|
con i soldi ricavati dalla vendita di una bellissima nuova Fiat 500), o sul maggiolone di mio figlio Marco... Se volete farmi felice, non invitatemi per favore ai cocktail eleganti, dove giacca e cravatta sono di rigore, magari per essere presentato a grandi personaggi dell'imprenditoria o dello spettacolo: come io stesso non sono poi così felice di avere conseguito troppo tempo fa la tanto agognata e sudata laurea, altrettanto dicasi per il valore che riesco ad attribuire ai titoli di cui buona parte del mio prossimo sembra andar tanto fiera... Ma, torniamo alla sua domanda. Mi sembra evidente che l'argomento di questa intervista dovrebbe essere l'Alta Fedeltà, o sbaglio? Dunque, la mia frequentazione con l'Hi-Fi iniziò prima del 1965. Superato abbastanza agevolmente (nonostante non sia mai stato uno studente modello) il mio "esame di maturità", con una media bassina ma un bell'8/10 in fisica, propiziato dalla passione per il radiantismo condivisa dal il mio giovane esaminatore, eccomi applicato a costruire un amplificatore EICO ST-70 (integrato stereo hi-fi da 35+35 Watt) acquistato in scatola di montaggio quale regalo per l'esame appena sostenuto. Questo amplificatore era chiamato a sostituire un ampli mono Heatkit da 14 watt, acquistato usato da Gianfranco Binari, che aveva frequentato per alcuni anni il mio stesso liceo scientifico, sia pure in un'altra sezione. Da notare che il suddetto amplificatore EICO (ovviamente a valvole), pur avendo svolto egregiamente il suo lavoro per tanti anni anche al servizio della chitarra elettrica, funziona tuttora abbastanza bene e viene usato per ascoltar dischi a casa dei miei genitori. L'avvicinamento all'Alta Fedeltà avvenne proprio per consentirmi di riconoscere più agevolmente gli accordi di chitarra dei brani degli Shadows (sostituiti poi, nel corso degli anni da Beatles, Rolling Stones, Santana, nonché dal mitico Battisti...) che volevo riprodurre. Da notare che la mia "carriera" di chitarrista fra l'altro mi consentì addirittura di pagare la revisione completa del motore della Giulietta! Ovviamente, un amplificatore senza altoparlanti non suona. Eccomi quindi ad acquistare, sempre usata, una enorme cassa acustica Peerless a labirinto, che avrebbe costituito il mio banco di prova per le prime esperienze sugli altoparlanti e relativi circuiti di filtraggio. Fra una modifica alla Peerless ed una al motore della moto del momento, eccoci quindi arrivati al (Continua a pagina 2)
|
|