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LETTERE ALLA RIVISTA | 2001

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LETTERE ALLA RIVISTA

2001

LETTERA N. 18/2001  1 | 2 | 3

QUALITA' DELLE REGISTRAZIONI E PROVE DI ASCOLTO
Di Luca …

Spett.le Redazione,

volevo porre due domande:

- ho notato che nello "Standard Minimo" non appare il "mitico" Fisher X 100 A, quasi un New Old Stock, amplificatore su schema Williamson, degli anni 60, con valvole EL 84 (Philips) e 12AX7 (made in Great Britain), del quale molti hanno parlato: è perché è sconosciuto o perché non corrisponde ai requisiti? Nel secondo caso, si potrebbe sapere perché?

- Che ne pensate del CD allegato a La Repubblica "Jacques Loussier - The Best Of Play Bach"? Tempo fa ho effettuato un po' di prove su impianti e non ho trovato alcun suono di pianoforte che mi soddisfacesse. Ho acquistato questo CD perché sono appassionato di Loussier e francamente il suono che ha del pianoforte mi sembra assai dignitoso, sbaglio? Se si perché? Se questo suono fosse non buono, potreste indicarmi un disco con un suono di pianoforte che (con un impianto opportuno) sia in grado di ingannare l'orecchio, dando l'impressione di avere davanti lo strumento e non due altoparlanti?

Quali sono state le prove di cui dicevo in precedenza? Siccome volevo farmi un'idea di come può suonare un impianto (diffusori + integrato + DAC + meccanica) dal prezzo intorno ai 10.000.000 di Lire, sono stato in un negozio di Roma, dove abito. Costoro mi hanno fatto ascoltare un impianto composto da diffusori Duntech, amplificazione VTL, un DAC ad un bit Delta Sigma (di cui non ricordo la marca) ed un vecchio ed imponente lettore digitale TEAC, usato come meccanica, interfacciato SPDIF; tutti i componenti erano usati.

Ero con un amico, una stanza sui 4x4, casse ad un buon metro dalla parete, noi ad un metro dalla parete opposta. Abbiamo sentito Jacques Loussier (le 4 stagioni ed il Bolero, entrambe incisioni Telarc), Sounds of Blackness, Cyrus Chestnut con Anita Baker, Yo-Yo Ma con Mc Ferrin, il coro di Robert Shaw (Telarc 20 bit), Ray Brown con Dee Dee Bridgewater (Telarc 20 bit), Ronny Jordan ed il sampler della Naim.
Suono molto arioso, tutto bello sfumacchiato... sfuocatello, francamente visto l'impegno di soldi e di cavi mi aspettavo di meglio, leggerissimo senso di mal di testa uscendo, sebbene il volume di ascolto fosse contenuto. Tutto molto "dentro" sembrava quasi un transistor, era tutto lì, spiattellato senza alcuna cura, sebbene le Duntech facessero bella mostra della loro barocca leziosità…

Un altro giorno, invece, ho sentito due 4312 Mk II della JBL, *doppino rosso-nero*, il detto Fisher, del quale a Roma si parla come un grande classico dell'amplificazione, un lettore CD integrato Marantz CD 14. Nonostante che:

a. le 4312 siano casse monitor;
b. il doppino rosso-nero abbia i problemi che ben conosciamo;
c. l'amplificatore sia un semplice 17 W,

ho sentito musica ad un volume ben più consistente senza il minimo fastidio, anzi ho voluto alzare un po' sull'inizio del disco "Sound of Blackness" per farmi un'idea della tenuta in potenza che si è rivelata molto ragguardevole, il sistema non ha fatto una grinza, conservando precisione dell'immagine, grande separazione armonica ed un bellissimo fuoco. Questi diffusori sono sicuramente molto piatti, molto netti, hanno un'immagine che mi ha colpito non poco: ascoltavo a circa 1 metro e 30 dai diffusori medesimi che a loro volta erano vicini (30 cm)


(Continua a pagina 2)

 

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