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HI-FIGUIDE TEST | DIFFUSORI ACUSTICI > SISTEMI  IBRIDI

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HI-FIGUIDE TEST
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Diffusori Acustici
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Sistemi Ibridi

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ESS AMT 330

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DIFFUSORI IBRIDI

ESS AMT 330

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millimetrica, con una armonicità che consentiva, in certi momenti quasi di vedere le corde vibrare ed emettere una sonorità energica, controllata ma armonica fino a percepire una sequenza fluida di diversi ordini di restituzione, quasi senza fine.
In "I X love", splendida interpretazione in un ampio coacervo di fiati, ho avuto modo di apprezzare la sordina della tromba, in tutta la sua vellutata autorevolezza, cantare sorretta da bellissime cromaticità espresse dal clarino e dai due sax, alto e soprano.

Tutto a creare una magica atmosfera di realismo lievemente afflitta da una ambienza forse un po' troppo evidente.
Infine, il potente e prepotente basso di "Mood Indigo: rapido, veloce e quasi sparato dalle rabbiose e decise prese di Mingus.     

Mussorgsky: Picture at an exibition

Cambiamo genere con l'ascolto del sempreverde "Picture at an Exhibition", nella magistrale interpretazione di Pogorelich.
È questo un primo ed indiscutibile impegnativo banco di prova.
La violenza degli attacchi e l'esplosione del pianoforte che culmina nello Gnomo, si caratterizzano per velocità, pulizia, così come le note gravi s'impongono con autorità e pienezza realistica per distinguersi in un totale dettaglio e con restituzione di sfumature dell'ordito armonico veramente realistiche che culminano nel successivo Vecchio castello.
È qui che le ESS, certamente supportate da una catena e da un software all'altezza, sfoderano tutte le loro peculiarità, così come nella Grande Porta di Kiev emerge con autorevolezza una scena ampia ma equilibrata, con emissione bilanciata, mai metallica né secca anche nelle vette acustiche più impegnative di questo brano.

Chopin: piano solo, Alberto Boischio

Un altro pianoforte, un altro esecutore, altro tempo musicale ma sempre il medesimo e concreto realismo: Chopin e Boischio, Boischio e Sicut Sol. Bellissime sfumature, note morbidamente fluenti in ordinata ed armonica sonorità. Due pianoforti un'unica matrice: realtà riproduttiva, coerenza d'evento. Ma a che serve andare ai concerti se non per poi apprezzare questi diffusori?

Gustav Mahler: Sinfonia n. 1, il Titano

L'ultimo test ha riguardato l'ascolto di un'opera nota, Il Titano di Mahler.
Qui le escursioni sono molto ampie e difficilmente apprezzabili in tutte le sfumature, se non si dispone di sistemi all'altezza. Il pianissimo che caratterizza la parte iniziale è apprezzabile in tutte le sue sfumature e sostenuto, vivacizzato da fiati lontani ma percettibili con assoluta trasparenza e tipica sonorità. Una freschezza che consente di vederli emergere in tridimensionalità assolutamente coerente e credibile.

Difficile esprimere in parole, poi, la punteggiatura delicata e precisa dei triangoli che si ritrovano vivaci dopo un rullante minaccioso e deciso, anche se posizionato nell'ultimo e più profondo piano sonoro. Che dire poi dello splendore naturalmente arrotondato degli ottoni? Delle loro multiple sfumature musicali che si amalgamano con equilibrio nel crescendo omogeneamente distribuito in un soundstage senza sbavature? 
Semplicemente che queste ESS AMT 330 sono in grado di portarvi l'orchestra in casa.

6. La collocazione in ambiente

Le ESS AMT 330 sono abbastanza esigenti in fatto di collocazione in ambiente, a causa dell'emissione a dipolo del trasformatore di Heil.

Se non accuratamente sistemate, in un ambiente adeguato e a distanze idonee ma congrue dalla parete di fondo e da quelle laterali, le riflessioni delle alte frequenze possono rivelarsi fastidiose. E a nulla serve l'attenuatore di cui ogni AMT è dotato in quanto "frenando" eccessivamente l'emissione si perde gran parte del punto di forza di questi diffusori, mentre lasciandolo libero il buco che si avverte in gamma media, altro non è che l'eccessiva esuberanza dell'AMT rinforzata dalle pareti.

Alla fine, comunque, l'equilibrio ottimale è stato raggiunto ed ho potuto così dar luogo a diverse sedute di ascolto con i risultati che leggerete.


7. La prova di ascolto

La più ricorrente affermazione che si sente ripetere nell'ambiente è che questa configurazione di diffusore acustico è carente d'allineamento temporale e che, causa la velocità d'emissione del trasformatore, il woofer nella migliore delle ipotesi arranca, quando addirittura non è in palese ritardo di fase (
solite cazzate,oggi si chiamerebbero fake news: n.d.d.).   
Ovvio che a quest'aspetto è stata dedicata sia la scelta di parte del software audio, che l'attenzione nell'ascolto.

Ana Caram: Rio After Dark

Ana Caram è una bravissima interprete, con una timbrica decisamente pulita e piena di sfumature. Non ho mai avuto la fortuna di ascoltarla dal vivo ma vi assicuro che una simile realtà, materialità di voce non mi era ancora capitato di sentire da questa pur eccezionale incisione Chesky.

Voce accompagnata dalla chitarra acustica, suonata dalla stessa Caram, della quale si poteva immaginare il movimento dei polpastrelli sulle corde pur senza avvertire il tipico (
ed a volte frequente) sfregamento. Pulizia, giusta dose d'armonicità riprodotta delle corde vocali in una presa sonora a distanza ottimale. Nessuna sbavatura sulle sibilanti e, in "Viola fora de moda" (folk brasiliano), un duetto sulla voce in delicata tessitura di Antonio Carlos Jobim, dal tono caldo e delicato, da far rabbrividire per il realismo e la sensualità che trasudava dal soundstage.

Il tappeto sonoro di fondo, costituito da percussioni metalliche (
triangolo, campanelle) è risultato di ottima lucidità, assente di punte, impuntature o gobbe acute anche nei successivi ed impegnativi crescendo, dove ogni strumento che contribuiva alla scena rimaneva chiaramente distinguibile ed individuabile per posizione e carattere, per quanto delicato fosse. Segni evidenti d'elevata capacità di dettaglio e di microdinamica delle ESS AMT 330.             

Charlie Mingus: Mingus Mingus Mingus Mingus

Mingus non ha bisogno d'introduzioni, come questo capolavoro registrato nel 1963 non necessita di commenti.
Ciò che invece è importante sottolineare è come il suo piglio energico e di quasi violenza alle corde del basso, fossero riprodotti in questa esecuzione con una focalizzazione centrale

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