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LETTERE ALLA RIVISTA | 2001

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LETTERE ALLA RIVISTA

2001

LETTERA N. 25/2001  1 | 2 | 3 | 4

PROGETTAZIONE AUDIO: PASSIONE E ROGNE
Di Stefano …

Caro Direttore,

mi scuso subito per aver messo da parte il tono formale, ma sono sicuro di non abusare della tua cortesia e attenzione. Ti scrivo perché sono andato a vedere il sito
The Music Dream e praticamente mi si è accesa la lampadina o per rendere più l'idea mi sono esaltato. Certe volte mi lascio prendere da facili entusiasmi e credo di poter fare tutto quello che mi passa per la testa e così inizio a documentarmi sull'argomento di turno e ad avanzare progetti.

Tra l'altro arriva l'estate e siccome ad Agosto pensavo di risparmiare il mio cervello dagli studi universitari pensavo che sarebbe buona cosa impegnare un po' del mio tempo per provare a realizzare un diffusore. L'impresa è ardua, per cui l'ipotesi più credibile mi sembra quella del sub. Sono conscio del fatto che queste cose non si fanno a caso,  per cui mi baserò su qualche progetto pescato nella rete, magari con l'aggiunta di qualche particolare, giusto per divertirmi un po' e per conferire un mio tocco personale all'oggetto (mal che vada riciclo tutto per il car audio.

Purtroppo, nella mia testa frullano un sacco di domande.

1. Gli altoparlanti per il car audio sulla carta offrono prestazioni di tutto rispetto? Sono un illuso? E' meglio spendere i soldi per driver di altro tipo e filosofia? Da un lato vedo la possibilità di realizzare come prima esperienza un bel  sub; dall'altro opterei per un sistema ellittico 2 vie 2 altoparlanti coassiali: vedi concetto di sorgente puntiforme. E' tanto sbagliato voler montare un tweeter davanti al woofer, anche se separati da una tromba?

2. Senza sprofondare in trattazioni troppo addentro la materia, quali regole fisiche  e  matematiche pratiche mi permettono di curare un progetto dimensionalmente corretto? Mi riprometto, comunque, di acquistare dei libri sull'argomento.

3. Se decidessi di adottare un crossover attivo per gli altoparlanti, è possibile collegarlo all'uscita pre/out del mio integrato, dividere il segnale in gamma alta e gamma bassa, mandare quella alta a un finale (che devo comperare) e la bassa farla rientrare nell'integrato per amplificarla? In ogni caso come faccio a scegliere la frequenza di taglio?

4. Nell'ipotesi, invece, di pilotare un sub oltre ai miei normali diffusori, siccome non  ho l'uscita sub devo collegarlo ai morsetti degli speakers aggiuntivi. ma crea qualche problema lasciare l'altro canale scoperto e comunque l'ampli fornirebbe energia a tutta la gamma di frequenze solo che poi l'altoparlante sa riprodurre solo quelle basse, giusto?
Si ha un sensibile spreco di risorse da parte dell'amplificatore? (da qualche parte ho letto che si dimezza l'impedenza).

5. Sempre parlando di sub: è meglio se il magnete pesa di meno a parità di sensibilità e risposta in frequenza? A regola dovrebbe avere una risposta più  pronta agli impulsi, no?
Sul depliant della Kenwood ho visto 2 progetti: uno in sospensione pneumatica e l'altro in bass reflex: prendendo un altoparlante di un'altra marca, ma delle stesse dimensioni posso inserirlo nel progetto "Kenwood"? Faccio questa domanda perché, sempre sul depliant, scrivevano che certi altoparlanti erano indicati per  cabinet piccoli.


(Continua a pagina 2)

 

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