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ANTEPRIMA MONDIALE ASSOLUTA!! HI-FIGUIDE TEST ACCESSORI AUDIO SUBLIMA STONES FAVOLE O REALTA'? DI LIVIO MALPIGHI
Il mercato audio è pieno di accessori. Molti sono inutili, altri futili, alcuni voluttuari, parecchi aberranti. Ogni tanto qualcuno si erge dalla mischia, magari senza clamore e senza che qualcuno lo scorga, perché si tratta di un oggetto "schivo e modesto nel carattere". Per poi scoprire alla fine che è un grande…..
PREMESSA
Parlare di accessori audio (o necessori come qualcuno li chiamava) può risultare un compito arduo e periglioso in quanto spesso i risultati sono molto variabili e spesso dipendenti dalle apparecchiature su cui si testano. Alle volte un prodotto di per sé valido e accuratamente pensato, studiato, realizzato e sviluppato nel corso di anni di lavoro, si rivela ottimo su certi apparecchi ma disastroso su altri. Un esempio sono i tavolini porta elettroniche con ripiani in vetro: senz'altro esteticamente belli e di moda, ma talvolta pessimi per la riproduzione sonora.
Naturalmente non tutte le apparecchiature subiscono variazioni omogenee: alcune non mostrano cambiamenti, altre migliorano sensibilmente e altre ancora peggiorano rendendo il suono duro e scarsamente musicale. Certamente i materiali naturali non si comportano in questo modo e difficilmente producono alterazioni negative sul suono. Come sempre la soluzione al problema è quella di fidarsi delle proprie orecchie senza farsi condizionare. Tutto questo per dire, ma forse già lo sapete, che in questo mondo non esistono regole o forse si, ma sono poche.
LE STONES
Sarà bene, tuttavia, precisare il mio tipo di atteggiamento: sono "scettico", e a differenza di quel che i più credono, lo scettico non è "colui che esprime un giudizio negativo a prescindere", quanto, più semplicemente, "colui che rifiuta d'esprimere un giudizio su quel che non è possibile verificare". Ecco allora che mi accingo a parlarvi di un accessorio che ha già fatto molto discutere. Le polemiche si sono succedute anche nei Forum tra chi le riteneva "bufale" e chi, invece, le trovava apprezzabili.
Incuriosito mi sono procurato delle Stones di taglia media, già, perché esistono anche quelle grandi adatte ad apparecchiature di grandi dimensioni e anche quelle piccole (assomigliano ai mattoncini del Lego) che, invece, servono per l'interno delle apparecchiature (condensatori, schede, trasformatori, chip di conversione e chi più ne ha…).
Esteticamente sono oggetti assolutamente anonimi: quadretti o dischetti di colore bianco tendente al giallo paglierino molto chiaro. Si tratta quindi, di oggetti che non colpiscono particolarmente per l'estetica; infatti in giro c'è roba molto più "spettacolare" a vedersi. Viene da dirsi:"se sono così belli chissà come faranno suonare bene l'impianto!". Vero è che anche l'occhio vuole la sua parte, ma oramai, avendo passato da alcuni anni il mezzo del cammin della mia vita, un briciolo di saggezza mi fa pensare che forse le cose semplici, almeno all'apparenza, arrivano più direttamente al cuore, alla sostanza delle cose senza tanti artifizi o arzigogolamenti inutili (ma spesso molto costosi).
La creazione delle Stones non è certamente frutto dell'improvvisazione. E' il risultato di uno sviluppo continuo che dura da 14 anni: il materiale di cui sono fatte assomiglia a pietra calcarea, ma da quanto ho capito, dovrebbe trattarsi di un agglomerato di materiali che passano attraverso 7 bagni in liquidi diversi e 2 trattamenti agli ultrasuoni.
Sono da utilizzarsi sia sotto le elettroniche che sopra. Nell'uso come supporto delle elettroniche parzialmente disaccoppiano, quindi non hanno il compito di scaricare le vibrazioni né di accordare o spostare le frequenze di risonanza. Certamente lavorano sui campi elettromagnetici e le energie parassite, oltre che sulle cariche elettrostatiche.
IL TEST DI ASCOLTO
Ecco allora che mi accingo a provare le Stones nel mio impianto personale ma, a riprova delle mie valutazioni, ho volute testarle anche in altri due impianti di amici appassionati che come me sono pervasi dallo stesso incurabile male.
Il mio sistema utilizzato per il test, per chi ancora non lo sapesse, è costituito da prodotti indubbiamente schizzinosi in termini di accoppiamento e messa a punto (basti pensare che la messa in fase degli altoparlanti si fa ad orecchio!). I componenti, di per sé già molto curati nell'isolamento dalle vibrazioni e altrettanto dai campi elettromagnetici, sono estremamente rivelatori di qualsiasi cambiamento che si apporta loro, compresi i supporti.
Ebbene, che effetto hanno queste Stones? La curiosità, dopo un fugace ascolto al Top Audio nel quale avevo avuto prime impressioni favorevoli, ha iniziato a salire.
Ho iniziato con il CD player. Fino a quel momento stavo provando dei nuovi piedini che avevo messo sotto il lettore e che lavorano in maniera combinata su molle e sfere. Effettivamente avevano migliorato alcuni parametri della riproduzione. Quando, poi, ho messo le pietre sotto i piedini originali: l'effetto si è sentito subito, allorché ho deciso immediatamente di provare ad appoggiarle direttamente sotto lo chassis senza usare i piedini standard. L'effetto è notevolmente aumentato! Non è difficile descrivere cosa cambia appoggiando le elettroniche sulle Stones: la prima cosa in assoluto che si nota è che non aggiungono niente al segnale musicale, bensì lo ripuliscono in profondità.
Il bilanciamento tonale del lettore rimane identico e la riproposizione della gamma di frequenze non viene alterata. Già questa è cosa di non poco conto perché di solito gli accessori vanno ad influenzare degli equilibri che spesso sono stati ricercati dai costruttori di elettroniche a lungo e che invece in un attimo vengono vanificati da accessori non adeguati. Le Stones, invece, lasciano intatte tutte le buone qualità dei nostri apparecchi così come sono in origine, mentre invece, cosa lapalissiana e chiarissima, viene eliminato una buona parte del suono digitale "a scalini", che a livello conscio non viene percepito, ma che si sente chiaramente quando questo viene tolto.
Altra cosa evidente sono le micro informazioni che vengono estratte con più facilità. Questo porta un più udibile effetto di ambienza nelle registrazioni e una scansione dei piani sonori più chiaramente avvertibile e riconoscibile. Uso alle volte una registrazione del 1994 delle quattro stagioni di Vivaldi nell'esecuzione del Giardino Armonico, con direttore Giovanni Antonini (CD Teldec 4509 - 90850-2). A parte l'esecuzione che trovo bellissima (anche nella musica barocca può esserci una grinta degna del miglior Jimi Hendricks), questo disco è caratterizzato da una dinamica mostruosa. Il problema è che su qualsiasi CD Player dove l'ho ascoltato, si sente chiaramente che nei forte e fortissimo c'è uno schiacciamento/compressione dei suoni, che arriva a provocare una specie di fastidio dovuto forse anche a distorsione. Certo la situazione migliora significativamente quando si utilizzano macchine di altissimo livello in grado di gestire meglio l'enorme dinamica, però la sensazione è solo attenuata ma non risolta. Ho sempre dato la colpa al disco affermando che i tecnici avevano esagerato con i livelli di registrazione e avevano quindi provocato questi effetti negativi. Invece, oggi credo proprio che non sia così! L'uso delle Stones non ha solo mitigato questo effetto ma lo ha addirittura risolto: scomparendo il suono digitale e assorbendo i campi elettromagnetici che in qualche modo sporcano i suoni, quello risultato è un suono più piacevole e
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naturale, più analogico e liberato nella dinamica che è aumentata senza subire gli schiacciamenti che prima si lamentavano.
A quel punto sono andato avanti, ho aperto il lettore e ho iniziato ad aggiungere mano a mano altre Stones sui trasformatori e su altre parti, comprese i cavi RCA in uscita e sul cavo di alimentazione che entra nella vaschetta IEC. Ebbene, non ho voluto fare la prova aggiungendole una alla volta perché sono un goloso anche nel campo audio, ma il miglioramento è stato significativo. Chiaro che più pietre si aggiungono più il risultato migliora, ma in generale ritengo che un set base di 4 pietre, più qualche altra dedicata ai componenti per trattare l'interno del Player, senz'altro porti a significativi miglioramenti in pressoché tutti i parametri audio, senza peraltro avere controindicazioni.
Ma il CD player è solo il primo passo nel trattamento: infatti anche gli altri componenti dell'impianto possono essere trattati, fino ad arrivare agli altoparlanti. A quel punto ho chiesto ad Alex Cereda, cioè colui che ha inventato le Stones, quali altre applicazioni queste avevano. Gentile e disponibile Cereda mi risponde di provare prima sul giradischi analogico. Ho quindi, iniziato affiancando alla parte elettronica che comanda il motore una Stones e l'effetto si è sentito subito in termini di maggiore ariosità. Ohibò, ho pensato, ma come può centrare l'elettronica che comanda il motore a modificare in questo modo il suono? Eppure, l'alta fedeltà nel corso degli anni, mi ha insegnato che non esistono certezze e che alle volte anche cose che riteniamo assurde o impossibili alle volte hanno un senso e portano ad un risultato alle volte sorprendente.
Poi ho provato, come da consiglio, a togliere il clamp (fra parentesi ricordo che si tratta forse del prodotto più costoso in commercio) e appoggiare sull'etichetta del disco una Stones. Sono bastati 10 secondi di ascolto: a quel punto, per la prima volta nella mia vita (so di essere presuntuoso) ho creduto di aver sentito male. Ho fatto la controprova e ho rimesso il clamp Harmonix. Ebbene no, non avevo sentito male (lo dicevo io che non mi sbagliavo!!)! Il suono con la Stones appoggiata sull'etichetta del disco sembrava risuscitato, come se si fosse accesa una luce prima spenta. La differenza era veramente grossa, talmente da non potere più tornare indietro. A quel punto ho continuato a trattare il giradischi trovando ancora più naturalezza al suono che già di per sé era analogico. Incredibile come anche la dinamica sia aumentata insieme agli armonici del suono che prima c'erano ma non così udibili e distinguibili. Cereda spiega questo con il fatto che la pietra cattura le cariche elettrostatiche dal disco e dal pick up. Sarà vero, comunque l'effetto è chiaramente udibile e non solo da me ma anche da amici che hanno sentito differenze sensibili. Fra parentesi, esiste in commercio, un clamp specifico fatto con il materiale delle Stones.
L'ultimo passo (almeno per il momento) dei miei esperimenti è stato quello di mettere le pietre direttamente sui trasformatori dei finali. Anche qui le cose si confermano come sopra: più ricchezza armonica, più microcontrasto, maggiore varietà nella tavolozza dei colori musicali, maggiore trasparenza, suono un po' più dolce e meno riprodotto. Dulcis in fundo sembra che la potenza, o perlomeno la dinamica totale, sia aumentata.
CONCLUSIONI
Concludo qui, anche se penso che ci sarà una seconda puntata, dicendo che sono francamente sorpreso di come un prodotto come questo che ha un prezzo tutto sommato abbastanza abbordabile, abbia una efficacia così elevata nel trattamento delle nostre elettroniche, senza alterarne le caratteristiche di base, anzi aumentandone le qualità ed esaltandone le virtù senza nessuna, ripeto nessuna controindicazione.
Semplicemente sembra che componenti dell'impianto siano migliorati di uno o due step e tutto questo, badate bene, anche per componenti costosissimi che rappresentano il non plus ultra del mondo dell' Hi End! Posso solo provare ad immaginare i risultati su componenti di livello inferiore…
A questo punto vi dico solo una cosa: non fidatevi di quello che vi ho detto perché queste sono solo le mie opinioni e possono essere sbagliate; fidatevi delle vostre di orecchie però concedetevi il dubbio della prova e giudicate serenamente quello che ascolterete….credo che alla fine concorderete con me!
Livio Malpighi
IMPIANTO UTILIZZATO PER IL TEST:
Sorgenti Giradischi Analogico: Pierre Lurné Audiomeca "Roma Audiophile"; Braccio di lettura: "Romeo", unipivot; Testina: Lyra Argo. Lettore digitale di CD: Audiomeca "Obsession", modificato "Fleiter audio-modifikationen". Registratore a bobine Technics 1506 (versione americana)
Amplificazione Preamplificatore: YBA Signature (7 telai); Crossover elettronico: YBA (2 telai); Finale di potenza per i medio alti: YBA Signature. Finali di potenza mono per i sub: Advance Acoustic MAA-705.
Sistema di diffusione del suono Diffusori: YBA Gala Reference Mk 2 (23,5 Kg ognuna) in alluminio-piombo su stand dedicati da 26,5 Kg.ciascuno. Subwoofer: YBA Gala Sub (x4) in alluminio-piombo da 70 Kg cadauno.
CAVI DI COLLEGAMENTO Cavi di alimentazione: YBA Diamond, Audio Referenz M1, XLO reference2, Nordost Brama. Cavi di segnale: Gloss e YBA Diamond. Cavi di potenza: YBA Diamond (4 per canale).
ACCESSORI Tavolini portaelettroniche: Guizu. Filtro di rete: YBA con doppia ciabatta dedicata una per l'analogico e l'altra per il digitale. Accessori per giradischi: Matt e Clamp Harmonix Kombak TU- 800 e TU- 812; Clamp YBA/Silco; Clamp Sublima. Sublima Stones di varie dimensioni. Densen DeMagic DCD-1. Omicron Magic Dream; Audio Prism CD Blacklight; Finite Elemente Ceraball; Furutech BNH2 DeStat. Trattamento acustico: Furutech FRD
SOFTWARE UTILIZZATO PER IL TEST
Vivaldi, "Le Quattro Stagioni". CD Teldec 1994; "Quadri di una esposizione" - Pogorelich, CD Deutsche Grammophone "Sampler" - CD Dorian "La Folia"- Jordi Savall, Sacd Aliavox "Lieutenant Kijé". Prokofiev - Abbado, CD Deutsche Grammophone "Cobb's corner" - The Jimmy Cobb quartet, Sacd Chesky "Arcoluz" - Renaud Garcia-Fons, CD Enj "Conférence de presse" - Eddy Louiss e Michel Petrucciani, CD Dreyfuss "Lampo viaggiatore" - Ivano Fossati , CD Columbia Sony music "Le nuvole" - Fabrizio de André, CD Ricordi
HI-FIGUIDE n. 22, Settembre 2009
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