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LETTERE ALLA RIVISTA | 2000

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LETTERE ALLA RIVISTA

2000

LETTERA N. 1/2000  1 | 2 | 3 | 4 | 5

PARERI ED OPINIONI
Di Antonio….

Egr. Direttore,

sono un Medico Ricercatore e collaboro con l'Università di Bologna, "purtroppo" patito di Hi-Fi (versione DIY). E' da un po' di tempo che mi balena l'idea di un impianto dalle caratteristiche peculiari.
Prendendo lo spunto da un vecchio progetto di Ciro Marzio e del Gruppo Euterpe, relativo al preamplificatore Euridice (... con trasformatore di uscita) e dal suo sistema di diffusori, mi chiedevo se si potesse realizzare un impianto costituito da:

lettore di CD;
un preamplificatore simil-Euridice (con modifiche nella sezione d'alimentazione, sostituzione del trasformatore d'uscita con un altro più "qualificato", etc);
un parallelo di tre amplificatori destinati alla riproduzione della parte alta, media e bassa della gamma audio (magari un push-pull per la parte bassa e due single-ended per quella media ed alta), non gestiti da un crossover, ma giocando sulle costanti di tempo dei tre finali;
un sistema di diffusori concettualmente basato sulla filosofia dei suoi "The Music Dream".

Le chiederei, pertanto, qual è la sua opinione in merito. Quali i limiti e le difficoltà che vede. Quali i reali vantaggi rispetto agli impianti gestiti da un crossover (personalmente, detesto l'idea di un crossover, soprattutto se complesso.... Si cerca a tutti i costi di eliminare quello passivo dei diffusori e ci si va, poi, ad infognare in quello attivo e, magari, a stato solido, curando, però, fino all'esasperazione l'elettronica dei finali secondo la logica del "guai a mettere un condensatore in più sul percorso del segnale!".

La ringrazio anticipatamente per la gentile disponibilità e colgo l'occasione per farle i

complimenti per il suo sistema di diffusori, per il sito e per HI-FIGUIDE.

Antonio…

Risponde Francesco S. Piccione

Egr. sig. Antonio,

mi fa piacere che lei segue la nostra rivista con interesse e la ringrazio per i suoi complimenti.

L'impianto che lei vorrebbe costituire è interessante ed alcune sue osservazioni mi permettono di trattare un argomento in cui ritengo che diverse cose devono essere chiarite, il cui interesse è chiaramente generale.

Quando ci accingiamo a progettare qualcosa possiamo intraprendere diverse linee guida, di cui le principali sono il budget di spesa e le leggi della Fisica.
Se la spesa destinata al nostro progetto è limitata, parte delle leggi della Fisica potranno essere disattese. Viceversa, in caso contrario potremmo divertirci a progettare tenendo conto di tutte le complesse variabili in gioco.

Attualmente si preferisce progettare cercando di fare in modo che il segnale faccia un percorso più breve possibile. Questa tecnica è stata definita "Progettazione ad Orecchio" allo scopo di distinguerla da altri tipi, responsabili a dire dei sostenitori di detta tipologia, di tralasciare il risultato sonoro. Sulla scia di questo punto di vista nella progettazione, si è formato un movimento di opinione, alimentato anche da certe riviste del settore, che spaziano dalla negligenza alla libertà di espressione progettuale, ritenendo i
progetti minimalisti migliori dal punto di vista musicale.


(Continua a pagina 2)

 

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