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ANTEPRIMA NAZIONALE!! CAVI HI-END DE ANTONI ALUMINIUM CABLES LA FAMIGLIA DEI CAVI CON CONDUTTORI IN ALLUMINIO E SMORZATI IL SUONO DELLA PERFEZIONE AMAGNETICA DI ANTONIO COTZIA
Il mercato audio è pieno di accessori. Molti sono inutili, altri futili, alcuni voluttuari, parecchi aberranti. Ogni tanto qualcuno si erge dalla mischia, magari senza clamore e senza che qualcuno lo scorga, perché si tratta di un oggetto "schivo e modesto nel carattere". Per poi scoprire alla fine che è un grande…..
PREMESSA
Nel precedente numero vi avevamo presentato una azienda italiana De Antoni che realizza cavi con conduttori in alluminio, dedicando la copertina della rivista al cavo di alimentazione Dotto.
In questo numero concludiamo la nostra conoscenza diretta dei prodotti di questa azienda, descrivendovi i cavi di segnale e di potenza che ci sono stati inviati: un cavo di interconnessione denominato Nano e i cavi di interconnessione e di potenza della serie Dotto.
LA DE ANTONI ALUMINIUM CABLES
Si tratta di una ditta italiana creata da Manlio De Antoni che realizza cavi con conduttori in Alluminio. Contrariamente al rame ed agli altri metalli, il costruttore ci comunica che i fili di alluminio non possono essere lavorati industrialmente, per cui tutti i cavi sono realizzati singolarmente a mano. Ma non è solo questa la caratteristica della produzione De Antoni. La tipologia geometrica dei cavi, tra l'altro, prevede l'utilizzo delle sezioni differenziate, il doppio isolamento, la schermatura aggiuntiva, la struttura elicoidale, multiconduttori e l'utilizzo di un particolare materiale di rivestimento dei cavi con elevato isolamento termoacustico.
Come potete vedere sono cavi atipici che meritano la nostra e vostra attenzione. In particolare l'alluminio è un materiale amagnetico per cui dovrebbe fornire prestazioni sonore diverse dal solito. Il direttore, mi fa sapere tra le altre cose, che i cavi in alluminio hanno un suono particolare e spesso non vanno molto bene, anche a causa della architettura utilizzata dagli altri costruttori. I cavi De Antoni sono realizzati con architetture capaci di permettere un ottimo trasferimento del segnale, per cui è con molta curiosità che effettuiamo questi test.
La De Antoni, per le informazioni in mio possesso, realizza due serie di cavi: i Dotto e i nuovissimi Nano. Con la comparsa della Serie Dotto è andata in pensione la Serie Eolo, data l'elevata vicinanza delle prestazioni tra le due serie. Noi abbiamo ricevuto il cavo di interconnessione Nano e l'intera famiglia dei cavi Dotto. Precedentemente abbiamo testato con ottimi risultati il cavo di alimentazione Dotto. Oggi testiamo in Anteprima Nazionale i cavi di segnale Nano ed i cavi di collegamento Dotto.
Da rilevare che la produzione De Antoni viene incontro a diverse esigenze. Per cui è possibile avere cavi di interconnessione con connettori XRL e cavi per i collegamenti digitali.
I cavi De Antoni sono distribuiti in Italia dalla Acustica Applicata, di cui abbiamo intervistato uno dei soci, il più conosciuto, Italo Adami, che potrete leggere in questo stesso numero.
IL NANO
Questo cavo di interconnessione, decisamente meno costoso degli altri Dotto, si presenta in modo elegante e ottimamente costruito. E' dotato di connettori RCA di discreta fattura. La guaina che li riveste sembra simile a quella utilizzata nei Dotto, solamente di sezione minore. Si tratta di un materiale morbido che funge da isolante termoacustico, in grado di mantenere inalterate le prestazioni del cavo nelle diverse stagioni, consentendone anche il suo smorzamento.
Poiché si tratta di una nuova serie di cavi, non ci è pervenuta alcuna informazione relativa alla sua struttura costruttiva; posso solo dire che impiega conduttori in alluminio. La lunghezza disponibile è di 100 o 150 cm. Il cavo è flessibile e leggero.
IL DOTTO INTERCONNESSIONE E POTENZA
I cavi della serie Dotto rappresentano la massima espressione della produzione De Antoni. Questi si presentano in modo estremamente eleganti e ben costruiti.
I due cavi di interconnessione sono dotati di connettori RCA di buona fattura e robusti. Il rivestimento è quello utilizzato in tutti i cavi Dotto. Si tratta di un materiale morbido molto spesso che funge da isolante termoacustico, in grado di mantenere inalterate le prestazioni del cavo nelle diverse stagioni, consentendone anche il suo smorzamento. La struttura interna è composta da 3 + 2 conduttori in alluminio a sezione differenziata e doppio isolamento in PTFE. La struttura geometrica impiegata è a doppia elica. Questo cavo è dotato di doppio schermo in alluminio con filo esterno per la messa a terra. La lunghezza disponibile è di 100 o 150 cm. Il cavo è discretamente flessibile, ma non consente contorsioni particolari, fattore da tenere presente per il suo utilizzo.
Il cavo di potenza si presenta in modo massiccio ed elegante al contempo. Il rivestimento è quello utilizzato in tutti i cavi Dotto, appena descritto, ma di sezione maggiore. La struttura interna è composta da 9 + 8 conduttori in alluminio a sezione differenziata e doppio isolamento. La struttura geometrica impiegata è a doppia elica, la stessa dei cavi di interconnessione. Anche questo cavo è dotato di doppia schermatura in alluminio con filo esterno per la messa a terra. Si tratta di un rarissimo caso di cavo di potenza con schermo, poiché in commercio non ne trovate facilmente. Se avete letto l'articolo di Francesco S. Piccione "Dell'Enigma dei Cavi", vi è un paragrafo in cui si sottolinea l'importanza e la necessità di schermare tutti i cavi di collegamento, anche quelli di potenza. Chissà se De Antoni non lo abbia letto. La lunghezza disponibile è di 160 o 240 cm. Il cavo è terminato con robuste forcelle placcate oro, ma può essere terminato anche con spinotti a banana. Il cavo è discretamente flessibile, ma non consente contorsioni particolari, fattore da tenere presente per il suo utilizzo.
CONDIZIONI DEL TEST
Gli impianti con cui abbiamo effettuato il test sono stati tre: quello mio, quello principale della redazione e quello nuovo in sala 2. La ragione dell'utilizzo di tre diversi impianti risiede nel fatto di verificare l'omogeneità delle prestazioni sonore dei cavi in differenti impianti. Quando i cavi sono di natura molto sottrattiva, le loro prestazioni variano da impianto ad impianto. Diversamente, un buon cavo deve comportarsi allo stesso modo in qualsiasi impianto venga collegato.
Per la descrizione degli impianti vi rinvio alle schede presenti on-line. Tenete presente però che l'impianto della sala 2 è quello utilizzato in occasione della prova del Dotto Alimentazione. Nella sala principale, i due cavi di interconnessione sono stati utilizzati contemporaneamente o inseriti nei due lettori digitali, in corso di confronto: il Denon DCD 2000 AE ed il North Star Sapphire SACD.
L'ASCOLTO
Prima di effettuare una approfondita prova di ascolto, abbiamo sottoposto a rodaggio i cavi, tramite l'utilizzo dei dischi XLO e Densen, descritti in precedenti numeri di HFG. La mia curiosità era elevata, poiché non avevo mai ascoltato i cavi con conduttori in alluminio. La loro natura non magnetica, non dovrebbe influenzare il segnale in transito, per cui era lecito aspettarsi prestazioni particolari. Così è stato.
Innanzitutto occorre rilevare il fatto che i cavi si sono comportati sempre allo stesso modo in tutti e tre gli impianti. La loro impronta sonora è impostata sulla neutralità, con estremi gamma leggermente in evidenza, prestazioni forse dipese dalla natura non magnetica dell'alluminio. La discesa in gamma bassa è piuttosto pronunciata, tanto da richiedere piccole rettifiche (operazioni di messa a punto) nelle regolazioni dei subwoofer. Non si tratta di carenze, quanto di incrementi lievi di pressione acustica, che finiscono per fornire un basso leggermente più presente; tale fatto, comporta la regolazione fine del livello del sub. Nell'impianto senza il subwoofer, infatti, questa sensazione di maggiore discesa in gamma bassa permane, ma non vi è necessità di alcuna regolazione. D'altronde il basso molto profondo… è attenuato, a causa della mancanza del sub o delle dimensioni ridotte dei diffusori. Questa maggiore presenza della gamma bassa mi ricorda certi MIT.
Un'altra particolarità dei cavi De Antoni è quello della maggiore estensione della gamma altissima. Evidentemente l'alluminio, riferito alla sua amagneticità, permette una sottrazione minore rispetto ai cavi in rame; oppure la geometria adottata; oppure altro. Anche questa caratteristica non è una nota negativa. I cavi di collegamento sono tutti sottrattivi e mai additivi. Sorrido al pensiero di coloro che sostengono il contrario, ossia che il cavo aumenta i bassi o gli alti o i medi. E' più corretto affermare che sottrae di più! Ne risulta un estremo acuto molto dettagliato ma mai affaticante, caratteristica che indica chiaramente la bontà della restituzione della gamma alta.
Descritte le caratteristiche principali dei cavi Dotto, occorre descrivere gli altri parametri audiofili. In generale i cavi sono omogenei e ben bilanciati. La gamma media è cristallina; la dinamica senza limiti evidenti; il contrasto e microcontrasto ai massimi livelli; la struttura armonica ottima; la trasparenza estesa in tutta la gamma riproducibile. Nella sostanza i Dotto sono eccellenti cavi, che ben hanno figurato nei nostri tre impianti ed a confronto con altri cavi di pari qualità.
Nella spazialità la differenza fondamentale rispetto agli altri cavi in nostra dotazione. . La trasparenza esibita dai cavi Dotto, permette di avere una notevole precisione. Questa spesso mal si coniuga con l'enorme dimensionamento dello stage sonoro. Non si tratta quindi, di una spazialità ampia e dilatata nelle tre dimensioni, ma composta e molto analitica, non piccola. Purtroppo non ci è stato consentito di trattenere i cavi per lungo tempo, in modo da analizzare meglio questo fenomeno, ma direi che il notevole controllo che possiedono questi cavi, si sia riflesso sulla esibizione della spazialità, collegandola in modo deciso a quella registrata nei dischi. Nei cavi dal controllo normale è possibile che, tramite l'allungamento impercettibile delle note, si generi un maggiore senso di spazialità. La maggiore precisione e controllo, invece, porta al dimensionamento della spazialità in rapporto alla qualità dei componenti, ma soprattutto della qualità della registrazione.
A sostegno della mia tesi, vi è la naturalezza. Questa è presente ogni qualvolta non vi siano limiti
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evidenti. In questo caso, un cavo che lascia fluire liberamente il segnale al suo interno, fornisce una maggiore naturalezza. In più, nel caso del Dotto ed in misura minore nel Nano, la naturalezza si coniuga con una certa dose di microcontrasto, di attenzione ai particolari. Sono caratteristiche spesso in contrasto tra loro, ma ben amalgamate nel Dotto. Ne consegue la messa in evidenza della qualità della registrazione. E' possibile quindi notare la quantità di naturalezza impressa nella registrazione e di conseguenza, l'ottimo lavoro svolto dai tecnici. Lo scotto però si paga nell'ascolto delle brutte registrazioni o quelle storiche, dove, pur essendo trattate dignitosamente, viene messa in evidenza la loro vecchiaia o il pessimo lavoro in fase di editing.
Un parametro molto importante ai fini della corretta riproduzione della musica è la dinamica. Da sempre HFG sostiene che il succo della musica sono la dinamica e gli armonici. Il suono reale si caratterizza dalla vividezza, dalla gioia e vivacità del fluire delle note. Molti audiofili sembrano non accorgersene, fin quando non lo notano. Se si fa molta attenzione, la differenza tra il suono analogico e quello digitale in termini di maggiori performance, è la vivacità del suono. LP sembra più compassato quando suona, mentre il digitale si mostra pimpante e vivo, come il suono reale, privo di tutti gli imbrigliamenti che si introducono nel corso della registrazione. Sia il Dotto che il Nano, mostrano di essere vivi, svegli, veloci, in una parola dinamici, in misura maggiore nel Dotto, per forza di cose….
Per concludere, due note sull'ascolto della musica sinfonica. Ho notato che molti recensori non effettuano i test con la musica sinfonica. E' questo un test determinante, in grado di mettere in evidenza la qualità fondamentale di un impianto: se è buono o meno! L'energia contenuta nei brani sinfonici, spesso mette in crisi tutto l'impianto, in particolare i diffusori, o alcune sue parti; oppure i cavi di collegamento. Per cui è impossibile non effettuare il test senza ascoltare almeno un brano sinfonico. Molti audiofili sono convinti che non sia possibile riprodurre la grande orchestra sinfonica all'interno delle mura domestiche. Sono in difetto, poiché non dobbiamo immaginare la mole della grande orchestra, ma la riproduzione di questa dentro un ambiente di ascolto. Da questo punto di vista, un buon impianto, riesce a riprodurre tranquillamente tutta la grande orchestra, riproducendo i pieni orchestrali i modo esplosivo quando occorre. Il tutto anche dentro locali di dimensioni medie e piccole: beh non tanto piccole. Sostituendo i cavi con i Dotto, non ho percepito alcuna compressione dinamica o limitazione rispetto ai cavi in nostra dotazione. Ho sentito le loro caratteristiche timbriche prima descritte, che ben hanno restituito le diverse orchestre sinfoniche, registrate su Telarc, Reference Recording, Decca, ecc. Indubbiamente un'ottima prestazione.
Infine, due note sul Nano. Le sue prestazioni si sono rivelate all'altezza della sua fascia di prezzo, con la differenza che si tratta di un cavo con conduttori in alluminio. Tutto ciò che è stato detto sul Dotto, può essere riportato per il Nano, ovviamente ridimensionando le prestazioni. Tutto, tranne che per la spazialità, dove il Nano ha mostrato di esibirla similarmente ai nostri cavi di riferimento intermedi. Anche il Nano ha dimostrato di essere un ottimo cavo, dotato di un basso fattore di sottrazione, rispetto a tanti altri anche più blasonati. Le caratteristiche indicate inizialmente nel Dotto, sono presenti anche nel Nano, segno inequivocabile dell'appartenenza alla famiglia dei cavi De Antoni. Persino nella riproduzione della grande orchestra sinfonica non ha mostrato evidenti segni di compressione, comportandosi in maniera egregia. Si tratta quindi di un'ottima alternativa ai più costosi Dotto.
CONCLUSIONI
Come detto in precedenza, i cavi sono tutti di natura sottrattiva. Sia i Dotto che il Nano Interconnessione RCA, hanno mostrato di essere poco sottrattivi, in particolare il Dotto. Si tratta indubbiamente di cavi di alto livello qualitativo, dove le loro prestazioni diventano particolari e molto interessanti in virtù dell'utilizzo dell'alluminio come conduttore.
Il loro comportamento si è rivelato neutro in tutti e tre gli impianti. Si tratta quindi di cavi che possono essere impiegati in impianti di alto livello, ma soprattutto senza lo scopo di correggere qualche imperfezione. Sicuramente l'atipicità del progetto contribuisce all'ottenimento del risultato sonoro riscontrato. Sicuramente ha contribuito l'utilizzo dell'alluminio come conduttore, che sappiamo essere amagnetico per cui foriero di risultati eccezionali nel trasporto della tensione elettrica, per la sua reticenza a creare campi elettromagnetici; ma anche le altre caratteristiche costruttive non sono da meno. Si tratta quindi, come nel caso del cavo di alimentazione, di cavi in grado di migliorare le prestazioni di qualsiasi impianto e non per essere utilizzati come equalizzatori.
Il costo per entrare in possesso di questi oggetti, è alto, in particolare per i Dotto, ma si tratta di oggetti realizzati interamente a mano. La realizzazione di uno di questi cavi richiede decine di ore ed una abilità manuale fuori del comune. Di conseguenza anche la produzione è limitata, tutti fattori che incidono sul prezzo finale. Quindi oltre alle prestazioni, si acquista la fattura manuale, ben altra cosa rispetto a quella industriale.
Come per il cavo di alimentazione, HFG è lieta di dare il benvenuto nel mondo dell'hi-end a questa giovane ditta italiana De Antoni Aluminium Cables. D'ora in poi, se siete in procinto di acquistare un cavo di collegamento adatto ai vostri scopi, dovete considerare questo marchio alla pari di altri più blasonati concorrenti.
Prof. Antonio Cotzia
IMPIANTI UTILIZZATI PER IL TEST
SALA 1
SORGENTE DIGITALE: Lettore di CD/SACD: North Star Sapphire SACD Player. PREAMPLIFICATORE: Aloia PST 11.01i: a stato solido, a due telai separati con alimentazione induttiva ed assenza di controreazione negativa (Zero feedback). CROSSOVER ELETTRONICO: The Music Dream Activer: tre vie, due telai, a stato solido in classe A, derivato dall'AM AUDIO AS 1. FINALI DI POTENZA Per le torri dei bassi. Bartolomeo Aloia ST 140: 40 W a stato solido, dual mono, con 8 dB di controreazione negativa. Per i pannelli dei medioalti. Midrange: Aloia ST 13.01i: 30 W a stato solido, a due telai separati con alimentazione induttiva. Zero Feedback di controreazione. Tweeter: Aloia ST 13.01i: 30 W a stato solido, a due telai separati con alimentazione induttiva. Zero Feedback di controreazione. SISTEMA DI DIFFUSIONE DEL SUONO The Music Dream Reference System V: High Resolution System, a 3 vie, a 4 torri separate, in triamplificazione attiva. Emissione Cylindrical Line Source per la gamma medio-alta ed Omnypolar Line Source per la gamma bassa. Risposta in frequenza 16-32.000 Hz. Sensibilità: 110 dB/W/m entrambi pannelli medioalti; 102 dB/W/m entrambi sub. Dinamica: 127 dB! Peso complessivo del sistema: 500 Kg.
CAVI DI COLLEGAMENTO
CAVI DI INTERCONNESSIONE The Music Dream Supreme XHD: nuovissimo cavo ad alta risoluzione ed alta dinamica. Cavi in configurazione Matrix XTrex Wired® in grado di trasferire il segnale da un capo all'altro senza perdita alcuna. The Music Dream Supreme HD: Cavo ad alta risoluzione ed alta dinamica. Cavi in configurazione Matrix Trex Wired® in grado di trasferire il segnale da un capo all'altro senza perdita alcuna. The Music Dream Supreme, The Music Dream Perfect Wire HD, The Music Dream Perfect Wire. CAVI DI POTENZA The Music Dream Supreme Air Triwiring HD: Cavo ad alta risoluzione ed alta dinamica. Nuovi cavi in configurazione Matrix Trex Power Wired®, ad altissima efficienza di transito del segnale elettrico, privi di microrisonanze. Sezione complessiva singola polarità: bassi 22,0 mm2; medi 28,0 mm2; tweeter 15,7 mm2. CAVI DI ALIMENTAZIONE The Music Dream Perfect Supply e The Music Dream Multy Supply.
ACCESSORI
SMORZATORI DI VIBRAZIONI Tutti i componenti audio, elettroniche e diffusori, sono poggiati su tre punti, tramite un sistema di smorzamento particolare simile al HFG The Energy descritto in Laboratorio Esoterico. TAVOLINO PORTAELETTRONICHE The Music Dream Air Table: tavolino a tre pilastri a differente frequenza di risonanza e smorzamento, per una migliore e distribuita efficacia smorzante. Sistema di sostegno dei ripiani non risonante, saldati ai tre pilastri per la realizzazione di una rigida struttura di sostegno ai ripiani. Esclusivi ripiani di appoggio delle elettroniche, realizzati con materiali a differente effetto smorzante, disaccoppiati ad aria. Finitura nera semilucida e lastre in vetro sui ripiani. Peso: 70 Kg cadauno. Sistema cerca fase: Systems and Magic Phaseasy.
SALA 2
Sorgente Analogica: Giradischi: Michell Transcription Hydraulic Reference Turntable; Braccio: SME 3009; Fonorivelatore MC: Sumiko Alchemist IIB. Sorgente Digitale: Lettore Multistandard Denon DVD 2200. Amplificatore integrato: Accuphase E 203. Diffusori: Chario da stand Tavolino: autocostruito. Cavi: tradizionali; di potenza: The Music Dream. Sistema cerca fase: Systems and Magic Phaseasy.
SALA COTZIA
Sistema di diffusione del suono: ESB 7/06 Subwoofer attivo: Chario Hercules Sorgente digitale: Copland CDA 266 Preamplificatore: Sonic Frontiers SFL 1 Finale di potenza: Musical Fidelity P 270
CAVI DI COLLEGAMENTO Cavi d'Interconnessione: The Music Dream Perfect Wire, TMD Perfect Wire HD, TMD Reference, Straight Wire Maestro, Audioquest Lapis, Monster Cable M 1000, The Music Dream Solid Wire. Cavi di Potenza: Monster Cable M 1.5. Cavi di alimentazione: tradizionali.
ACCESSORI Tavolini: uno su tre punti; l'altro tradizionale su 4 punti; entrambi modificati. Supporti: le elettroniche poggiano su tre punti sovrasmorzati ad aria HFG The Energy Classic; i diffusori poggiano su tre punti di cui uno smorzati ad aria. Trattamento antivibrazione dei coperchi delle elettroniche.
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