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Risponde Giorgio Capelli,
"Divide et impera".
Egregio ingegnere, questo è il titolo che più calza alla sua "esternazione". Massì, mi consenta, per una volta, di mutuare un termine di romana (nel senso politico) matrice e mi passi, con umile comprensione, le esternazioni che vado a proporle.
L'assioma che dà il titolo a questa mia risposta (lo chiarisco non per Lei, uomo di cultura con almeno 18 anni di studi alle spalle, ma per coloro i quali tale opportunità non ebbero), in sintesi, ha il significato di consigliare a chi non è in grado di controllare o, meglio, di reggere una situazione di …. separare le forze altrui. D'altronde, si sa, il volgo è facilmente governabile quando è ignorante: questa sì che non è un'affermazione offensiva, in quanto assume il significato di "persona che ignora, che non sa". Ignorante, di latina memoria tengo a ribadire, è l'aggettivo che più calza a chi si lancia, come Lei, in gratuite affermazioni, appunto, non sapendo. Quella che Lei usa è una sorta di strategia della divisione, della confusione che tenta di insinuare in chi, non aduso a certe esperienze, non ha ancora maturato i corretti dogmi per assumere in proprio i dovuti orientamenti e le conseguenti opinioni. E' il sistema che, con mezzi e mezzucci diversi, ha finora tenuto le redini del mondo della riproduzione, di quella vera. E' il metodo che ci ha portato all'attuale stato di prostrazione di mercato: e Lei, mi consenta, è vittima di quel sistema e di sé stesso.
Ma in questa trappola ci è caduto, Lei come tanti, tantissimi altri, proprio per la disinformazione e la mancanza di opportunità (Continua a pagina 2)
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