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GLI EDITORIALI | 2009

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EDITORIALI

2009

EDITORIALE N. 3/2009  1 | 2 | 3 

QUESTIONE DI STILE
Di Francesco Piccione

Il cambio delle regole per la progettazione delle nuove monoposto di Formula 1, ha messo in condizioni di parità tutti i costruttori impegnati nel campionato mondiale 2009. poiché tutti in teoria partono da zero.
In questo modo si sono messi in evidenza i progettisti, talenti storici indiscussi della Formula 1, ossia l'ex progettista Ferrari e l'ex progettista della Williams, adesso rispettivamente alla Brown GP (casa nata dall'abbandono della Honda) e la Red Bull. Questi due progettisti hanno applicato il loro talento e i numerosi anni di esperienza, creando delle monoposto subito vincenti. Non credo che abbiano i capitali da spendere nel loro ulteriore sviluppo nel corso della stagione, per cui probabilmente Ferrari e Mc Laren, che sino all'ultima gara del campionato scorso erano impegnate a vincerlo che a sviluppare le nuove monoposto, dovrebbero raggiungere le prestazioni delle prime due. A meno che Brawn e Red Bull sono monoposto fantastiche…. Nel frattempo, i due progettisti si godono i frutti del loro genio…

L'alta fedeltà è un settore molto simile a quello della Formula 1, solamente più vasto.
Vi sono numerosissime case costruttrici paragonabili alla Honda, che realizzano oggetti di buona qualità ma anonimi. Vi sono i costruttori seri, di medie dimensioni che realizzano ottimi prodotti da tempo, a parte qualche scivolone…. Infine, piccoli costruttori, la cui fama è legata al loro progettista, realizzando oggetti fuori dal comune, in numero limitato e con un mediocre rapporto qualità/prezzo, ma capaci di elevate prestazioni sonore.

Si tratta di case microscopiche che spesso portano il nome del loro progettista, il quale si impegna in prima persona, spendendo il proprio nome per garantire il risultato. 
Esempi storici sono Mark Levinson (quando era a capo dell'omonima ditta e non i prodotti attuali), Peter Beard (per gli omonimi amplificatori valvolari) e Bartolomeo Aloia. Costoro davano una precisa impronta qualitativamente elevata ai loro prodotti, ancora oggi di elevatissima qualità, anche se fuori catalogo da numerosi anni. L'elettronica, contrariamente a quanto vi vogliono far credere le altre riviste, è mutata poco nell'ultimo ventennio, per cui succede spesso che molti prodotti nuovi non suonano

come parecchi vecchietti…. Inoltre, un'elettronica può essere perfettamente rigenerata. Si tratta solo di trovare persone capaci di rimetterle a nuovo, senza modificare nulla, ovviamente!

Vi sono altre ditte che pur non portando il nome del progettista, sono intimamente legate a questo.
Anche queste (ad esempio Krell con Dan D'Agostino, Classè Audio con Dave Reich, YBA con Yves Bernard André), non differiscono da quelle che portano il nome del progettista o del titolare.
Questo tipo di aziende sono quindi accomunate dal fatto di ruotare attorno ad una persona, nel bene e nel male, solitamente sin quando il creatore o il progettista non le lascia. In questo caso potrebbe succedere che il marchio scompare immediatamente, oppure si ha l'inizio del declino. Difficilmente succede che continui ad avere successo, a meno di ingenti investimenti pubblicitari.

La maggioranza delle aziende audio specializzate, invece, non hanno alcun progettista da proporre al pubblico.
Ad esempio, non so chi sia il progettista della Accuphase, ammesso ne abbia uno solo. Né mi viene in mente quello della Jadis o della Goldmund. Alcune offrono buoni prodotti, ma tantissime offrono poco. Attenzione particolare meritano quelle che si presentano con l'aspetto esoterico o hi-end: spesso si tratta di bufale, come ad esempio Marantz.

Non crediate che basti spendere il proprio nome per garantire un prodotto di sicura qualità.
Se nella Formula 1 i furboni e ciarlatani si notano subito, nel mondo delll'alta fedeltà è difficile scovarli, se non dopo amare sorprese. Parecchi sono i dopolavoristi che pensano di arrotondare lo stipendio vendendo amplificatori o diffusori da loro progettati e costruiti. Per fare un buon prodotto, occorre un impegno totale, il che spesso significa fame e divorzio assicurati. Da ciò la necessità spesso di iniziare come "dopolavoristi".

Ultimamente ho conosciuto diversi personaggi, purtroppo legati al mondo dell'alta fedeltà.
Uno in particolare ha mi rimarrà impresso per decenni. Un tipo che appena mi sono presentato


(Continua a pagina 2)

 

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