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GLI EDITORIALI | 2007

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2007

EDITORIALE N. 5/2007  1 | 2 

IL RITORNO DELL'ANALOGICO
Di Francesco Piccione

Se vi ricordate un precedente editoriale intitolato "Alta fedeltà, antica e moderna", pubblicato sulla consorella HICLASS GUIDE, ormai non più disponibile nel web ma inserito modificato in un capitolo della nuova edizione  - ancora in fase di preparazione - del mio libro "L'Alta Fedeltà Esoterica, scelte chiare consigli e suggerimenti a difesa del buon ascolto", avevo dichiarato che attorno agli inizi del 2000 si può tracciare una linea di confine tra la vecchia alta fedeltà, basata sul sistema analogico e quella moderna basata sul digitale ad alta risoluzione.

Avete visto che oggi in copertina trovate una anteprima mondiale, che HFG ha ottenuto grazie al nostro direttore responsabile, dott. Roberto Rubino, il quale ha personalmente acquistato il giradischi in prova per inserirlo stabilmente nel suo impianto di riferimento. Ascoltare musica con il
Klimo Beorde è un'esperienza fantastica, poiché rimango sempre ammaliato dalla capacità che certe volte ha il genio umano nel realizzare oggetti privi dell'usura del tempo sotto tutti i punti di vista.
Ascoltare un LP mentre è sospeso letteralmente in aria, dovrebbe essere un'esperienza che ogni audiofilo che si rispetti dovrebbe fare per accrescere definitivamente la sua esperienza. Si renderebbe così conto dell'esattezza e validità delle numerose teorie che da anni predico in questa rivista…. tra cui il fatto della necessità di utilizzare supporti smorzanti per la messa a punto di un impianto audio di qualità esoterica e hi-end, specialmente quelli smorzati ad aria…

L'ascolto dell'analogico con il Klimo Beorde e con gli Lp da 180 grammi in su, affascina per qualità, naturalezza, precisione e notevole spazialità. Come sovente accade, il risultato sonoro dipende dalla qualità della registrazione. Vi sono ristampe del passato a 180 grammi che sono fantastiche e sono tutte stereo. Quelle mono difficilmente riescono a competere con quelle stereo, poiché si nota la
polvere del tempo; polvere che è spesso presente anche nelle ottime ristampe stereo degli anni Sessanta e Settanta. Altre volte le ristampe fanno schifo e questo fatto dipende essenzialmente dalla qualità del master originale, soprattutto dal punto di vista della registrazione. D'altronde ultimamente ho risentito nel mio impianto, ancora in fase di messa a punto, la ristampa in SACD del noto disco degli anni

Settanta dei Pink Floyd, mostrando tutta la sua polvere e muffa.

Pertanto, lo ricordo, la
qualità del suono dipende principalmente da due fattori: dalla qualità delle registrazioni e dai diffusori che si utilizzano per ascoltare la musica preferita.
Per quanto riguarda la
qualità delle incisioni discografiche la situazione è la stessa di qualche anno fa. Attualmente possiamo affermare che il punto debole di una catena hi-fi di prestigio è da ricercare soprattutto nella qualità delle registrazioni utilizzate per l'ascolto della musica. Da questo punto di vista le case discografiche, tranne quelle che realmente sentono questo problema - ma sono poche - nulla fanno per fornire prodotti sempre più curati sotto il profilo della qualità. Anzi, si pensa solo ad aumentare il costo dei cd, a non diffondere più di tanto i sacd. Invece, per quanto riguarda gli LP, specie le ristampe o le nuove stampe da 180 e più grammi, sono più curate perché sono destinate alla vendita ad un pubblico più esigente e particolare. I costi di acquisto di questi generi di LP, sono assurdi e forse giustificati solamente dal fatto che sono oggetti destinati a collezionisti. Tutto il procedimento di registrazione, stampa o ristampa di questi LP è molto curato, escludendo dall'intero processo tutto ciò che ha a che vedere con il digitale. Anzi, ultimamente si cerca di migliorare il procedimento di stampa, utilizzando il controllo digitale per la qualità della stampa su vinile extra vergine, come si evince dall'ascolto di un LP di cui parleremo in altra sede.
Per quanto riguarda i
diffusori, la prova del Klimo Beorde dimostra ancora una volta la notevole importanza che riveste l'estensione della risposta in frequenza, al fine di restituire le qualità degli oggetti che si testano. Non fatevi incantare dai sostenitori della qualità dei minidiffusori. Quando manca una enorme fetta di gamma bassa, quando i diffusori sono a due vie (tranne rarissimi casi, come il concentrico Tannoy e pochi altri, tutti segnalati nello S/M), si perde una grande parte del segnale registrato, di dinamica ed altre cose, tanto che non è affatto vero che i minidiffusori rispettano meglio di ogni altro il timbro degli strumenti originali, né che possiedono tutti i bassi, ma solamente una piccola porzione (danneggiando la gamma media perché il povero wooferetto mentre riproduce i


(Continua a pagina 2)

 

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