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LETTERE ALLA RIVISTA | 1999

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LETTERE ALLA RIVISTA

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LETTERA N. 3/1999  1 | 2 | 3 | 4

DUBBI E QUESITI SUI CAVI DI COLLEGAMENTO AUDIO
Di Fabio ...

Egr. Direttore,

ho letto con molto interesse il suo articolo sul numero 41 di Costruire hi-fi, devo dirle che sono personalmente piuttosto incredulo sull'effetto finale che una 'qualificazione hi-fi' dei cavi possa dare in sede di ascolto.
Avrei solo una piccolissima domanda da farle: "si è già provato a fare un controllo cieco sui vari cavi testati (i vari twisted, schermati, argentati, ecc.)?".
Naturalmente il controllo cieco andrebbe applicato su un buon numero di persone, eventualmente melomani o simili, allora perché non indire un simile test al prossimo Top Audio a Milano?

Gli ascoltatori dovrebbero essere, per esempio, chi sostiene che, a parità di forma, diametro e lunghezza, un cavo d'argento (di non so quale purezza, non e' stato specificato) conduca meglio, o permetta di riprodurre meglio un segnale audio dell'ordine del Volt e chi, invece, risulta piuttosto scettico di fronte a tale affermazione.
Questo test, sicuramente, sarebbe il metodo migliore per dimostrare qualcosa di questo tipo, anche a chi non si intende molto (come il sottoscritto) di interazioni tra trasporto di segnali elettrici (di valore piuttosto elevato) e riproduzione sonora da parte di una catena audio.
Ci sarebbero poi altre varie ed eventuali: per esempio, non riesco proprio a capire come un segnale radio eventualmente captato da un filo per altoparlanti possa interagire con l'altoparlante posto a valle di tale filo e l'interazione di questi con segnali dell'ordine del Volt o delle decine di Volt (tra l'altro le nuove leggi sui campi elettromagnetici in alta e bassa frequenza impongono che nelle abitazioni non

risultino valori superiori a 0.2 v/m e comunque chi avesse la sfortuna di avere tali quantità di campo in casa, forse dovrebbe risolvere prima altri problemi rispetto alla riproduzione ad alta fedeltà.....).

Fabio

Risponde Francesco Piccione

Egr. Sig. Fabio,

il trasporto del segnale all'interno dei cavi di collegamento è una questione tanto complessa quanto sottovalutata. Pertanto non può essere affrontato a cuor leggero, poiché occorre prendere in considerazione parecchie variabili, facendo attenzione a non privilegiarne alcuna.
Di conseguenza, per potere poi verificare in modo
semplice le differenze sonore esistenti tra i diversi cavi, occorre disporre di sistemi di diffusione del suono dalla elevata efficienza ed ampia banda passante. Il valore di efficienza potremmo valutarlo in una misura non inferiore ai 93 decibel per 1 watt ad un metro di distanza, mentre per quanto riguarda la banda passante, questa dovrebbe essere estesa tra i 16 ed i 32.000 Hz. Come vede sono valori importanti che difficilmente si possono riscontrare nei sistemi audio esposti nelle salette durante le manifestazioni e che permettono un corretto approccio alle differenze sonore tra cavi diversi.
Ne consegue che, le prove a confronto del suono dei cavi di collegamento, effettuate con diffusori non rispondenti alle caratteristiche prima indicate (perciò quasi tutti i diffusori commerciali e preferiti dagli audiofili), non sarebbero produttive di risultati oggettivi e certi, se non addirittura quello di convalidare le tesi a sostegno dell'inesistenza della differenza sonora tra cavi diversi.


(Continua a pagina 2)

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