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Possiamo dire, in via generale, che se i diffusori isodinamici vengono ascoltati da soli, si restringe vertiginosamente il campo dei generi musicali ascoltabili con godimento, ossia, senza che la fatica d'ascolto generata dall'incompletezza armonica della timbrica, ci costringa ad un livello acustico da "sottofondo". Per i brani descritti, farò comunque riferimento, quasi esclusivamente, alle sole Magnepan MG 2.6R.
Caratteristiche generali dei planari
Per fortuna, i planari hanno una caratteristica, per certi versi contraddittoria e non facilmente spiegabile, che li accomuna in parte ai grandi diffusori dinamici da pavimento, vale a dire la capacità di offrire un'ottima riproduzione, a bassi volumi d'ascolto. Questa particolare prestazione dei planari, aiuta a distinguere due parametri, legati da un filo sottilissimo (ma comunque ben distinti: "I Diffusori Acustici©"):
la sensibilità e l'efficienza.
I diffusori planari dimostrano, all'ascolto, una buona efficienza, in virtù del fatto che il segnale ha a disposizione una grande superficie di emissione (ma questo campo è sapientemente approfondito nello specifico articolo tecnico del Direttore Francesco Piccione, che ha un'incredibile competenza in qualsiasi materia riguardi la progettazione dei diffusori), nonostante non siano certo diffusori ad alta sensibilità.
Un altro aspetto positivo, consentito dall'ottima resa appena menzionata, è dato dalla linearità della risposta in frequenza, dei diffusori isodinamici, ma più in generale di tutti i planari. Nel caso sia presente il Tweeter Ribbon, la linearità riguarda anche le alte frequenze; in caso contrario si avrà un accentuato roll-off sugli acuti, che a prescindere dal fatto che possa essere gradito, impedisce di raggiungere le migliori prestazioni in termini di spazialità e "rifinitura" del messaggio musicale.
La gamma bassa
La gamma bassa delle MG 2.6R si estende, a livello "informativo", fino a quasi 30 Hertz, ma se si vuole che questa estensione sia effettivamente "lineare", bisogna accontentarsi di livelli d'ascolto non molto alti.
Quando si prova ad aumentare gradualmente il volume, ci si rende conto che, mentre la gamma media continua ad aumentare fino ai soliti 100-103 dB di massima pressione sonora ottenibile, la gamma bassa non riesce a "reggere" il passo e fa si che quando le Maggies stanno esprimendo la loro massima potenza acustica, si possa contare su una reale linearità in basso, che non riesce a scendere oltre i 60-70 Hertz.
A tal proposito, i "tifosi", che (anche se talvolta in buona fede) non riescono ad essere obiettivi, definiscono scettici "coloro che affermano che le Maggies non abbiano bassi". In un certo senso hanno ragione, in quanto le Maggies possono risultare molto più estese in basso di quanto creda chi non le ha sapute posizionare, pilotare e via dicendo; ma allo stesso tempo, gli isodinamici hanno realmente una gamma bassa "limitata" in tutti i parametri, per l'esperienza di chi ascolta grandi sistemi a 4 torri, grandi diffusori dinamici, grandi subwoofers e così via. Di fatto, per chi ascolta con i sistemi di diffusione del suono, in grado di riprodurre le bassissime frequenze emesse da strumenti come l'organo, la grancassa, il timpano, il pianoforte, l'arpa, ecc..
Perciò, pur amando il suono delle Maggies, non sarei onesto, se non segnalassi che ascoltare "La Sagra della Primavera", magari nella portentosa Direzione di Riccardo Chailly (Decca, 1985), con le mie MG 2.6R, staccando i sub, è a dir poco mortificante; se poi il confronto è fatto con le Tannoy Canterbury 15 HE, usate da sole o come "satelliti", posso solo dire che è davvero un confronto "impari", così come è impari sentire le piccole Spendor LS3/5A dopo le Maggies….
Trasparenza
Anche la trasparenza è unanimemente considerata un punto di forza dei diffusori planari. Con i giusti brani, risultano effettivamente spettacolari in questo parametro, ma mitizzare troppo significa aver ascoltato pochi altri sistemi. Voglio dire che alcuni diffusori "tradizionali", non hanno nessuna invidia dei diffusori planari, neanche in questo aspetto.
In questo caso sto parlando di trasparenza intesa come capacità di "sparire" in ambiente, come fonti di emissione del suono. Se, invece, parliamo di trasparenza intesa come capacità di rilevare le differenze introdotte dai cambiamenti "a monte" nella catena di riproduzione oppure la resa delle diverse incisioni, allora i planari sono abbastanza discriminanti, ma vengono facilmente superati dai grandi sistemi dinamici, grazie alla loro oggettiva superiorità nei soliti parametri "misurabili".
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