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GLI EDITORIALI | 2009

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EDITORIALI

2009

EDITORIALE N. 6/2009  1 | 2 | 3 

IL DIAVOLO E L'ACQUA SANTA
PRIMA PARTE
Di Francesco Piccione

A dieci anni dalla nascita ed a quasi 3 dal passaggio - primi in Italia - al file PDF, possiamo tirare le somme sull'andamento del mercato hifi e sul comportamento in generale degli operatori italiani.
Nel passaggio da una situazione da semiprofessionisti seri ad una decisamente professionale, abbiamo potuto verificare comportamenti e situazioni che non pensavamo potessero esistere, con sorpresa e stupore.  Ciò allo scopo anche di rendervi noto cosa succede "dietro le quinte", ciò che lettori ed appassionati di audio non conoscono o immaginano conoscere. Quanto vi dirò serve anche per fare chiarezza in un mondo in cui è facile fare di ogni erba un fascio e giudicare negativamente tutto e tutti.

In questa prima parte, analizzeremo i rapporti tra lettori ed informazioni, evidenziando diversi problemi generali, che quindi non riguardano solo il settore audio. Nella seconda parte, analizzeremo i diversi atteggiamenti degli operatori.

Lo stato dell'informazione.
Indubbiamente siamo in regime di concorrenza sleale
Diversi sono i fattori, che osteggiano fortemente la diffusione di informazioni qualitativamente affidabili, ma nella sostanza, tre sono i problemi generali.

Il
primo, trattato in un precedente editoriale, riguarda le recensioni fasulle e fantasma. Riassumendo brevemente, vi sono soggetti che redigono recensioni suggerite o redatte da altri (fasulle); oppure semplicemente inventate di sana pianta (fantasma), poiché del componente audio recensito non si ha mai avuto la disponibilità. Vedrete tra poco quanto questo fatto sarà vero!
Il
secondo, riguarda l'esistenza di una miriade di microrecensioni, opinioni su prodotti, ecc. presenti in numerosissimi siti internet, realizzati da chiunque abbia la voglia di scrivere. Tali recensioni, incredibile ma vero, sono ben accette da una massa informe di audiofili, accomunati dall'odio verso le riviste, da un medio-basso livello culturale e dalla considerazione che il "gratuito" è bello.

Il terzo, riguarda la distribuzione di prodotti per le recensioni. Molti operatori italici sono piuttosto abitudinari, poiché si rivolgono ai soliti "soggetti" per la realizzazione delle recensioni, tralasciando tutti gli altri, senza fare alcuna selezione.

Con questi problemi, vengono
favorite due categorie di informazioni antitetiche tra loro: quelle prive di fondamento e quelle "pilotate". Tale fatto indubbiamente danneggia l'altra informazione, quella diversa, seria, professionale, come HI-FIGUIDE ha dimostrato in tutti questi anni. Le persone, tendono a fare di ogni erba un fascio. I lettori ad esempio, sono stufi del modo di fare informazione delle riviste classiche, rifiutandosi di acquistarle e reperendo informazioni su internet, in ogni luogo. Certi operatori, invece, si preoccupano solo di applicare aumenti del prezzo di listino e di presentare i loro prodotti solo tramite alcuni mezzi di informazione. Tutto ciò con il tempo, ha portato all'attuale situazione di crisi qualitativa dell'informazione. Il facile reperimento di informazioni gratuite, ovviamente prive di inattendibilità, e l'atavico disgusto verso la lettura degli italiani in genere, hanno generato quella diffusa incapacità di distinzione tra qualità ed inadeguatezza.

L'entusiasmo smodato degli audiofili italiani per un certo tipo - scadente - di informazione, si contrappone alle critiche ingiuste e gratuite verso la corretta informazione. Abbiamo preso atto di questo stato di cose.
La difesa della vera alta fedeltà, però, non potrà essere barattata a favore di un sentimento nazional-popolare volto a distruggere l'informazione specializzata, solo perché è la moda del momento.
Chiunque volesse adattarsi a questo genere di persone, si renderà conto che non riceverà alcun tipo di sostengo, poiché costoro si sentono "invincibili" e che nessuno potrà mai avere ottime idee come le loro. Quasi tutti questi soggetti sono iscritti al club "gratis è bello". Mi chiedo costoro cosa facciano per vivere, per dare sostentamento alle loro famiglie, ammesso ne abbiano una e, soprattutto, come si comporterebbero qualora ad un certo punto si trovassero nella condizione di dover loro sottostare alle pretese imposte da altri? Risposta


(Continua a pagina 2)

 

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