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GLI EDITORIALI | 2008

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EDITORIALI

2008

EDITORIALE N. 3/2008  1 | 2 | 3 

L'INGRATITUDINE E LO SNOBISMO AUDIOFILO
Di Francesco Piccione

Da diverso tempo leggo nei forum ed in svariate altre parti del web, dichiarazioni a dir poco agghiaccianti di molti audiofili. Queste le dividerei in due grandi categorie: quelle inerenti i prodotti audio e quelle inerenti le riviste.

Dall'attenta lettura dei post e da diverse occasioni di conversazione diretta con alcuni audiofili, mi sembra che emerga una similitudine tra gli audiofili e gli appassionati di calcio. Questi ultimi, quando parlano, sembrerebbero in grado di gestire perfettamente una squadra di calcio; addirittura, la loro esperienza e conoscenza del pallone, parrebbe talmente elevata, che potrebbero allenare la nazionale italiana con grande successo, vincendo persino tutti i mondiali persi ai rigori. Costoro non si rendono nemmeno conto, che se veramente dovessero allenare una squadra di calcio, sarebbero fatti fuori in meno di niente dagli stessi calciatori, anche da quelli che potremmo definire acqua e sapone.
Nel frattempo continuano imperterriti a professarsi
super esperti di calcio ed a conoscere a menadito schemi e prestazioni dei giocatori.

Anche gli audiofili sono un po' così: sono dei super esperti su qualsiasi argomento tratti di audio e sembrerebbero in grado di risolvere qualsiasi problema si presenti; anche direttamente sulla carta!! Non mi posso dimenticare di un lettore che mi chiedeva lumi sul fatto che le sibilanti delle voci fossero aumentate a seguito del cambio di non so cosa e mi chiedeva quale fosse la causa. Come si fa a rispondere ad un argomento così complesso, senza essere presenti nel locale di ascolto? Eppure penso che ci sia qualcuno in grado di azzardare una risposta sulla carta, magari in linea di massima
indovinata….

Non nego il fatto che vi siano audiofili particolarmente competenti: la stessa linea editoriale di HFG è tesa affinché la crescita culturale degli audiofili sia un fatto assodato, non un chimerico obiettivo. Mi lamento piuttosto della faciloneria con cui molti, anzi troppi, si dichiarino esperti, senza conoscere nemmeno il suono dei più diffusi strumenti musicali. Soprattutto mi infastidiscono coloro che sparlano delle riviste audio specializzate italiane, dopo aver carpito

centinaia di informazioni, dopo essersi formati attraverso la loro lettura ed aver praticamente imparato a muovere i primi passi grazie alle conoscenze dei recensori.
Ebbene, anche se la cosa può sembrare impossibile a chi abbia anche solo un barlume di riconoscenza, ci sono tantissimi audiofili con una preparazione da asilo nido, che
non solo fanno finta che le poche banalità che conoscono siano farina del loro sacco, ma addirittura criticano il modo in cui le riviste sono condotte! Mi fanno particolarmente ridere, coloro che, con tutta evidenza afflitti da una sorta di analfabetismo audiofilo, si permettono di criticare le recensioni pubblicate dalle varie riviste, essendo in grado di proporre solo il nulla, come alternativa.  A tutte queste belle personcine che formano l'affollatissimo club degli audiofili ingrati, ignoranti e scrocconi, riserviamo una sola parola: VERGOGNA!!!

Negli anni settanta ed ottanta, ancora giovincello, acquistavo mensilmente tutte le riviste audio italiane: Suono, Stereoplay, Alta Fedeltà, Stereo, Audioreview, Fedeltà del Suono, Costruire HiFi, i vari Annuari ecc.; ed anche le riviste estere, come The Absolute Sound, Stereophile, La Nouvelle Revue du Son, Audioreview USA, Hi-Fi Choice ed altre ancora. La mia audiofilia è nata e si è evoluta con la lettura e l'apprendimento delle nozioni pubblicate nelle riviste audio specializzate. Credo che sia andata così per tutti coloro che attualmente dirigono o scrivono per altre riviste e più in generale per qualsiasi audiofilo. In ogni passione, oltre ad una sorta di fattore genetico, c'è sempre una scintilla che dà origine all'insaziabile fuoco della conoscenza, e bisogna essere davvero vigliacchi e poveri d'animo per rinnegarla….
Pertanto mi danno molto fastidio le malevoli dichiarazioni di numerosi audiofili contro le riviste specializzate, quasi a rinnegare il fatto di essere stati, da ragazzini (ma spesso anche da
grandicelli), "scolari" di qualche rivista, se non di tutte.
Non nego il fatto che ogni rivista cerchi di tirare acqua al proprio  mulino, esponendo le proprie idee a sostegno delle proprie tesi, ma ormai si arriva praticamente ad affermare che tutte le riviste audio sparino fesserie in tema hifi, che siano incapaci di giudizi obiettivi e soprattutto


(Continua a pagina 2)


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