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GLI EDITORIALI | 2007

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EDITORIALI

2007

EDITORIALE N. 4/2007  1 | 2 | 3

I TEST DI HI-FIGUIDE
Di Francesco Piccione

Devo ammettere che inaspettatamente la rivista, forse anche a causa del suo stato di inattività perdurato per oltre due anni, è divenuta un punto di riferimento per numerosi lettori, nonché anche rivista di tendenza per due motivi: gli apparecchi di cui abbiamo pubblicato la prova o inseriti nello Standard Minimo vengono venduti ed acquistati facilmente, nuovi o usati; in secondo luogo molti audiofili si sono resi conto che ciò che noi affermiamo in tema di hifi con schiettezza corrisponde a verità diffondendo agli altri le nostre nozioni. E' successo in pratica ciò che avevamo previsto nel 1999: molti si sono stancati dei suoni simili a quelli dei televisori emessi da impianti anche super costosi e spacciati per suoni reali ed hanno trovato in HFG un riferimento da cui attingere conoscenze e confrontarle con le proprie; tutti i veri audiofili hanno trovato in HFG un rifugio dove finalmente potere confrontare le loro corrette conoscenze ed esperienze in argomento.

Lo provano soprattutto i due ultimi impianti dei lettori presentati in queste pagine.
Con il nostro ritorno vi è stato un risveglio da parte di coloro, tantissimi, che possedendo precise conoscenze audio e musicali, sono rimasti per tanti anni nascosti perché non si riconoscevano nei concetti espressi dalle altre riviste audio specializzate e dal partito dei minidiffusori, composto da persone tanto agguerrite da non prenderle nemmeno in considerazione. Pensavano per tanti anni di essere in torto, "
fuori moda" come hanno affermato in tanti, e di possedere impianti da "giostrai". Fatto sta che durante gli ascolti i loro impianti esprimono prestazioni sonore ormai definite all'avanguardia, a causa del noto arretramento di qualità subito dai diffusori nell'ultimo ventennio. Improvvisamente, a causa del risveglio culturale favorito da HFG, tutti i veri audiofili che in questi ultimi 17 anni sono stati definiti "fuori moda", si sono resi conto di essere nel giusto e di rendersi effettivamente che se il loro impianto è stato a torto definito da "giostrai", quello degli accusatori può ben essere perfettamente definito da "giocattolai".   

Se a livello teorico questa rivista è ricca di argomenti, le pagine dei test sono invece povere di articoli.
Questo stato di fatto è indicativo della situazione

di crisi o di disagio che molti distributori e costruttori nutrono nei nostri confronti. Costoro pretendono ancora oggi di darci in prova gli apparecchi che attualmente vanno di moda, specialmente i minidiffusori, ed in genere apparecchi che non ci interessano.
La nostra linea editoriale è impostata su due capisaldi: anzitutto sulla qualità della riproduzione audio ottenuta mediante la riproduzione della musica attraverso un sistema di diffusione del suono capace di riprodurre una elevata banda audio, minimo dai 40 ai 20.000 Hz; in secondo luogo sull'importanza che le basse frequenze hanno nei confronti del realismo musicale.
Questa linea non può essere adattata o modificata a piacimento o a tornaconto di qualcuno. A meno che, non affermiamo chiaramente nel corso della prova di una qualsiasi coppia di minidiffusori qual è la loro destinazione d'uso:

- per diffondere la musica riprodotta dal Pc;
- quale canale posteriore per l'HT;
- in tutti quei casi in cui non sia possibile utilizzare un normale diffusore;
- in quei casi in cui, come era destinato in passato, devono essere inseriti in una libreria.

Su quest'ultimo punto, negli anni 70 e primi anni 80 a nessuno veniva in mente di considerare i minidiffusori come componenti di alta qualità o peggio allo Stato dell'Arte. In quest'ultimo ventennio non vi è stata alcuna scoperta scientifica sensazionale tale da avvalorare questa positiva ipotesi. Solo l'avvento del laser e del CD hanno causato sconvolgimenti epocali. Nel settore dei diffusori invece non è cambiato nulla negli ultimi 30 anni, se non un regresso nella realizzazione e progettazione dei diffusori di fascia media. Difatti se vi capita di ascoltare un buon diffusore degli anni 70 e 80, magari qualcuno indicato nello Standard Minimo, vi accorgerete che suona perfettamente, spesso notevolmente meglio di molti diffusori costosi attualmente presenti in commercio.

Oggi invece i minidiffusori sono considerati da moltissimi un componente
hifi e di alto livello. Con questi sistemi spesso effettuano le prove di ascolto di qualsiasi prodotto audio, dal CD ai cavi di collegamento dal costo spropositato. Le norme


(Continua a pagina 2)

 

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