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ANTEPRIMA EUROPEA! CAVI DI COLLEGAMENTO SINE CASSIO SUPER CAVO DI ALIMENTAZIONE COSTRUZIONE ORIENTALE PER UN SUONO RAFFINATO DI MASSIMO BIANCHI
Il mercato audio è pieno di accessori. Molti sono inutili, altri futili, alcuni voluttuari, parecchi aberranti. Ogni tanto qualcuno si erge nella mischia, magari senza clamore e senza che qualcuno lo scorga, perché si tratta di un oggetto "schivo e modesto nel carattere". Per poi scoprire alla fine che è un grande…..
PREMESSA
Inutile soffermasi sulla complessità dell'argomento "cavi" in ambito Alta Fedeltà. C'è chi li trova indispensabili per l'ottimizzazione di un buon sistema hifi, chi li giudica poco influenti sul risultato finale per cui non ritiene necessario riservare grandi risorse economiche sugli stessi; chi ancora li reputa totalmente inutili o quasi. Per chi volesse approfondire l'argomento, nel nostro sito web vi è un articolo, "Dell'enigma dei cavi", realizzato dal nostro direttore, da poco aggiornato, che tratta in modo esauriente questo argomento.
Per quanto riguarda la mia esperienza, posso tranquillamente sbilanciarmi nell'affermare che un cavo di qualità adeguato alla catena in cui viene inserito, apporta un miglioramento sempre ben udibile; è altresì vero che un buon cavo (meglio sarebbe parlare di "cablaggio" dell'intero sistema hifi) va inteso solo ed esclusivamente come ottimizzazione di un sistema hi-fi gia buono, se non ottimo. Sbagliato invece sarebbe cercare tramite uno o più cavi di andare a correggere e/o modificare qualcosa che all'interno del nostro sistema audio non piace.
Ecco che dopo lunghe, lunghissime ricerche effettuate prime della scelta di ogni componente del nostro impianto (spesso richiedono anni di duro lavoro): sorgente, ampli, diffusori, siamo giunti ad un buon "equilibrio" sonico, possiamo godere felicemente di ore ed ore della nostra musica preferita, ma, allo stesso tempo cominciamo a "conoscere" veramente a fondo il nostro sistema hifi, il che ci introduce nella strada dell'ottimizzazione. Solo dopo parecchie ore di ascolto (distribuite in diversi mesi) avremo le idee chiare per poter effettuare con una certa "oggettività" una ricerca sul campo per un buon cablaggio… diversamente ho molti dubbi sulla buona riuscita della ricerca stessa.
Ecco che cominceremo magari dai cavi di segnale, per passare poi a quelli di potenza (almeno nel mio caso è stato così), per arrivare a quelli di alimentazione (cioè quelli che vanno dalla presa di rete all'elettronica), proprio quelli a cui mi sto dedicando da diversi mesi. Dopo i cavi andremo a lavorare sull'isolamento delle elettroniche dalle perniciose vibrazioni della rete elettrica che il più delle volte è disastrosa, per poi dedicarci alla acustica della sala d'ascolto.
LA SINE
Poiché HI-FIGUIDE è riuscita ad ottenere in prova un prodotto di un costruttore non conosciuto, eccovi alcune notizie, fornite direttamente dall'importatore italiano, che troverete anche sul suo sito web.
SINE è una divisione del gruppo MICAUDIO, sito in Hong Kong, che sviluppa, realizza e commercializza nel mondo prodotti hi-end. La progettazione e la realizzazione dei prodotti SINE ha inizio nel 2002 e nasce principalmente dalla consapevolezza che un sistema audio non esprime tutte le sue potenzialità se non è alimentato da una corrente priva di spurie e disturbi. I maggiori sforzi di SINE si concentrano quindi nella realizzazione di prodotti destinati all'alimentazione dei componenti hi-end ed alla trasmissione del segnale audio.
La fase di progettazione e ricerca si avvale di ingegneri che operano in ambito audio professionale ed è sviluppata in Hong Kong, città dagli standard spiccatamente occidentale e dalla domanda hi-end di qualità assoluta. La fase operativa di realizzazione dei prodotti è sita in Canton dove è possibile reperire manodopera a basso costo, tipica del mercato cinese. Nella fabbrica è impiegato personale specializzato (circa 30 persone) e l'intero processo produttivo è comunque monitorato dagli stessi progettisti, che verificano e certificano la qualità del prodotto finito. Grazie a questa sinergia, che è possibile riscontrare in questi termini solo in estremo oriente, SINE è in grado di offrire prodotti "allo Stato dell'Arte" dal rapporto qualità/prezzo difficilmente raggiungibile.
La tecnologia produttiva si basa su:
1. Trattamento Cryogenico a -196° (deep cryo) delle parti metalliche presenti nei componenti. Questo processo porta la struttura molecolare del metallo ad uno stato ottimale epurandolo dalle inclusioni di ossigeno (effetto collaterale di ogni processo di fusione). Il processo Cryogenico dura dalle 24 alle 48 ore a seconda del materiale trattato. Anche la fase di refrigerazione e riscaldamento è controllata nel tempo in modo differente ed ottimizzato per ciascun materiale. 2. Tecniche proprietarie di avvolgimento dei conduttori e di schermatura. Per i cavi più prestigiosi sono necessarie anche 10-12 ore di lavorazione cadauno. 3. Utilizzo di materiali di qualità assoluta, sia per quanto riguarda l'isolamento dalle onde radio (RFI) ed elettromagnetiche e l'assorbimento delle vibrazioni, sia per quanto riguarda i metalli (rame, argento, alluminio, oro…) dall'estremo grado di purezza.
Questo è quanto ci porta a conoscenza il costruttore attraverso il suo importatore italiano sig. Luca Righetti di Bergamo.
Per quanto riguarda invece, il cavo di alimentazione Cassio, questo è costituito da rame ad altissima purezza e argento. Sono inoltre impiegati minerali al carbone per l'isolamento e assorbimento delle vibrazioni; 6 strati di isolamento e schermatura in nylon antistatico. Trattamento Cryo -196° dell'intero cavo e placcature in oro (extra spessore).
L'APPROCCIO
Ma come è avvenuta la mia conoscenza di questo prodotto? Parecchie settimane fa, ero al telefono con l'importatore italiano, Luca Righetti - persona molto attenta, estremamente cortese e dall'orecchio fine - quando chiacchierando di vari argomenti, gli dissi che stavo cercando un cavo di alimentazione da collegare ai miei finali. Nella costituzione e messa a punto del mio impianto, procedo sempre "step by step"; d'altra parte chi non naviga nell'oro deve fare delle scelte e seguire una procedura prefissata. Alla voce "priorità" da qualche tempo figurava appunto la voce: cavo alimentazione amplificatore.
Neanche a dirlo, che Luca dice che mi può fornire a titolo di prova una coppia di cavi di alimentazione SINE Cassio (il mio ampli è mono quindi la spesa eventuale si raddoppia… sic!), nel catalogo si trovano nella parte alta del listino, ma a suo dire dal rapporto qualità/prezzo/prestazioni inarrivabile. Lì per lì, colto un po' di sorpresa rimango muto non sapendo cosa rispondere: alla fine però accetto. Il motivo del mio tentennare riguarda la pericolosità di effettuare certe prove, credo che molti di voi mi possano capire, il perché?... Se poi ci piace…? E ci piace magari parecchio? Ma parecchio parecchio? Cosa succede? Lasciamo perdere (in tanti avrete gia capito come è andata a finire) ma veniamo alla prova.
Dopo circa 4 giorni dalla telefonata, ecco arrivare il corriere col malloppo. Arrivato in casa inizio a sballare la merce contenuta all'interno per soppesare i componenti (n.2 cavi + 2 adattatori spina americana/shuko). Devo in tutta sincerità dirvi che il primo impatto con il "Cassio" è stato sconcertante, avvolto nella scatola assomigliava più ad un Pitone che ad un cavo (la lunghezza è di m. 1,80 ed dal peso oltre Kg 1,5!!!). Avvicinandosi con lo sguardo però si apprezza anche l'estrema qualità realizzativa di codesto cavo, con finiture davvero di primissimo livello.
In un primo momento mi sono preoccupato addirittura di non riuscirlo a collegare. Il motivo è presto detto: purtroppo non ho molto spazio a disposizione dietro al mobiletto porta elettroniche e sapendo quanto ti fanno tribolare cavi di grosse sezioni in determinati frangenti ho temuto il peggio. Invece in quattro e quattr'otto effettuo il collegamento… nonostante la sezione da "gomena" il Cassio si è dimostrato molto flessibile e mi ha agevolato notevolmente l'installazione.
IL TEST
L'impianto con cui ho effettuato il test è il mio personale, di cui troverete la descrizione nel nostro sito web alla sezione "Impianti della Redazione", elencato al termine di questo articolo. Incomincio il pre-riscaldamento dell'impianto con conseguente inizio del rodaggio dei cavi (mediamente ci vorrebbero 72/100 ore di utilizzo) e dopo una mezz'oretta mi siedo per un primo "vis a vis" con il sistema ora "up-gradato".
Inizio con alcuni compact disc che conosco molto bene, giusto per avere una prima idea di cosa mi avrebbe aspettato. Inserisco nel lettore cd Sara K. (album "closer than they appear") disco STREPITOSO forse uno dei miei preferiti, cominciando dal brano "if you close that door, fino all'ultimo "like a rolling stone" (cover del brano di Bob Dylan). Quaranta minuti di musica, tutta d'un fiato, artisticamente eccelsa e proprio perché mi piace veramente tanto la ascolto così spesso (fosse un vinile non so in che stato si troverebbe…), conoscendola profondamente in ogni sua sfumatura. Quel giorno avvertii all'ascolto nuove sensazioni, che solo col passare delle ore sono riuscito a razionalizzare. La limpidezza della scena era migliorata col passare dei brani, come nelle fredde mattine di inverno si ha la sensazione che l'aria sia più pulita, con un deciso miglioramento della focalizzazione delle sorgenti sonore, in modo più "naturale", senza bisogno di molta concentrazione.
Cambiando un po' genere viro sul jazz di Stefano di Battista "Parker's mood" (CD Blue Note) E mi accorgo subito che dinamica e controllo mi fanno pensare più di aver cambiato un'elettronica che un "semplice" cavo.
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Devo ammetterlo: soffro di una certa "dipendenza" da basse frequenze… forse perché sono stato amico troppo a lungo dei minidiffusori…. Credo che qualsiasi diffusore a qualsiasi livello economico sia sempre un po' in difetto su questo parametro. Su tal punto mi riservo di andare al più presto a Siracusa, per ascoltare il "maxi sistema" del nostro direttore l'unico tra le persone che conosco ad avere un sistema di altoparlanti che sulla carta promette basse frequenze a vera Alta Fedeltà. Per essere più chiaro, ogni mese nel nostro "jazz club" teniamo diversi concerti live non amplificati. Vi garantisco che la quantità di energia che si concentra in questa fascia di frequenze così critica fa subito capire il perché il semplice wooferino da 13 o 18 cm di qualsivoglia "minidiffusore" non può essere credibile in un utilizzo di "Vera" alta fedeltà. Generalmente nel "the day after" del concerto, anche il 12 pollici (30 cm) delle 801 mi sembra sotto dimensionato (nota del direttore: occorrono almeno una coppia da 38 cm di diametro, per cui la tua impressione è giusta...).
Scusate la piccola divagazione, dove eravamo rimasti? Ah si, dinamica e controllo incrementati sensibilmente (tenendo conto che stiamo parlando di un cavo). Questo mi fa un gran piacere, riconosco che il mio sistema di altoparlanti, nonostante mi dia grandi soddisfazioni, presenti qualche controindicazione proprio nella riproduzione dei bassi. Ovvero ad una profondità di questi ultimi di primo livello ed una potenza (se pilotate a dovere) acustica "tosta", l'articolazione non è proprio da primato, ecco perché la scelta di un giusto amplificatore è quanto mai essenziale per far esprimere al meglio questo tipo di diffusore (nota del direttore: con i supporti smorzanti di nostra ideazione, il controllo migliorerebbe sensibilmente, specialmente se si smorzano i diffusori).
Circa un anno e mezzo fa quando acquistai gli AW 180, notai subito un grande miglioramento su questo parametro (dinamica e controllo delle basse frequenze) rispetto alla mia precedente coppia di Mark Levinson N°29 ( in bi-amping). Con l'uso di questo cavo di alimentazione, questo parametro è ancora migliorato, in modo molto marcato, come se avessimo alleggerito il peso della "massa oscillante" del grande woofer delle 801, senza però averne modificato la frequenza di risonanza: trovo questo risultato quasi miracoloso!
Passando al repertorio classico, inserisco il CD Philips MISA CRIOLLA registrazione magistrale, in un santuario spagnolo avvenuta ormai ben 20 anni fa circa, con un giovanotto di nome Jose Carreras. Questo disco se il vostro impianto è ben calibrato e i diffusori hanno trovato il loro punto ottimale nel locale d'ascolto, riserva una vera e propria esperienza acustico/musicale. Abbiamo la splendida voce solista di Carreras, un coro di voci miste (circa una quarantina) e strumenti musicali, tra cui figurano la quena (un flauto rustico), il charango (una chitarra a 5 corde) e una grande varietà di percussioni di diverse etnie. Quello che mi ha colpito all'ascolto di questa opera rispetto alle decine e decine di volte precedenti, è l'aumento della profondità del "soundstage" e la facilità di percezione dei diversi piani sonori, dove adesso tra uno strumento e l'altro c'è molto più spazio.
Per la prova del nove riguardo alla potenza e controllo della gamma bassa, mi sono affidato all'ATLANTA SYNPHONY ORCHESTRA, terza sinfonia di Aaron Copland - Telarc, con percussioni davvero impressionanti (vicini permettendo), per chiudere con la Danza Infernale (dall'Uccello di fuoco) di Igor Stravinsky sempre Telarc: davvero una gamma bassa così prima non c'era proprio! Un antico "slogan" pubblicitario, "La potenza è nulla senza controllo", rende l'idea del miglioramento che questa coppia di cavi di alimentazione hanno apportato al suono del mio impianto.
Il comparto delle frequenze medie e alte si è maggiormente raffinato. Per farvi comprendere meglio cosa intendo dire, userò come esempio l'immagine "video": prima la definizione era standard a 480i; ora è fine e limpidissima come solo un monitor Full-HD 1080p può fornire. Questo migliora un parametro che ritengo personalmente importantissimo, quello della "fatica d'ascolto": anche dopo molte ore non ho la minima sensazione di percepirla e per me che nel week-end accende l'impianto al mattino per spegnerlo alla sera è una grande soddisfazione!
Con questi cavi di alimentazione sembra quasi di aver messo il "turbo" all'impianto, sembra di avere oggettivamente un 10 - 15% di potenza in più! Siccome, come HI-FIGUIDE insegna, sappiamo che un cavo è e rimane un elemento passivo nella catena audio, quindi non può e potrà mai "dare" ma eventualmente "togliere", rimango ancora oggi perplesso su quanta musica togliessero i miei precedenti cavi, che tengo a precisare non erano equiparabili (tipo Versus) a quelli oggi in prova.
LA PROVA DEL NOVE
Il non poter comparare il Cassio con un cavo "vero" sfidante mi lasciava insoddisfatto per una prova sul campo in un certo modo "oggettiva". Ecco che allora mi decido a contattare telefonicamente il sig. Righetti per spiegargli il mio piccolo problema, provando a richiedergli un terzo cavo di alimentazione (identico)… Ebbene dopo una lunga telefonata dove fornisco tra l'altro quelle che erano le mie prime impressioni all'ascolto, ottengo l'invio del terzo esemplare che mi viene recapitato da li a pochi giorni.
Collegato alla sorgente digitale, trovo finalmente quel "riferimento", il Transparent Power-link Super che mi da un maggior metro di misura sulla valutazione globale dell'oggetto di questa prova.
Subito dopo i primi minuti ho la conferma di tutte quelle qualità appena descritte, con una "grana" praticamente assente e una profondità del "campo sonoro" decisamente superiore rispetto al riferimento. La velocità e l'articolazione su tutta la banda udibile migliorano, anche se non in misura analoga per come successo con l'amplificatore, comunque sempre in modo avvertibile, conferendo oltretutto alla gamma bassa un maggiore spessore armonico.
CONCLUSIONI
La prova del nove mi ha confermato le caratteristiche positive che avevo scorto con il loro collegamento all'amplificatore. Il SINE Cassio è un cavo di alimentazione in grado di migliorare sensibilmente le prestazioni del vostro impianto, grazie alle sue qualità costruttive che lo rendono meno influente rispetto ai miei riferimenti. Durante la prova mi sono convinto che il loro maggiore risultato lo ottengono collegati ai miei due finali monofonici Electrocompaniet. Certo se avessi i soldi li utilizzerei per tutte le mie elettroniche…. perché il suo miglioramento si trasferisce anche alle elettroniche che non richiedono una elevata dose di energia nel corso del funzionamento.
Il costo per entrare in possesso di questo oggetto, sicuramente non è basso, ma giustificato dalla qualità e quantità di materiale utilizzato per la sua costruzione, nonché, particolare non secondario, dalle sue prestazioni sonore. Vale la pena spendere molti soldini per un cavo di alimentazione? Se possedete un ottimo impianto e pretendete il massimo da esso, allora sono i "particolari" che dovete curare: il contrasto alle vibrazioni meccaniche, la reiezioni ai campi elettromagnetici, alle interferenze RFI, l'acustica della sala d'ascolto, la cura della rete elettrica, ecc. E' l'ottimizzazione che può far la differenza, a qualsiasi livello di prezzo. L'attenzione e la pazienza con cui vi dedicherete a questa attività (per me molto affascinante) vi potrà davvero riservare piccole e grandi sorprese. Come il cavo di alimentazione SINE Cassio.
A proposito, … i due esemplari in prova neanche a dirvelo (credo lo abbiate gia capito, si sono trasferiti definitivamente nella riviera ligure…
Massimo Bianchi
IMPIANTO UTILIZZATO PER IL TEST DEL CAVO DI ALIMENTAZIONE SINE CASSIO
Impianto personale di Massimo Bianchi a 3 vie terminato con diffusori B&W 801 Matrix III SORGENTE DIGITALE Electrocompaniet EMC1 24/96 PREAMPLIFICATORE Threshold T2 FINALE DI POTENZA Electrocompaniet Ampliwire AW 180 Monoblock SISTEMI DI DIFFUSIONE DEL SUONO B&W 801 Matrix III
CAVI DI COLLEGAMENTO Cavi d'Interconnessione: Audioquest Anaconda, bilanciati. Cavi di Potenza: Audioquest Volcano by-wire. Cavi di alimentazione: SINE Cassio x2; Electrocompaniet ECK3; Transparent Powerlink Super.
ACCESSORI Supporti Omicron Magic Dream su tutto il sistema Mattonella Shakti posta sopra il lettore CD.
I DISCHI UTILIZZATI PER IL TEST
Sara K, "Closer than they appear". CD Chesky Records. Stefano Di Battista, "Parker's mood". CD Blue Note. "Misa Crolla". CD Philips. Aaron Copland, "Sinfonia n. 3". Telarc. Igor Stravinsky, "L'Uccello di fuoco". Telarc.
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