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LETTERE ALLA RIVISTA IMPIANTI AUDIO STEREO: QUALE EQUILIBRIO? DI ATTILIO….
Egr. Direttore,
leggo la sua rivista da un po' di tempo e la trovo veramente interessante, fuori dal coro ed indubbiamente superiore a tutte quelle on-line che conosco (VideoHIFI, ecc.), specie la sua "concorrente" TNT Audio, nonostante i pochi ma strepitosi scritti che sinora avete pubblicato. La stoffa indubbiamente c'è e si vede.
Proprio per la fiducia che ripongo su di voi, sulla scia della rubrica "Alla Ricerca dell'Oggettività negli Ascolti", ho cominciato ad acquistare Audiophile Sound. Questa rubrica ha stuzzicato non poco il mio interesse su questo argomento, dato che non credo assolutamente alla soggettività degli ascolti ma dei giudizi. Che diamine: sinora quando ho ascoltato buoni impianti, notavo che tutti i presenti erano concordi con me! Solo in casi sporadici c'era qualcuno che dissentiva, ma secondo me (e le altre persone presenti convenivano), esprimeva giudizi fortemente soggettivi sul suono, motivati o sostenuti, o da una pessima educazione musicale, o peggio, dalle idee commerciali che sostengono le altre riviste.
Nel n. 12 Giugno/Agosto 2000 di AS, con allegato il buon Telarc di musica blues, ho letto la recensione dell'impianto di un loro collaboratore, tal Marco Fontanelli, a pagina 44; impianto molto costoso, composto da diffusori Klipschorn da 18 milioni, lettore cd, convertitore, preamplificatore e finale di potenza, giradischi analogico, per un totale di ben oltre 200 milioni di lire.…
Ora mi chiedo e le chiedo, data la sua esperienza in campo, secondo me superiore a quella di molti direttori di testate, a causa del fatto che lei
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