HI-FIGUIDE | Guida italiana all'alta fedeltà esoterica ed hi-end internazionale | Rivista di approfondimento sui temi audio
E-Copmmerce | Acquista | E-Shopping Home Site Map | Web Edition Progetto Servizi Chi siamo Registrazione Newsletter | No Spam! Invia posta Tutto HFG!

LETTERE ALLA RIVISTA | 2001

Cerca

LETTERE ALLA RIVISTA

2001

LETTERA N. 22/2001  1 | 2 | 3

MODIFICHE AL THORENS 166
Di Giampaolo …

Egr. Direttore,

anzi tutto le faccio i complimenti per la rivista on line! Vengo al sodo chiedendo quali possibilità di upgrading ha il mio giradischi analogico Thorens TD166. Conviene lavorarci un po', magari sostituendo il braccio in dotazione, i cavi o è meglio guardare sul mercato?

In molti mi hanno detto che al di là del prodotto entry level, non ha niente da invidiare ai vari Rega, Project etc. Il mio obiettivo sarebbe quello di mantenere vivo l'analogico, cercando il più possibile di non logorarsi con sistemi difficili da tarare o da posizionare.

Mi risulta, infine, che il rivestimento inferiore della base del mio giradischi sia in cartone e cha ai fini del buon suono sia deleterio. Con cosa consiglia di sostituirlo? O ritiene possa essere asportato del tutto?

Ringraziandovi anticipatamente, colgo l'occasione per inviarvi cordiali saluti.
Giampaolo … - Pontedera - PISA

Risponde Francesco Piccione

Egr. sig. Giampaolo,

il Thorens TD 166 nelle sua varie versioni, ha avuto fama e gloria a volte anche sproporzionata al valore dell'oggetto. In ogni caso è un buon giradischi analogico, specie nelle sue ultime versioni, realizzato seguendo pedissequamente alcune regole fondamentali per la realizzazione di un giradischi perfettamente funzionante: la sospensione su molle e la trazione a cinghia.

Tutti i giradischi analogici realizzati senza tenere conto di queste due regole basilari, a parte rarissimi casi accertati, non sono dei veri

giradischi, ma dei surrogati. Pur tuttavia, alcuni di questi hanno avuto un successo inatteso, merito principalmente di recensioni favolose e favorevoli. Pensate che il segreto del bel suono dell'analogico, risiede anche nella presenza delle sospensioni. Altri giradischi, privi di questo importante dispositivo, non suonano altrettanto bene come i colleghi dotati di sospensione.

La motivazione è semplice. L'operazione di lettura del segnale inciso nel solco è operazione delicata (meno dell'opera di lettura digitale...). L'assenza di disaccoppiatori smorzanti fa sì che vibrazioni e risonanze provenienti da qualsiasi fonte di energia esterna al giradischi, vengano captate ed amplificate dalla testina, sommandosi al segnale del solco, oppure ostacolando fortemente la corretta lettura (
per maggiori approfondimenti, esiste il libro "La Sorgente Analogica").

Mi sono sempre stupito del successo commerciale dei giradischi a telaio rigido. Mi sono chiesto come sia possibile che molti Audiofili non facessero una semplice riflessione: "Ma che succede a tutte le vibrazioni che vi arrivano?". Anni di ricerche contro le vibrazioni, che hanno condotto alla realizzazione di magnifici giradischi, vanificati dal successo commerciale di tavolette dotate di un piatto, braccio e motore.

La spiegazione del successo commerciale delle "tavolette" risiede esclusivamente nel mondo del marketing e della pubblicità, esattamente le stesse che hanno decretato il successo dei minidiffusori.
Quando si realizzano apparecchi a cui si toglie tutto, anche il fondamentale, è certo che il suono sarà talmente povero da appiattire le differenze sonore, rendendo tutto uguale a se stesso. Quanti sono gli impianti stereo "bensuonanti" e


(Continua a pagina 2)

 

All Rights Reserved ® Copyright © | Francesco Piccione | 1998/2013