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HI-FIGUIDE TEST | DIFFUSORI ACUSTICI > SISTEMI  PLANARI

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HI-FIGUIDE TEST
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Diffusori Acustici
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Sistemi Planari

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Podium Sound Model 1

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SISTEMI PLANARI

PODIUM SOUND MODEL 1

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Inoltre, per accertare quanto sostenuto da HFG© in relazione alla potenza necessaria per amplificare questi diffusori planari, oltre che per verificare la veridicità del valore di sensibilità dichiarato, i Model 1 sono stati ascoltati a lungo anche con un amplificatore integrato Sugden Masterclass IA 4 da 33 watt, stato solido single ended in classe A: un gioiellino….

La prova di ascolto si è protratta per settimane a partire dal giorno della consegna a Febbraio 2008, con sedute di diverse ore cadauna effettuate una volta a settimana. Dopo la pubblicazione della loro recensione su HI-FIGUIDE© n. 11, Aprile 2008, sono state effettuate altre sedute di ascolto, sino al 2009. Questi ulteriori ascolti, hanno contribuito ad aggiornare la recensione precedentemente pubblicata su HFG© 11, fornendo all'abbonato un ulteriore approfondimento.

Per il test di ascolto ho utilizzato quasi tutti i miei CD di riferimento, di musica classica e jazz, che attualmente sto usando per la messa a punto della nuova versione del mio sistema di diffusione del suono (
The Music Dream© Reference System), giunto alla sua V versione.
L'ascolto l'ho anche effettuato con gli LP, messi a disposizione da Roberto Rubino. Piccolo assaggio invece, per il SACD, poiché Roberto possiede un lettore di fascia media-bassa.

Nel corso degli ascolti, abbiamo anche verificato la positività o meno dell'inserimento di supporti smorzanti, posti sotto i tre piedini conici di ciascun diffusore, ottenendo dei notevoli miglioramenti delle prestazioni sonore: è con questi che sono state redatte le nostre due recensioni.

Infine, durante questo lungo periodo, i Podium Sound Model 1 hanno dimostrato di essere incontestabilmente dei diffusori planari. Di conseguenza, è in quest'ottica che devono essere interpretate alcune parti delle nostre note di ascolto.


13. Il test di ascolto

Impressionante è stata l'evoluzione sonora dei Model 1, man mano che il "rodaggio" procedeva: da asfittici (
ma non troppo), a precisi e ritmati. Con l'avanzamento del rodaggio sono migliorati notevolmente anche gli estremi gamma (n.d.r.: peccato; se fosse esistito il Massage Disc©, avremmo ottenuto tutto e subito).

Pressione acustica

Le principali caratteristiche positive di questi diffusori planari, come anticipato nella "nostra analisi", sono due: alta sensibilità e grande superficie radiante.
Sin dall'inizio si è notato subito che questi diffusori planari possiedono una sensibilità maggiore rispetto agli altri planari, suonando già forte con la manopola del volume posta alle ore 9.

Sommariamente e per dare un orientamento generale ai lettori meno esperti, la corsa della manopola del volume ha una funzione logaritmica. Per cui, sino alle ore 12 circa, la potenza erogata dai diversi amplificatori è piuttosto simile. Oltre le ore 12, la potenza viene erogata in modo sempre più elevata, in rapporto alla maggiore potenza disponibile. Per cui, se l'amplificatore è di bassa potenza, state certi che poco dopo le ore 12 la riserva di energia è giù esaurita. Se invece è di elevata potenza, fino alle 13:30 circa si ha a disposizione tutta l'energia dichiarata, raggiungendo il clipping oltre tale limite. Spero di essere stato chiaro ed esauriente: in un spazio più che ridotto, possono anche essere erogati qualche centinaio di Watt, rispetto alla prima parte della corsa della manopola del volume, ossia fino alle ore 12:00.

Ciò vuol dire che il limite di potenza ed il dannosissimo "clipping", non vengono raggiunti con la manopola del volume posta alla massima corsa, bensì decisamente prima. Ecco perché bruciate i diffusori… Da un lato, per il clipping; dall'altro, per la troppa potenza. Ne consegue che, in quasi tutti i casi di ascolto domestico, oltre le ore 12:00 l'ascolto si caratterizzerà per la prevalenza di
chiasso, rumore e distorsioni. E tutto ciò, non c'entra nulla con la corretta riproduzione del suono.

Perciò, prima di scegliere la potenza di un amplificatore, occorre prendere in considerazione due limiti:

  1. quello della massima potenza accettabile da parte dei diffusori acustici;
  2. quello della massima pressione acustica accettata da parte di un ambiente domestico.

Nell'ambiente di Roberto Rubino, a livelli di pressione acustica sopportabile per le nostre orecchie (
che non sono quelle del rocchettaro, né tanto meno quello dell'audiofilo amante del sussurro…), i Model 1 hanno fornito una prestazione ed impatto sonoro encomiabili. Ciò è dovuto sia al loro alto valore di sensibilità, che alla loro elevata superficie radiante.

Spazialità

Un'altra caratteristica dei Model 1 è quella della coerenza di fase dal punto di vista meccanico, poiché la superficie radiante è una sola.
La spazialità, quindi, è un altro punto di forza. I Model 1 "ingrandiscono" la scena sonora grazie anche all'emissione posteriore. Ne consegue la generazione di una spazialità ampia, sviluppata nelle tre dimensioni e proprio per questo, de-localizzata (
de-correlata come afferma Katz), come avviene negli ascolti dal vivo. Gli strumentisti, quindi, vengono collocati nello spazio virtuale, in base alle informazioni contenute nella registrazione, non artificiosamente ed arbitrariamente come avviene con i diffusori convenzionali.

Tanto per fare un esempio, la superficie radiante complessiva delle due torri dei bassi del mio The Music Dream© Reference System, ciascuna dotata di 6 woofers da 28 cm di diametro, misura 3.040 centimetri quadrati, valore corrispondente a due woofers da 47 cm di diametro.
Diversamente dai diffusori planari, l'escursione utile dei woofers è nettamente superiore, generando volumi d'aria maggiori ed una pressione acustica nettamente superiore. Il loro particolare carico acustico di mia ideazione, denominato Baffle Pseudo-Infinito© (B-PI©), consente loro di essere posizionati nei due angoli del locale di ascolto, di scendere così fino a 10 Hz e di avere una pressione acustica di 105 dB/w/m!

L'emissione delle basse frequenze nei diffusori planari, invece, è rapportata alle loro dimensioni: più grande è la superficie radiante, maggiore sarà la capacità di emettere frequenze sempre più basse. Occorre, però, anche tenere in conto l'esistenza del "corto circuito acustico", dovuto all'incontro tra due onde in controfase, alla medesima bassa frequenza. Una opportuna disposizione in ambiente, può contribuire a non fare cancellare completamente determinate frequenze, ma ad attenuarle, consentendo così una loro distinta percezione.

In gamma alta, invece, la soglia dei 20.000 Hz potrebbe essere plausibile, viste le particolari caratteristiche costruttive e di leggerezza del pannello vibrante rettangolare.

La dichiarazione di 95 dB/W/m di sensibilità, sembrerebbe realistica, poiché all'ascolto i Model 1 suonano piuttosto forte, anche con un amplificatore integrato da 30 Watt in Classe A (
Sugden Masterclass IA 4), già con la manopola del volume posta nelle vicinanze delle "ore 11" (secondo la lancetta dell'orologio analogico).
La presenza dei cinque eccitatori magnetodinamici, unita alla leggerezza della membrana vibrante, contribuirebbero a questa ottima prestazione. 

Per quanto riguarda l'esistenza o meno del crossover passivo, per risolvere questo enigma occorre attenerci alla particolare costruzione del trasduttore.
Questo è composto da 5 driver (
unità motrici magnetodinamiche), che fissate ad un pannello (o membrana) vibrante di grandi dimensioni, lo fanno vibrare generando suoni. Si tratta, quindi, di un singolo altoparlante a larga banda, che ovviamente non abbisogna di alcun crossover.
Katz, inoltre, afferma che una o due delle cinque unità motrici, vengono limitate nel loro funzionamento da un crossover, per motivi legati alla natura stessa di questo atipico altoparlante. Ne consegue che qualche unità motrice, vede limitato il suo funzionamento (
o azionamento) alla sola gamma medio-alta o alta, visto che lo stesso Katz afferma di fare uso di qualche condensatore.

Infine, Shelley Katz afferma che ogni Model 1 viene accordato a mano, mediante l'inserimento di "ponti sonori", che ne regolano il timbro ed altro. Questa affermazione è veritiera, poiché guardando il pannello in controluce (
il che rende l'idea della sua sottigliezza), si intravedono delle "macchie scure" poste sullo stesso, in modo apparentemente irregolare.

Per concludere questa analisi, i Model 1 sono dei diffusori acustici planari, a largabanda, capaci di una elevata sensibilità. Questa in unione ad un andamento stabile dell'impedenza, permette di utilizzare per la loro amplificazione un elevato numero di amplificatori (
a stato solido, ibridi, a valvole), perdipiù anche di media-bassa potenza, se il vostro obiettivo non è quello di abbattere le pareti del vostro locale di ascolto, purché di comprovata qualità timbrica.


11. Il posizionamento in ambiente

Un ruolo fondamentale per le migliori prestazioni di tutti i diffusori planari, lo svolge il loro posizionamento in ambiente.

Se la maggior parte dei diffusori acustici vengono collocati nel locale di ascolto, facendo sì che questo incida il meno possibile, magari utilizzando oggetti ed espedienti che mirano a cancellare completamente la sua influenza (
impoverendo drasticamente il suono…), coi diffusori planari l'influenza dell'ambiente deve essere considerata una opportunità.

I diffusori Model 1 non sono stati pensati per essere ascoltati senza l'influenza del locale...
Ne consegue che occorre ricercare quel posizionamento in ambiente, che esalti le loro peculiarità. Questi, quindi, quando sono stati inseriti nell'ambiente di ascolto di Roberto Rubino (
di forma rettangolare e grande circa 30 metri quadrati), sono stati posti esattamente dove in precedenza si trovavano le Infinity K100. E non hanno avuto alcun problema di ambientamento, segno di una loro facilità di collocazione ed ambientamento. Sin da subito, infatti, sono andati bene, richiedendo piccoli aggiustamenti, rispetto alla collocazione iniziale.


12. Condizioni del test

Come nostra consuetudine, prima di procedere alla lettura delle nostre note di ascolto, vi indichiamo le modalità o condizioni con cui è avvenuto questo test.
I Podium Sound Model 1 sono stati rodati intensivamente per diversi mesi, con l'ausilio dei CD XLO, Densen DeMagic e di alcuni CD musicali (
con la scoperta nel 2012 del Massage Disc©, abbiamo accertato che tale sistema è assolutamente insufficiente e scarsamente efficace: peccato non poter ripetere la prova: n.d.r.).

Per verificare attentamente le sue effettive prestazioni sonore, i Model 1 sono stati testati con diversi amplificatori, ma sempre ascoltati con le medesime sorgenti e cavi audio (
tra cui i miei DEP© The Music Dream©).

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