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LETTERE ALLA RIVISTA | 2000

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LETTERE ALLA RIVISTA

2000

LETTERA N. 17/2000  1 | 2 | 3 | 4

STANDARD MINIMO E MINIDIFFUSORI
Di G…

Egr. Direttore,

qualche giorno addietro sono casualmente approdato sulle sponde del vostro sito e sono rimasto molto colpito dai concetti in esso contenuti. Fino a questo momento ero il felice o forse dovrei dire ingenuo proprietario di un impianto stereo così composto:

- diffusori Spendor LS 3/5a;
- amplificatore integrato Cairn 4807; 
- lettore d Marantz cd 5000;

di questi componenti il lettore cd è stato acquistato più badando al portafoglio che alla qualità, mentre casse ed amplificatore mi sono stati consigliati come la scelta definitiva o quasi in relazione al mio ambiente di ascolto che è molto piccolo (circa 16 m2) e di forma pressoché quadrata, e considerando che in preferenza ascolto musica Jazz e Blues.

A questo punto, dopo aver avidamente divorato le pagine delle vostre rubriche non sono più convinto della bontà di quella scelta. In particolare volendo sostituire subito i diffusori con dei sistemi da pavimento, ho notato all'interno della rubrica "Standard Minimo", un paio di modelli che in relazione al loro costo ed alle loro caratteristiche potrebbero fare al caso mio. Si tratta delle JM Lab Cobalt 820 e delle Infinity K 90. Quale di questi diffusori mi consigliate? Esistono altri modelli che pur non contenuti all'interno della citata rubrica, potrebbero interessarmi?

Ringraziandola per il tempo che vorrà dedicarmi, concludo con i doverosi complimenti a Lei ed al suo staff per la competenza e la serietà che traspare dalle pagine della rivista: Mi permetto di dare un consiglio: perché non inserire una rubrica dedicata a quelle apparecchiature che

non hanno superato i criteri dello Standard Minimo in modo da tutelare maggiormente gli appassionati?

G…

1. Risponde Roberto Rubino

Ci risiamo. Ancora lo Standard Minimo.
Anche stavolta HFG ha fatto breccia nel cuore di un audiofilo volenteroso quanto bisognoso di schietti e robusti ragguagli.
Lo Standard Minimo è il vostro rompighiaccio, da cui non si può prescindere. Siamo rimasti impressionati, fino ad ora, dal tono positivo delle lettere che ci sono giunte (bontà vostra!). Ma la realtà è soltanto una: siamo andati avanti scontrandoci col vecchio modo di concepire le cose, senza mai venire a compromessi o dover ricambiare favori ad alcuno. Con fermezza e con cortesia chiudiamo le porte se non siamo pienamente convinti di ciò che asseriamo. Il vostro feedback è stato la nostra piccola vittoria.

Adesso lo
Standard Minimo è oggetto di discussione nei salotti dell'alta fedeltà. Dobbiamo e vogliamo rendervi un servizio che sia Sostanza e non Forma, difformemente da come sin qui è stato affrontato il settore audio. Ci si può rendere conto di questo navigando all'interno della lista S/M (abbreviazione che non vuol dire "Sadomaso", ma che rappresenta comunque una sorta di "fustigazione"…).
Quegli apparecchi segnalati rappresentano la "summa" delle nostre esperienze, dei nostri sacrifici (anche economici) delle nottate perse a commentare le incongruenze delle altre riviste ed a contare quanti di noi avevano abbandonato l'alta fedeltà a causa di ciò. Questo "livello minimo" al di sotto del quale c'è "low-fi", è quanto inconfessabilmente ha sempre desiderato il sincero appassionato delle cose belle della vita. 


(Continua a pagina 2)

 

 

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