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LETTERE ALLA RIVISTA | 1999

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LETTERE ALLA RIVISTA

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LETTERA N. 2/1999  1 | 2

DELL'INSERIMENTO DI GRANDI DIFFUSORI IN AMBIENTI PICCOLI
Di Nicola…

Egregio Direttore,

sono un ragazzo di 18 anni e da tempo volevo mandarle una lettera. Perchè? Solo per farle i miei complimenti, leggere il suo articolo su Costruire Hi-Fi n. 36, è stato, oltre che interessantissimo, anche... istruttivo. Mi ha fatto in primo luogo sempre più avvicinarmi ed appassionarmi al mondo della musica (riproduzione), e mi ha fatto capire che non esiste un punto fine, ma si può ambire ad arrivare a punti molto più importanti di quando si possa credere. L'importante è la volontà!
Quindi, congratulazioni, e grazie!
Cordiali saluti
PS: ma dove le ascolta quelle casse, a casa?!

Nicola…

Risponde Francesco Piccione

Egr. Sig. Nicola,

sono lieto che Lei abbia ricevuto motivo d'arricchimento suo personale dalla lettura di CHF n. 36 Ottobre 98 (immagino che abbia già letto il n. 41).

Volevo brevemente risponderLe ad una simpatica domanda da Lei posta.
Per potere inserire correttamente in qualsiasi ambiente una coppia di diffusori, in linea generale, occorre disporre dei controlli di livello ed eventualmente della possibilità di stabilire un incrocio in gamma bassa compatibile con l'ambiente stesso. Quest'ultima affermazione deve essere intesa nel senso di potere allargare o restringere la zona d'incrocio tra bassi e mediobassi. Allargare in modo da eliminare il picco di risonanza dell'ambiente: ad esempio il woofer tagliato a 70 Hz ed il midbass a 125.

Restringere sino alla coincidenza della frequenza di taglio, nel caso in cui l'ambiente non crei problemi.
Già da soli questi accorgimenti sono sufficienti a sistemare svariati problemi. In caso contrario occorre cercare una posizione ideale per i propri diffusori, avvicinandoli od allontanandoli dalle pareti posteriori e laterali. Anche l'utilizzo di diversi tipi di cavi di potenza può in parte venire incontro a particolari problemi. Tipico esempio è rappresentato dall'utilizzo di cavi asciutti in gamma bassa per mitigare un basso lungo o del diffusore o dell'ambiente.

Per quanto riguarda le dimensioni dell'ambiente d'ascolto, occorre riferirci all'efficienza del diffusore (non alla sensibilità, che cosa diversa, anche se in qualche misura collegata all'efficienza). Un diffusore efficiente si mette in moto già con qualche millivolts. Questo ci permette di ascoltare a bassi volumi senza essere costretti a saturare l'ambiente di suono (che si comporterebbe come una vasca piena d'acqua), permettendoci così d'evitare di attivare il maggior numero di risonanze possibili, oltre a disturbare di meno i vicini.

Un ambiente grande ci permetterà sì una grande estensione verso il basso, data dalla lunghezza della sua diagonale, ma saremmo obbligati ad intervenire sull'ambiente in modo massiccio, per potere avere un'elevata intelligibilità, mitigando onde stazionarie, risonanze ed echi indesiderati.

Venendo al mio sistema, per un certo periodo le casse sono state posizionate in un ambiente da 20 mq. Piccolino? E' un altro buon compromesso dopo il 30 ed il 35 mq, perché permette d'ascoltare a volumi normali con pochissima potenza senza che l'ambiente ci metta lo zampino. Selettività e spazialità sono ai massimi livelli. I trasduttori non si muovono.


(Continua a pagina 2)

 

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