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GLI EDITORIALI | 2008

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EDITORIALI

2008

EDITORIALE N. 2/2008  1 | 2 | 3 

LA QUALITA' DELLE REGISTRAZIONI
Di Francesco Piccione

Da diverso tempo leggo svariati articoli o interventi sul tema del
ritorno dell'analogico, ossia del disco in vinile a 33 giri.
Occorre premettere che in tutti questi anni, l'analogico non è mai scomparso del tutto. Conosco diverse persone che imperterrite hanno sempre acquistato gli LP. Di conseguenza il
ritorno di cui tanto oggi si parla è strumentalizzato per fini economici. L'improvviso risveglio del desiderio di diversi audiofili di ascoltare la musica preferita con gli LP, è stato ben accolto dagli operatori del settore, i quali si sono affrettati a rispolverare tutto quanto concerne la riproduzione degli LP! Giacenze, ristampe, miglioramenti meccanici, proposta di piatti di plastica, ecc. Gli audiofili innamorati del vinile ringraziano.

E' chiaro che questo improvviso risveglio del vinile è stato pilotato da qualcosa (moda, voglia di vintage, passione sonora, business) oltre che dalla sua
presunta superiorità sonora rispetto agli altri sistemi di registrazione. Difatti, questo ritorno ha suscitato reazioni contrastanti presso gli estimatori dell'audio in generale. C'è chi è favorevole sostenendo che i CD scompariranno; chi scommette sull'adeguamento generale di opinione a favore del suono analogico; chi sostiene che qualcuno arriverà persino a rinnegare addirittura il digitale. In definitiva, con questo ritorno mediatico del vinile, si sta cercando di fare confondere ancora di più gli audiofili e, soprattutto, di storpiare il concetto di Alta Fedeltà, così come da noi elaborato.

Ritengo quindi doveroso, essendo HI-FIGUIDE una rivista di approfondimento e di guida sugli argomenti  riguardanti il mondo dell'audio e della musica di qualità,
prendere una precisa posizione in merito.
I lettori di vecchia data si ricorderanno degli editoriali pubblicati precedentemente non più visibili nel web. Tra questi ve ne era uno - che tuttora detiene il record dell'editoriale più letto, dopo quello "Meccanica quantistica ed hifi" - che si intitolava "L'Alta Fedeltà Antica e Moderna". In questo affermavo che
con l'avvento del digitale ad alta risoluzione (SACD e DVD-Audio), le prestazioni sonore subivano oggettivamente un incremento tale, da rendere obsoleti tutti gli altri precedenti sistemi di registrazione.

L'anno 2000 poteva essere simbolicamente preso a riferimento come transizione tra l'alta fedeltà antica e quella moderna, come i primissimi anni '80 lo furono per la Formula 1 con l'avvento dell'effetto suolo ideato da Colin Chapman, patron della Lotus.
A distanza di 7 anni dalla pubblicazione di quell'editoriale, nulla è cambiato: LP ed il CD fanno parte dell'alta fedeltà antica; il digitale ad alta risoluzione fa parte dell'alta fedeltà moderna. In definitiva, oggettivamente il suono del digitale ad alta risoluzione, se correttamente registrato e riprodotto, è nettamente superiore rispetto agli altri due contendenti, ereditando da questi solamente i loro pregi.

In questi ultimi 7 anni, sia il CD che - più recentemente - LP, hanno cercato di migliorare le loro prestazioni, soprattutto dal punto di vista tecnico.
Il caso più eclatante riguardante il CD, testimoniato nel numero 5 di HI-FIGUIDE, è la creazione del circuito digitale elaborato dalla Denon, denominato AL 24 Processing, nelle sue diverse versioni. Questo circuito è in grado di migliorare le prestazioni sonore del CD, innalzando i suoi limiti teorici, facendolo apparire come se si trattasse del digitale ad alta risoluzione.
Il giradischi analogico ha subito, invece, miglioramenti nei dettagli, tesi all'ottenimento del massimo delle prestazioni, cercando di avvicinarle il più possibile ai limiti teorici del sistema giradischi. Ecco quindi la comparsa dei giradischi a levitazione ad aria, e in qualche caso a levitazione magnetica, come quello presentato nel numero 2 di HI-FIGUIDE. Anche le registrazioni hanno subito un incremento prestazionale, con la stampa di vinili a 180 e più grammi. Non crediate che i miglioramenti siano legati solo all'utilizzo di vinili più pesanti e migliori: dietro le nuove registrazioni in LP, vi sono 20 anni di miglioramento degli studi (pochi) di registrazione, in particolare dei mezzi utilizzati per catturare e registrare il suono, sia nella versione interamente digitale che quella analogica.

In ogni caso, in entrambi i casi, questi miglioramenti tecnici cozzano contro i limiti teorici imposti dalla tecnica costruttiva del CD e dell'LP.


(Continua a pagina 2)

 

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