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millimetrica, con una armonicità che consentiva, in certi momenti quasi di vedere le corde vibrare ed emettere una sonorità energica, controllata ma armonica fino a percepire una sequenza fluida di diversi ordini di restituzione, quasi senza fine. In "I X love", splendida interpretazione in un ampio coacervo di fiati, ho avuto modo di apprezzare la sordina della tromba, in tutta la sua vellutata autorevolezza, cantare sorretta da bellissime cromaticità espresse dal clarino e dai due sax, alto e soprano.
Tutto a creare una magica atmosfera di realismo lievemente afflitta da una ambienza forse un po' troppo evidente. Infine, il potente e prepotente basso di "Mood Indigo: rapido, veloce e quasi sparato dalle rabbiose e decise prese di Mingus.
Mussorgsky: Picture at an exibition
Cambiamo genere con l'ascolto del sempreverde "Picture at an Exhibition", nella magistrale interpretazione di Pogorelich. È questo un primo ed indiscutibile impegnativo banco di prova. La violenza degli attacchi e l'esplosione del pianoforte che culmina nello Gnomo, si caratterizzano per velocità, pulizia, così come le note gravi s'impongono con autorità e pienezza realistica per distinguersi in un totale dettaglio e con restituzione di sfumature dell'ordito armonico veramente realistiche che culminano nel successivo Vecchio castello. È qui che le ESS, certamente supportate da una catena e da un software all'altezza, sfoderano tutte le loro peculiarità, così come nella Grande Porta di Kiev emerge con autorevolezza una scena ampia ma equilibrata, con emissione bilanciata, mai metallica né secca anche nelle vette acustiche più impegnative di questo brano.
Chopin: piano solo, Alberto Boischio
Un altro pianoforte, un altro esecutore, altro tempo musicale ma sempre il medesimo e concreto realismo: Chopin e Boischio, Boischio e Sicut Sol. Bellissime sfumature, note morbidamente fluenti in ordinata ed armonica sonorità. Due pianoforti un'unica matrice: realtà riproduttiva, coerenza d'evento. Ma a che serve andare ai concerti se non per poi apprezzare questi diffusori?
Gustav Mahler: Sinfonia n. 1, il Titano
L'ultimo test ha riguardato l'ascolto di un'opera nota, Il Titano di Mahler. Qui le escursioni sono molto ampie e difficilmente apprezzabili in tutte le sfumature, se non si dispone di sistemi all'altezza. Il pianissimo che caratterizza la parte iniziale è apprezzabile in tutte le sue sfumature e sostenuto, vivacizzato da fiati lontani ma percettibili con assoluta trasparenza e tipica sonorità. Una freschezza che consente di vederli emergere in tridimensionalità assolutamente coerente e credibile.
Difficile esprimere in parole, poi, la punteggiatura delicata e precisa dei triangoli che si ritrovano vivaci dopo un rullante minaccioso e deciso, anche se posizionato nell'ultimo e più profondo piano sonoro. Che dire poi dello splendore naturalmente arrotondato degli ottoni? Delle loro multiple sfumature musicali che si amalgamano con equilibrio nel crescendo omogeneamente distribuito in un soundstage senza sbavature? Semplicemente che queste ESS AMT 330 sono in grado di portarvi l'orchestra in casa.
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