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HI-FIGUIDE TEST | DIFFUSORI ACUSTICI > SISTEMI  PLANARI

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HI-FIGUIDE TEST
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Diffusori Acustici
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Sistemi Planari

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Podium Sound Model 1

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SISTEMI PLANARI

PODIUM SOUND MODEL 1

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Diffusori Acustici Podium Sound Model 1 (foto tratta dal sito web ufficiale)

COSTRUTTORE
DMSK
164, Rue Simone Signoret
34070 - Montpellier - France
Web: www.podium-sound.com
COSTO:
Euro 8.700,00 la coppia (listino al 04/2008)

CARATTERISTICHE TECNICHE
PODIUM SOUND MODEL 1
Sensibilità: 95 dB/1 w/1 m. Impedenza: 5,8 Ohm à 1 kHz. Impedenza nominale: da 4 a 8 Ohm. Risposta in Frequenza: 30-20 kHz (+/- 3 dB); 20 Hz a 20 kHz (+/- 6 dB). Potenza ammessa: 200 Watt. Dimensioni: 78 x 200 x 2 cm. Peso: 15.6 Kg.


FOTO
I diffusori Podium Sound Model 1, con i due metri di altezza e 78 centimetri di larghezza, sono il modello di punta della Podium Sound. Si tratta di diffusori acustici planari a largabanda, ad alta sensibilità, ossia aventi la possibilità di essere pilotati anche da amplificatori di bassa potenza.

TEST
HI-FIGUIDE n. 11, Aprile 2008

Autore: Francesco Piccione.
Data prima pubblicazione: 02/04/2008.
Data aggiornamento: 22/05/2018

3. Shelley Katz

Nato a Montréal in Canada, sin da bambino manifestò una inclinazione naturale per il pianoforte. Questo lo condusse dapprima a studiare presso il Conservatorio di Musica, per poi proseguire e diplomarsi in pianoforte presso la prestigiosa Julliard School di New York.

Ha proseguito la sua carriera in Europa dove ha perfezionato i suoi studi di direttore d'orchestra, presso i più prestigiosi Teatri d'Opera, venendo a contatto con i più grandi dell'arte lirica, quali Nikolai Gedda, Gwyneth Jones, Jochen Kowalski e Jonathan Veira. Ha partecipato a numerosi festival quali Musikverein (
Vienna), Rachmaninoff Hall (Mosca), Suntory Hall (Tokyo) e le Wigmore Hall (Londra).

Nel 1993 si è trasferito in Inghilterra dove ha preso un dottorato di ricerca in Educazione Musicale e Musicologia. Si trattava di un progetto multidisciplinare, poiché i dipartimenti di musica, psicologia e matematica coinvolti nel progetto, erano generosamente propensi ad offrirsi reciprocamente il privilegio della responsabilità per la ricerca di Shelley Katz. Questo dottorato gli ha consentito di condurre studi e ricerche in materia di "restituzione sonora". In particolare, le sue ricerche si sono concentrate sull'interazione tra la tecnologia musicale e la percezione sonora, settore che lo appassiona esattamente quanto la musica. Questa passione è stata alla base della nascita della Podium Sound.

Nel corso di questi studi, ha costruito prototipi di pianoforti digitali, fino a giungere alla costruzione di un "non plus ultra" dei pianoforti digitali. Si tratta di un vero pianoforte, con tutta la meccanica a martelletti di un piano acustico, modificato per produrre un segnale MIDI. Come diffusori venivano utilizzati dei "Diffusori a Pannello", concettualmente diversi dalle altre tecnologie utilizzate per la produzione dei diffusori planari, ciascuno dotato di 16 altoparlanti.

Durante l'attività di perfezionamento del brevetto, ha avuto la possibilità di confrontare il suo strumento con lo Yamaha "gran touch" (
secondo molti, il miglior pianoforte digitale esistente) e lo Steinway gran coda. Il risultato dei confronti è stato che entrambi i pianoforti digitali non hanno suonato minimamente come lo Steinway, tranne se suonati contemporaneamente. Ciò indusse in Katz la convinzione che è possibile riprodurre il miglior suono, mediante la combinazione del suono dei diffusori a pannello con quelli dinamici, in grado di generare un'onda sonora completa. Tale fatto lo ha indotto a creare ed a brevettare un altoparlante che sfrutta entrambe le caratteristiche.


4. La tecnologia Layered Sound

Layered Sound è la denominazione del metodo di progettazione di un diffusore acustico, che si avvicina maggiormente ai modelli di eccitazione dell'aria del suono naturale. È il frutto di una scoperta di Shelley Katz che è stata anche oggetto di numerosi brevetti.

Il suono naturale, come quello di uno strumento acustico, che si propaga in un dato spazio acustico, genera delle onde sonore che sono percepite dalle nostre orecchie, sia correlabili binauralmente (
suono diretto) che disassociatamente binaurale (suono riflesso).
Queste onde sonore, dopo essere state percepite vengono elaborate dal nostro cervello in suono direzionale e non direzionale, ossia diretto e riflesso.

Il suono riflesso (
binauralmente non correlato) è quello che ci consente di conoscere le dimensioni della stanza in cui ci troviamo, la nostra posizione nella stanza, la nostra distanza da una sorgente sonora nella stanza, la nostra vicinanza a un perimetro della stanza ed altre informazioni.

I diffusori acustici convenzionali sono in realtà un congegno (
o dispositivo) che sostanzialmente emette onde sonore correlate binauralmente, impedendo di fatto l'emissione di onde sonore che dal lato posteriore sarebbero riflesse nell'ambiente circostante. Nemmeno l'idea di utilizzare la modalità "surround" per ottenere la generazione di onde riflesse è corretta (se lo affermo io, no…: n.d.r.), per tante ragioni, tra cui l'interferenza distruttiva generata dai trasduttori multipli.
Si tratta, quindi, di importanti limitazioni imposte dalla natura stessa della tecnologia di emissione del suono, che nemmeno possono essere superate con altri espedienti, quali, ad esempio, attraverso l'elaborazione digitale.

Shelley Katz, quindi, afferma che è questo uno dei motivi principali, per cui i diffusori acustici convenzionali suonano sempre come diffusori e mai come "strumenti acustici".
Per creare onde sonore che sono binauralmente disassociate, il metodo migliore fino ad oggi è quello di utilizzare un trasduttore che propaga onde sonore che sono per lo più binauralmente non correlate. È ciò che fanno i diffusori planari (
o, meglio, a pannello, poiché fanno uso di una sola membrana vibrante) ideati da Shelley Katz!

Quindi, la ricerca di Katz sui diffusori a pannello radiante ha portato alla scoperta della tecnologia Layered Sound, ma i diffusori Podium Sound applicano un aspetto di questa complessa e costosa tecnologia.

LE GRANDI PROVE DI HI-FIGUIDE©
ANTEPRIMA NAZIONALE!
PODIUM SOUND MODEL 1
DIFFUSORI PLANARI AD ALTA SENSIBILITA'
Di Francesco Piccione

Dopo la pubblicazione del test sulle Magneplanar MG 2.6R, eccoci alle prese con un'altra coppia di diffusori planari, dalla tecnologia innovativa, brevettata, che ha consentito questi di ottenere valori di sensibilità maggiori, rispetto agli altri: i Podium Sound Model 1. Li abbiamo analizzati attentamente per oltre 3 mesi (ed oltre ancora), abbinandoli con diversi amplificatori ed ascoltandoli con i più svariati generi musicali, per scoprire che…


1. Premessa

Sono ormai oltre 30 anni che "combatto" con i diffusori acustici. Li ho ascoltati quasi tutti: di alcuni ho apprezzato la genialità; di altri ho apprezzato la qualità del progetto; di molti, troppi, mi sono fatto quattro risate…
Tra i diffusori che ho conosciuto direttamente, vi sono alcuni miei amori giovanili, che ormai posso definire come  intramontabili: i diffusori Tannoy sono tra questi. Ma se vi è una categoria di diffusori acustici che ritengo "giusti", ossia il modello migliore di emissione del suono in ambito domestico, sono i "diffusori planari".

Con la collaborazione dell'inventore, progettista, costruttore, musicista, compositore e direttore di orchestra, Shelley Katz, abbiamo avuto questi diffusori in novità assoluta nel panorama internazionale. Il mio approccio, quindi, è stato più che mai scientifico e di sana curiosità, per verificare a che punto si trova la tecnologia planare.

All'epoca della pubblicazione di questa prova nel n. 11 di HI-FIGUIDE©, le informazioni erano talmente frammentarie, che praticamente era difficile farsi una idea precisa sulla costruzione del Model 1. Oggi, sono emerse nuove informazioni e per questo motivo pubblichiamo on-line la nostra prova, aggiornata alle nuove informazioni tecniche.   


2. L'emissione a dipolo dei diffusori planari

Le mie conoscenze sugli studi sulla "emissione a dipolo", risalgono fino agli anni Cinquanta, ad opera di Hugh (
Hugie) Morgan, dal titolo "Distorsioni acustiche nella riproduzione del suono registrato in ambiente chiuso" (Suono n. 136/137/140. 1984).
Costui compì degli studi sul sistema a dipolo utilizzando un semplice pannello (
baffle) ed un trasduttore tradizionale. Dapprima questo pannello fu analizzato in configurazione piatta con altoparlante singolo; successivamente in configurazione ripiegata (con ali laterali), con altoparlante singolo e multipli. Nei suoi studi, Morgan analizzava dettagliatamente ciò che succedeva al suono riprodotto nel corso delle differenti emissioni, all'interno di un ambiente chiuso. Nel corso degli esperimenti, utilizzò anche pannelli di diverse dimensioni e spiegò le variazioni che subiva il suono quando l'emissione posteriore, riflettendosi nella parete posteriore, si incontrava con quella anteriore.

Proprio la coesistenza dell'emissione anteriore e posteriore, è la caratteristica tipica dei diffusori planari. Questa doppia emissione è denominata, quando i centri di emissione coincidono, a dipolo (
o dipolare o, in generale, in aria libera) e fu considerata da Morgan come la più naturale, tra le diverse tipologie di emissione del suono riprodotto in ambiente chiuso.

Nei diffusori a dipolo, l'emissione posteriore viene sfruttata per conseguire un duplice scopo.
Innanzitutto, per aumentare la sensazione di ampliamento della spazialità o scena sonora (
sempre che sia presente nella registrazione…), ritenuta scadente e scatolare nei diffusori tradizionali.
In secondo luogo, per ragioni di superiorità timbrica, rispetto a quella la cui emissione posteriore viene intrappolata in un cabinet.

Nella sostanza, il diffusore dovrebbe essere il mezzo attraverso il quale il suono dovrebbe materializzarsi e diffondersi nell'ambiente di ascolto, senza però apportare alcuna differenziazione o caratterizzazione acustica tipica della cassa di risonanza degli strumenti acustici. La presenza del cabinet, quindi, è vista come una indebita ingerenza nel corso della trasformazione del segnale elettrico in onde sonore, poiché questo fungerebbe da cassa armonica o di risonanza, come avviene negli strumenti musicali. Solamente che, mentre in quest'ultimi la cassa armonica serve per creare il suono o timbro dello strumento stesso, nei diffusori acustici la cassa armonica (
il cabinet) è la causa delle variazioni timbriche delle voci e strumenti musicali, durante la loro riproduzione.

I diffusori planari non soffrono di questo grave problema, poiché sono privi del cabinet.
La membrana vibrante, quindi, è libera di muoversi, i cui unici vincoli sono determinati dalla sua tipologia costruttiva.

Il rovescio della medaglia risiede nella riproduzione della gamma bassa e sub-bassa. Per una loro adeguata riproduzione, occorre che il diffusore planare sia di grandi dimensioni (
come del resto anche i diffusori tradizionali…). Tale fatto, non è riferito alla dimensione del cabinet come nei diffusori convenzionali, bensì alla dimensione della superficie radiante dell'altoparlante. Grandi superfici radianti mettono in movimento grandi masse d'aria, similmente come fanno i grandi strumenti musicali.


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