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Innanzitutto la contrarietà nasce dal fatto che nel coassiale, il polo caldo sarebbe collegato all'unico conduttore interno, mentre quello freddo alla calza, che fungerebbe anche da schermo. Tanti esperimenti attuati in tal senso, grazie anche all'ausilio di un sistema di diffusori ad alta risoluzione, hanno condotto all'individuazione del cavo base adatto per l'hi-fi, come scritto nell'articolo (oggi totalmente aggiornato in un libro dal medesimo titolo).
Questo schema deve essere utilizzato per la costruzione di tutti i cavi destinati all'impiego audio: da quelli di alimentazione sino a quelli di potenza. Si potrà, poi, discutere su come dovranno essere realizzati questi cavi: se in argento, rame o ibridi; se in rame solido o multifilare od altro tipo di conduttore e via dicendo. La configurazione base, però, deve essere quella appena indicata.
Ma cos'hanno di negativo i cavi coassiali? All'ascolto questi esibiscono non poche pecche. In genere difettano nei bassi, anche a causa della loro impedenza caratteristica, nel caso usiate i coassiali destinati al collegamento di antenne TV o radio. L'assenza dello schermo separato dal polo freddo li rende all'ascolto poveri di armonici e spazialità. Ovviamente, sono caratteristiche sonore che non si notano in molti impianti; poiché sono state rilevate, esistono, per cui non vedo il motivo per ignorarle. Non a caso, a memoria, la Monster Cable fu la prima azienda costruttrice di cavi audio che mise in evidenza le pecche del coassiale realizzando per prima i cavi con schermo separato dalle due polarità. Ed i loro cavi sono conosciuti come aventi i bassi….
E' chiaro che chi vuole sperimentare è libero di farlo (anzi deve), ma avere la possibilità di
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