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LETTERE ALLA RIVISTA | 2000

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LETTERE ALLA RIVISTA

2000

LETTERA N. 8/2000  1 | 2 | 3

MODIFICHE ALLE 7/06
Di Andrea ….

Egr. Prof. Cotzia,

sono un ingegnere di Padova, che ha visto la luce (dell'hi-fi) diversi anni dopo di Lei (sono del '62), ma che condivide l'apprezzamento per le ESB 7/06. Ho acquistato l'anno scorso, una coppia usata, delle stesse, ritengo prima serie dato che nulla è riportato sulla targhetta di identificazione.

Data la notevole età ed il presumibile affaticamento, a mio parere richiedono un aggiornamento.
Gli altoparlanti sono stati riconati e calibrati a regola d'arte. Il passo successivo vorrebbe essere il ricablaggio interno (cablare o escludere anche i tre potenziometri, che comunque hanno la loro posizione preferenziale su flat?) con cavo Van Den Hul; l'aggiornamento del crossover con sostituzione dei condensatori (sicuramente ormai degradati, con altri di superiore qualità) e divisione dello stesso per attuare il biwiring su woofer e le altre tre vie. Sostituzione, inoltre, dei due miseri morsetti a molla con quattro di migliore qualità.

Conoscendo Lei bene questi diffusori, gradirei ricevere un Suo parere riguardante gli interventi previsti (benvenuto qualsiasi suggerimento), nonché se possibile, gradirei ricevere qualche notizia sul crossover utilizzato nella seconda serie, per aggiornare, se possibile, lo schema dell'attuale.

Andrea

Risponde Antonio Cotzia

Egr. Sig. Andrea,

la serie 7 della ESB, progettata da Renato Giussani, è stata senza dubbio la linea di

diffusori meglio riuscita della azienda, in particolare il modello oggetto della discussione: il 7/06. La sua fama è stata tanta, tant'è che una coppia fu utilizzata per tanti anni come monitor di registrazione dalla celebre etichetta discografica Sheffield Labs.

E' indubbiamente un bel sistema di diffusione del suono, le cui doti risiedono soprattutto nella neutralità sonora e larghezza di banda, tanto da renderle perfette anche con generi impegnativi come la riproduzione della grande orchestra sinfonica. La sua sensibilità di 90 dB e la sua bella tenuta in potenza fanno sì che da un lato è possibile pilotarle con finali di media/bassa potenza e dall'altro di suonare forte con distorsione veramente bassa, non udibile.

Il modello in Suo possesso è indubbiamente un esemplare della prima serie.
Due sono gli elementi discriminatori: la presenza dei potenziometri per la regolazione dei livelli di emissione e gli ingressi a ghigliottina.
Giusto è il Suo pensiero di metterle a nuovo, anche perché non solo i diffusori sono i componenti dell'impianto audio che sono meno soggetti ad evoluzione o per lo meno la loro evoluzione è lentissima (pensi che oggi un diffusore di vent'anni fa, suona benissimo specie se riaggiornato nei condensatori). Inoltre se Lei ha l'accortezza di sbirciare nei vari annuari, si renderà conto che diffusori non ne esistono più, quelli veri intendo, e per di più a parte un numero esiguo, i migliori costano oltre i 10.000.000 di Lire la coppia. Ciò per svariate ragioni. Anzitutto perché ormai non esiste più un mercato di veri diffusori, fortemente contrastati sia dal gentil sesso, sia dalle restrizioni degli spazi domestici (
ma basta una stanza di 4x3 metri per inserire diffusori di grandi dimensioni). In secondo luogo perché in Italia non esiste completamente la cultura del diffusore, quello


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