, diversi dal bellissimo salotto frequentato dagli Agnostici Anticavi.....

Per realizzare un
cavo realmente a larga banda, occorre necessariamente attuare anche una costruzione complessa. Il motivo è semplicissimo. In gamma bassa, l'ostacolo maggiore è frapposto dall'elevato valore tenuto dalla resistenza; in gamma alta, gli ostacoli sono diversi tra cui mi piace richiamare per simpatia l'effetto pelle (per maggiori approfondimenti, vedere il libro "Dell'Enigma dei Cavi", anche su come realizzare dei cavi "base").

Realizzare un cavo che, oltre ad avere ampia gamma passante abbia anche un
buon suono, è impresa possibile solo da pochi costruttori, sparsi nel pianeta e tra questi, non sono presenti diversi nomi altisonanti. Come dicevo in apertura, la semplicità non risiede nei cavi, né tanto meno una costruzione semplicistica. Il risultato di tale ragionamento porta alla realizzazione di un cavo con più polarità poste in


(Continua a pagina 2)

 

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