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quattro. La prima classica, denominata monowiring, consiste nell'utilizzare un cavo di potenza per ciascun diffusore. La morsettiera che consente il bi-wiring, possiede due ponticelli rimovibili, che collegano le stesse polarità; in tal caso, ciascun cavo di potenza andrà collegato alla coppia di morsetti superiore per la gamma medioalta; i ponticelli provvedono al trasferimento del segnale ai morsetti inferiori per la gamma bassa. A proposito dei ponticelli, questi spesso sono di infima qualità, specie se in lamierino: sostituirteli con due pezzi di filo elettrico da 2,5 mm2 di sezione per polarità, magari stagnando le estremità oppure saldando dei contatti in oro.
La seconda possibilità è meglio conosciuta come bi-wiring. Si tratta di utilizzare una coppia di cavi di potenza, in luogo del solito singolo. Dal lato amplificatore, se questo possiede una sola coppia di uscita per ciascun diffusore, i due cavi vanno collegati insieme ai morsetti rosso e nero, magari un polo tramite connettore e banana (per il woofer) e l'altro tramite forcella (per i medioalti). Dal lato diffusore, invece, occorre rimuovere i ponticelli che collegano le due identiche polarità; quindi, uno dei due cavi andrà collegato ai morsetti rosso/nero posti inferiormente (basso), l'altro lo collegate ai morsetti rosso/nero posti superiormente ai primi (medioalti).
Il vantaggio principale di simile configurazione consiste nell'impiegare specifici cavi per la sezione medioalti e per i bassi. Pochi sono al corrente che realizzare un cavo di potenza a larga banda richiede delle notevoli cognizioni sul tema del trasporto degli elettroni all'interno di un cavo di collegamento, per cui spesso questi prediligono aree specifiche della banda audio. In secondo luogo, diminuiscono i problemi legati (Continua a pagina 2)
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