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GLI EDITORIALI | 2010

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2010

EDITORIALE N. 7/2010  1 | 2 | 3

LA SUPREMAZIA DEI DIFFUSORI DA PAVIMENTO
Di Francesco Piccione

Sembra l'altro ieri, ma sono passati parecchi anni da quel primo Giugno del 2000 in cui siamo comparsi nel web con l'attuale nome dominio. Sono passati anche 2 anni dalla nostra prima uscita in PDF, esattamente con il n. 10/2008. I numeri precedenti fino al primo, sono stati creati successivamente in PDF, attingendo dalle pubblicazioni on-line del periodo ed, in piccola parte, da quelle precedenti al 2007.

Ero, quindi, indeciso su quale argomento trattare in questo editoriale e come intitolarlo.
Da un lato, oltre dieci anni di pubblicazioni che hanno reso prestigiosa questa rivista, grazie ad una serie innovativa di argomenti che l'hanno fatta divenire un punto di riferimento per gli audiofili intransigenti. Dall'altro lato, la più recente pubblicazione in PDF che con il n. 30 volge al termine, per motivi che leggerete più avanti. L'incertezza sull'argomento è durata diversi mesi, fin quando ho trovato un tratto comune a questa avventura:
i diffusori… da pavimento!

Nel 1999 eravamo in piena era minidiffusori. 
Regnavano incontrastati e costavano persino una fortuna. Nessuno all'epoca si era mai posto il problema se si trattasse o meno di diffusori hi-end, poiché lentamente ed a suon di recensioni positive, tutti gli audiofili (tranne qualche sperduto… giostraio…), si convinsero della loro bontà. In realtà, i minidiffusori sono sempre esistiti. Solo che in tempi in cui esistevano i galantuomini, venivano chiamati diffusori da scaffale. Nessuno, pensava, né osava affermare che andavano meglio dei diffusori da pavimento, ingombranti e pesanti, ma dal suono completo. Erano, considerati dei diffusori di seconda categoria, non solo per le dimensioni, ma soprattutto per le rifiniture, abbastanza spartane. L'obiettivo commerciale infatti, era quello di fornire un prodotto economico, da utilizzare in impianti di secondo piano. 

Terminata l'era dei galantuomini, subentrò quella dei "
furbetti", ossia coloro che, confidando nella generale impreparazione in Fisica della stragrande maggioranza degli audiofili, cominciarono a storpiarla, in modo da dimostrare che i minidiffusori andavano meglio dei grandi

sistemi da pavimento. Nella sostanza, affermavano persino che si trattava di sistemi hi-end... Nelle recensioni si cominciò a leggere di prestazioni sonore mirabolanti e miracolose: spazialità, disposizione dell'orchestra, eccezionale estensione verso il basso profondo, assenza di rimbombi, il suono del violino disposto come puntino a coordinate 53 Est e 144 Ovest; e tantissime altre positive caratteristiche. Il tam tam pubblicitario, diede i suoi frutti nel corso degli anni. Il risultato fu il convincimento degli audiofili della assoluta superiorità dei minidiffusori su tutto il resto. Tanto radicata da protrarsi sino ai giorni nostri!

Posso essere orgoglioso del lavoro sviluppato in oltre 10 anni.
Non è stato economicamente produttivo, anzi in perdita, ma sincero, leale, soprattutto veritiero. Sì, perché solo affermando la verità, non si deludono i lettori nel lungo e lunghissimo termine! E' la faziosità, l'incoerenza e la mala fede che alimentano i falsi miti, luoghi comuni e leggende metropolitane, generando negli audiofili false aspettative, quasi sempre sfocianti in cocenti delusioni. In oltre dieci anni abbiamo sempre sostenuto la superiorità dei grandi sistemi da pavimento (oltre a tanti altri argomenti), senza tentennamenti e ripensamenti, dimostrando inconfutabilmente la nostra assoluta INDIPENDENZA, coerenza, stabilità!

Sono orgoglioso delle mie
idee, tutte insite nel mio concetto di Alta Fedeltà - esoterica - e "fedele, oggettiva e reale riproduzione del suono", espresse tante volte in HI-FIGUIDE!
Ad esempio, ho sempre sostenuto che la riproduzione del suono degli strumenti musicali, è appannaggio delle leggi della Fisica, un puro calcolo matematico. Il suono emesso dalla lunga corda del pianoforte o da quella del contrabbasso o dalla canna più lunga (o alta) dell'organo, si caratterizza per un determinato
movimento d'aria. Tale movimento, misurabile in volume (cm3), deve potere essere riprodotto dai diffusori. Accostando la canna di organo dei 16 o 32 Hz ad un minidiffusore, è logico anche visivamente, come sia impossibile per questo fare alcunché! Gli audiofili o i pubblicitari amano parlare di evoluzione tecnologica… nella illusione che in questo specifico caso esista.


(Continua a pagina 2)

 

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