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LA SUPREMAZIA DEI DIFFUSORI DA PAVIMENTO Di Francesco Piccione
Sembra l'altro ieri, ma sono passati parecchi anni da quel primo Giugno del 2000 in cui siamo comparsi nel web con l'attuale nome dominio. Sono passati anche 2 anni dalla nostra prima uscita in PDF, esattamente con il n. 10/2008. I numeri precedenti fino al primo, sono stati creati successivamente in PDF, attingendo dalle pubblicazioni on-line del periodo ed, in piccola parte, da quelle precedenti al 2007.
Ero, quindi, indeciso su quale argomento trattare in questo editoriale e come intitolarlo. Da un lato, oltre dieci anni di pubblicazioni che hanno reso prestigiosa questa rivista, grazie ad una serie innovativa di argomenti che l'hanno fatta divenire un punto di riferimento per gli audiofili intransigenti. Dall'altro lato, la più recente pubblicazione in PDF che con il n. 30 volge al termine, per motivi che leggerete più avanti. L'incertezza sull'argomento è durata diversi mesi, fin quando ho trovato un tratto comune a questa avventura: i diffusori… da pavimento!
Nel 1999 eravamo in piena era minidiffusori. Regnavano incontrastati e costavano persino una fortuna. Nessuno all'epoca si era mai posto il problema se si trattasse o meno di diffusori hi-end, poiché lentamente ed a suon di recensioni positive, tutti gli audiofili (tranne qualche sperduto… giostraio…), si convinsero della loro bontà. In realtà, i minidiffusori sono sempre esistiti. Solo che in tempi in cui esistevano i galantuomini, venivano chiamati diffusori da scaffale. Nessuno, pensava, né osava affermare che andavano meglio dei diffusori da pavimento, ingombranti e pesanti, ma dal suono completo. Erano, considerati dei diffusori di seconda categoria, non solo per le dimensioni, ma soprattutto per le rifiniture, abbastanza spartane. L'obiettivo commerciale infatti, era quello di fornire un prodotto economico, da utilizzare in impianti di secondo piano.
Terminata l'era dei galantuomini, subentrò quella dei "furbetti", ossia coloro che, confidando nella generale impreparazione in Fisica della stragrande maggioranza degli audiofili, cominciarono a storpiarla, in modo da dimostrare che i minidiffusori andavano meglio dei grandi
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