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DIRETTORE: FRANCESCO PICCIONE

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SUBLIMA STONES MEDIE & BIG STONES

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Sublima Stones Medie & Big Stones


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ACCESSORI AUDIO | SUBLIMA STONES MEDIE & BIG STONES


SUBLIMA
Di Alessandro Cereda
Cell. 347.58.00.299
Web: www.sublimacables.com
Mail: sublima@libero.it

LISTINO (9/2009)
Stones medie
Euro 125 (confezione di 3 pezzi)
Big Stones Polarizzate
Euro 210 (confezione di 3 pezzi)

FOTO
Vista ravvicina delle Sublima Stones e Big Stones.

TEST COMPLETO
HI-FIGUIDE n. 22, Settembre 2009

ANTEPRIMA MONDIALE ASSOLUTA!!
LE GRANDI PROVE DI HI-FIGUIDE
ACCESSORI AUDIO
SUBLIMA STONES MEDIE & BIG STONES
L'AVVENTO DEI MARZIANI….
DI FRANCESCO S. PICCIONE
Minimum Standard® Approved

Il mercato audio è pieno di accessori. Molti sono inutili, altri futili, alcuni voluttuari, parecchi aberranti. Ogni tanto qualcuno si erge dalla mischia, magari senza clamore e senza che qualcuno lo scorga, perché si tratta di un oggetto "schivo e modesto nel carattere". Per poi scoprire alla fine che è un grande…..

Questo articolo è lungo 10 pagine A4, con carattere Arial 10 pt e non 43 righe….

PREMESSA

HI-FIGUIDE è nota per la sua serietà, professionalità e reputazione.
Ciò grazie all'approccio attento ed analitico, spesso scientifico delle nostre ricerche, esperimenti, nonché dei test finalizzati alla redazione delle recensioni.
L'esperimento dei principi dello Standard Minimo®, testimonia tale stato di cose, poiché i prodotti che non vi rientrano, a causa di numerosi fattori, tra cui il corretto "funzionamento" ed il buon suono, non vengono recensiti.

Le Stones della Sublima, accompagnate da polemiche che hanno animato i Forum ed altri luoghi, relativi alla loro composizione e funzionamento, sono una "gran gatta da pelare", ma sono in grado di evidenziare le qualità prima descritte di HI-FIGUIDE: serietà e professionalità. Di conseguenza, se abbiamo redatto questa analitica recensione, evidentemente assolvono alla loro funzione, sulla base di quanto abbiamo sperimentato.
Ne "I nostri Approfondimenti" ci siamo anche fatti una idea su come possano essere realizzate e quali i principi su cui basano il loro funzionamento. Soprattutto, abbiamo accertato il fatto più importante, ossia che non si tratta di semplici pietre, ma una particolare mistura, il cui procedimento ed elementi sono top secret, opera di Sublima.

Nel mondo audio sono stati innumerevoli i casi di accessori fasulli o che non sortissero alcun effetto.
Non sto ad indicarvi i cattivi prodotti che in questi ultimi trenta anni hanno solcato il mercato audio, spesso con immeritata fortuna. Potete però, farvene una idea, dal fatto che molti di questi non sono più in commercio, anche se qualcuno ancora resiste.

Di conseguenza mi sono accinto al test di queste Stones con il massimo rispetto per il lavoro altrui, ma anche con scetticismo, dando la giusta dose di attenzione a degli oggetti tanto particolari, quanto unici nel panorama internazionale.

L'AZIENDA SUBLIMA

Per un maggiore approfondimento sulla filosofia di questa azienda, vi rinvio alla lettura della lunga intervista pubblicata nel n. 21 di HFG. Intervista redatta allo scopo di approfondire la conoscenza di questa ditta, del titolare Alessandro Cereda e delle sue idee.
Al cospetto del Reference System, ad esempio, quando è venuto a trovarci a Luglio per farci conoscere le Stones, Alex Cereda non ha storto il naso, affermando la supremazia dei minidiffusori, ma ha sancito ciò che è risaputo dai veri esperti audio: più sono grandi i sistemi di diffusione del suono, più aumenta il realismo della riproduzione sonora.

Per completezza, di seguito riporto quanto si legge nel sito web ufficiale.
"La Sublima nasce dalla volontà di Alessandro "Alex" Cereda di applicare l'esperienza maturata negli anni in campo radiofonico,  televisivo, cinematografico e nei Servizi di Sicurezza personale per la registrazione e la riproduzione del suono e del video.

Noi della Sublima amiamo dimostrare con i fatti piuttosto che a parole, la nostra vera ricerca: tutti i nostri progetti sono originali e direzionati verso un ascolto alternativo che offra un  concreto realismo musicale.
Ogni nostro prodotto, cavo o accessorio, prima che esca dal nostro laboratorio, viene testato su uno dei nostri impianti di riferimento: i primi ascoltatori soddisfatti dobbiamo essere noi.
Per essere certi di percorrere la strada giusta, progettiamo e costruiamo avendo come riferimento il suono degli strumenti musicali e avvalendoci della collaborazione di vari musicisti di fama internazionale e dei migliori registratori a bobine. Beh.... sì, crediamo molto nell'analogico, ma anche nel digitale… crediamo che il  compact disc  abbia all'interno più informazioni di quanto voi possiate immaginare e noi vogliamo farvele scoprire.

Il motto della nostra azienda?
ORIGINALITA', RICERCA E PASSIONE  PER LA MUSICA.
Acquistare un prodotto Sublima, significa apprezzare il complesso lavoro di ricerca e sperimentazione che c'è dietro la creazione di ogni singolo prodotto e la cura maniacale e artigianale per costruirlo ed  accordarlo come uno strumento musicale… per il raggiungimento del Realismo Sonoro".

LE STONES

Di che cosa sono fatte queste Stones?
Tutti se lo chiedono e molti, soprattutto quelli che non le hanno mai viste, hanno fatto dichiarazioni che personalmente mi sarei vergognato a rendere pubbliche. Una barzelletta favolosa è quella che sarebbero radioattive! Inutile affermare che sarebbe impossibile, sotto tutti i punti di vista, in particolare perché si tratterebbe di metallo pesante e le Stones sono leggere; se poi fosse così, il sig. Cereda sarebbe in prigione con l'accusa di terrorismo internazionale…. Favole, fastidiose, ma favole!
E' chiaro che tanta curiosità ed animosità viene data agli oggetti particolari, magari non funzionanti, ma che i soliti volponi fiutano come forieri di lucrosi affari. Difatti, qualcuno ha chiesto l'esclusiva della distribuzione in Italia, ma il buon Cereda, convinto del fatto che costui le ritenesse inutili, ha preferito rinunciare ai facili guadagni per dimostrarle personalmente.

Per fortuna che le Stones non possono essere clonate, poiché come abbiamo visto nel nostro approfondimento introduttivo, il procedimento di realizzazione è molto più complesso di quanto viene reso pubblico, giusto per proteggere il diritto allo sfruttamento commerciale della propria opera dell'ingegno. Di conseguenza, i parassiti rognosi, che non esistono solo nella pubblica amministrazione, sempre incazzati neri perché evidentemente hanno problemi di convivenza con gli altri, per motivi a noi ignoti, è chiaro che vadano su tutte le furie.

Analizzando le Stones nel paragrafo "I Nostri Approfondimenti", abbiamo accertato che non si tratta di: pietra, minerale, metallo, magnete.
Difatti, la Stones è un prodotto realizzato ad hoc, quindi non esistente in natura, la cui composizione è top secret, poiché frutto di oltre un decennio di ricerche ed esperimenti di Sublima.
Certe volte vorrei immedesimarmi nel titolare sig. Alex Cereda e comprendere quali siano state le sue motivazioni nell'intraprendere tempo fa una simile strada, in un settore, quello dei campi elettromagnetici, ancora oggetto di sperimentazioni, studi ed approfondimenti. Sicuramente è un campo ancora da esplorare e forse nell'elettromagnetismo risiederà la futura energia da utilizzare come forza motrice.

La Stones, secondo Cereda è "una particolare mistura di elementi, minerali e NON, trattata con 7 bagni a immersione diversi, di cui uno chimico che funge da collante, e 2 trattamenti ad ultrasoni".
Questo generale procedimento, permette l'"attivazione" di questa mistura (o agglomerato di elementi diversi), facendola interagire con i campi elettromagnetici dispersi. Il costruttore tiene a sottolineare che l'"interazione" non è volta alla soppressione dei flussi dispersi - che non sarebbe possibile poiché non possiede alcun magnete al suo interno - ma di controllarli e/o ridurli, secondo il loro posizionamento.
La mancata soppressione dei campi elettromagnetici dispersi è ottima cosa, poiché non altera il corretto funzionamento di quei componenti che utilizzano gli stessi per il loro funzionamento. Controllarli o mitigarli invece, dovrebbe consentire una minore incidenza del loro rumore sul segnale audio, con benefici effetti sulla qualità sonora.
Ovviamente, non sono al corrente sulle modalità di incidenza sui flussi magnetici dispersi: se li "ridimensiona", oppure li "sposta" o altro! Non è compito mio analizzare scrupolosamente tali effetti, quanto di accertare due cose: l'effettiva influenza e le modalità, positive o negative, della stessa.

Entrando nel particolare, le Stones Medie sono di forma tonda dal diametro di 5 cm e 1,8 cm di altezza. Sono di colore chiaro, leggermente ruvide; pesano tra i 62 e 64 grammi.
Le Big Stones polarizzate sono, invece, di forma quadrata: Possiedono da un lato superiore una linea di marcatura rossa; questa indica la posizione verso cui deve essere orientata, ossia il Nord. Anche questa è di colore chiaro, misura centimetri 7 per lato e 1,8 cm di altezza; il peso è compreso tra i 151 ed i 153 grammi.

Le Stones presentano degli angoli leggerissimamente stondati.
In qualcuna è possibile trovare qualche scheggiatura. Cereda afferma che vengono realizzate a mano, per cui può succedere che nel corso dell'opera di rifinitura, qualche microscopico pezzo salti. Ad ogni modo, quelle in mio possesso sono quasi tutte perfette. Una circolare mi è persino caduta per terra, senza rompersi ma scheggiandosi leggermente in un punto.

Assolutamente curiosa è, invece, la polarizzazione della Big Stones.
Questa, possiede una marcatura che sta ad indicare l'orientamento verso il Nord. Su come venga realizzata la polarizzazione, il costruttore giustamente è stato evasivo, dichiarando che è possibile udire differenze timbriche tra l'orientamento verso Nord e quello opposto verso Sud. Vedremo di sperimentare anche questa ipotesi. Certo è che non credo che vi sia un costruttore così fuori di testa (mai dire mai), da portare in redazione oggetti che non funzionino, per giunta da testare con il Reference System, capace del 32% di efficienza ed a cui nulla sfugge. Né in caso di esito negativo della prova, se ne poteva uscire con la solita frase "qui non hanno funzionato!": in altri impianti magari sì, ma non in questo. Quando un accessorio funziona, dovrebbe funzionare con tutti i migliori impianti audio, positivamente o negativamente.

A riprova del fatto che non possiede al suo interno dei magneti, il costruttore afferma che per ottenere la maggiore efficienza, occorre porle a diretto contatto con il componente da "trattare", sopra o sotto di questo; vi sono anche dei punti "strategici" che vi indicherò in seguito e qualche punto che si è rivelato "controproducente".
Dato il particolare trattamento in bagno e ad ultrasuoni, il costruttore tiene a sottolineare che non devono mai essere pulite con prodotti per la pulizia, pena il loro danneggiamento. Tuttavia, lo stesso dichiara che il trattamento di "attivazione" non è delicato, ma perdurante nel tempo.

Infine, il costruttore le giudica idonee per l'utilizzo come supporti per le elettroniche.
Da questo punto di vista, HFG è di diverso avviso, a seguito della nostra lunga esperienza in fatto di smorzamento delle vibrazioni e risonanze. Siamo contrari a cubetti di grafite o di altro materiale, dalla natura rigida, poiché non in grado di smorzare, ma solo di spostare le frequenze di risonanza. Per questo motivo non le abbiamo nemmeno testate.

IL PRIMO APPROCCIO

Alex Cereda è stato il primo operatore che è venuto a Luglio nella redazione di Siracusa.
Abbiamo così avuto la possibilità di conoscerci personalmente, di fargli apprezzare la cucina Siracusano, di scambiare idee sul mondo audio, ecc. Per l'occasione, essendo un nostro vecchio abbonato ed estimatore, conoscendo in foto l'impianto di Sala 1 con il Reference System, mi propose di effettuare una dimostrazione dei suoi prodotti, portando 6 Stones Medie e 3 Big Stones polarizzate. Acconsentii alla dimostrazione.

Il nostro ascolto, effettuato nella sola giornata dell'incontro, è iniziato posizionando tre Stones Medie sul lettore CD North Star Sapphire SACD Player. Queste sono state così poste: una sulla sezione analogica vicino ai connettori, la seconda sull'alimentazione vicino alla presa e la terza sopra la meccanica laser.
L'impianto era acceso da 48 ore, per evitare i problemi connessi al preriscaldamento. In prima battuta, mentre Cereda prendeva contatto con il grande suono del Reference System, scorgo qualcosa di diverso, ma rimango impassibile.

Trascorso un poco di tempo dall'inizio dell'ascolto, Cereda dichiarò che le Stones aumentano la loro efficacia poggiandole direttamente sopra la copertura superiore del lettore o dentro l'apparecchio.
C'è un argomento che non ho ancora trattato e portato alla vostra conoscenza: il trattamento contro vibrazioni e risonanze delle coperture superiori dei componenti audio. Di ciò parleremo in apposito articolo. Qui posso anticiparvi che sopra i miei componenti audio, sono posti dei materassini di sandwich di materiale differente, avente funzione smorzante, dallo spessore di circa 1 cm; materassino che può essere rimosso in tutto o in parte.
Tolsi tutto il materassino smorzante e riascoltammo; dapprima, senza porre le Stones, per renderci conto di come suonasse il sistema senza il trattamento; successivamente, riponemmo le tre Stones Medie.
Per il test, ho utilizzato un brano particolarmente ricco di armonici e molto ben riuscito del CD ACT, "Magic Voices II", dal titolo "What is this thing called love" cantato da Solveig Slettahjell.

Successivamente, dopo esserci resi conto delle modifiche al suono, posizionammo altre 3 Stones Medie sul preamplificatore Aloia PST 11.01i, il cui interno è privo di trasformatore di alimentazione, poiché questo è sistemato in un telaio separato, posto più in basso nel tavolino di sinistra.
Le Stones sono state così disposte: una in corrispondenza dell'ingresso del lettore; la seconda in corrispondenza dell'uscita del pre; la terza sopra il volume. Sono punti, che grazie alla presenza di elementi in metallo, come i connettori RCA, possono generarsi dei flussi magnetici dispersi.
Il brano utilizzato è stato sempre lo stesso; nel corso di ripetuti ascolti, Cereda, metteva e toglieva le Stones. Assimilata la variazione sonora che si ottenne con l'aggiunta di queste ulteriori 3 Stones, procedemmo con l'ascolto di altri brani che conosco molto bene, allo scopo di verificare se vi erano variazioni sonore significative rispetto al solito.

L'ESPERIMENTO DEI CAMPANELLI

Effettuati questi primi ascolti, siamo passati alla sperimentazione delle Big Stones, quelle quadrate polarizzate. Queste sono state poste una al centro sopra il lettore digitale; le altre due a sinistra ed al centro del preamplificatore; tutte orientate verso Nord.

Abbiamo ripetuto l'ascolto dei brani scelti, in particolare quello dell'ACT.
Sin dalle prime battute, la variazione si è fatta più consistente: anche queste Stones funzionano. Dopo ripetuti confronti di ascolto, con e senza queste Big Stones, l'ormai "storico" esperimento!
Cereda prende un CD da lui stesso rimasterizzato, con registrati suoni di diversi tipi di campanelli, in seconda battuta, tira fuori dalla sua borsa, un campanello con corpo in legno.

Spiegandoci che si trattava di un campanello Tibetano, ci ha invitato ad ascoltarlo attentamente mentre lo suona; successivamente, ci ha invitato ad indagare se si trovasse tra i campanelli registrati nel suo CD.
Durante l'ascolto, il campanello viene identificato senza indugio nel n. 3. Tale fatto sembrerebbe una banalità, ma non lo è.
Successivamente, riprendemmo l'ascolto del CD; quando iniziò a suonare il terzo campanello, Cereda iniziò  a suonare il suo. In quel momento, stavano suonando entrambi i campanelli, quello riprodotto e quello reale. Nei presenti salì lo stupore: i due campanelli erano identici. Talmente identici che verificai personalmente se Cereda lo stesse suonando, avvicinandomi verso di lui. Ripetemmo l'ascolto diverse volte: il suono dei due campanelli era sempre identico.

Successivamente, Cereda ruotò tutte le Big Stones polarizzata verso Sud.
Sorpresa! Il campanello riprodotto aveva un timbro differente rispetto a quello reale….  Fulmini e saette! Com'era possibile?
Quello riprodotto, suonava benissimo, ma confrontato istantaneamente con quello reale, le timbriche erano differenti. Nella sostanza era possibile udire chiaramente due distinti ma diversi, campanelli. Non era stato cambiato il disco, il campanello reale era sempre quello; l'impianto poi era nelle migliori condizioni possibili. Orientammo verso il Nord le tre Big Stones ed il fenomeno di identicità timbrica si ripeteva… Riorientammo verso Sud e la timbrica era di nuovo diversa.

Non vi era stato alcun trucco, alcuna magia, né olio di serpente e zampe di gallina; nemmeno avevamo bevuto o fumato. Per cortesia non parlatemi di suggestione: l'unica suggestione che possiedo è per gli scarafaggi ignoranti. La Big Stones orientata verso Nord, fa sì che il timbro del campanello riprodotto sia identico in ogni sua parte a quello reale, mentre orientata verso Sud, lo modifica; non lo peggiora, semplicemente il campanello suonava con un timbro diverso!

Non ero il solo ad essere sorpreso!
Anzi, ero anche abbastanza compiaciuto che il mio sistema fosse in grado di riprodurre lo stesso identico timbro dello strumento originale. Immagino che la notevole risoluzione abbia anche ingigantito gli effetti.
Lo stesso Cereda era stupito, poiché non aveva mai assistito nel corso di innumerevoli presentazioni, ad una simile identicità tra i due campanelli: somiglianza o similitudine sì, ma non identicità. In definitiva, le Big Stones erano state in grado di modificare la timbrica del suono.

LE INDAGINI

Nonostante l'identicità tra lo strumento riprodotto e quello reale, vi era un però che echeggiava nel corso di quel test.
D'altronde i test rapidi, sono sempre perturbati da eventi di ogni tipo che ne condiziona il risultato. Alex Cereda non conosceva (e non conosce) a menadito il suono espresso dall'impianto della Sala 1, per cui entusiasta per quanto poteva essere, non poteva accorgersi di microscopiche magagne. E' questa una delle ragioni per cui non apprezzo i test dall'importante contenuto, effettuati in occasione di mostre audio. La genericità, la confusione, lo stato d'animo perturbato, creano disattenzione che abbassa il livello di percezione reale. La conseguenza è che si creano due schieramenti: i favorevoli ed i contrari… succede sempre. Soprattutto perché tante persone si predispongono a sentire differenze positive e altrettanto altre, negative.

1. GLI EFFETTI SU VIBRAZIONI E RISONANZE

Tutto era iniziato non appena era stato tolto il tappetino smorzante da sopra il lettore digitale.
L'ascolto senza questo importante accessorio, aveva condito il suono di piccole vibrazioni e risonanze, peggiorandolo in diversi punti. Ovviamente si trattava di sfumature, ma piuttosto importanti. Si era venuta a creare nel test, escluso la parte relativa alla comparazione tra i campanelli, una contrapposizione tra l'effetto delle Stones da un lato e la negatività introdotta da vibrazioni e risonanze, dall'altro.
Era quindi, necessario eliminare le seconde, per avere indicazioni più precise su specificità ed entità dell'effetto Stones. Era chiara la necessità di un maggiore approfondimento, che avrei svolto nel periodo successivo con tutta tranquillità.

Una dichiarazione in un Forum mi colpì.
Un tizio affermava, riferendosi alle Stones, che qualsiasi oggetto posizionato sopra un diffusore, ne mutava la timbrica. Pur vera in parte, questa dichiarazione evidenziava il fatto che l'autore non conoscesse affatto le Stones.

Alla luce di ciò, le ho analizzate attentamente, verificandone il peso.
Le Stones Medie di forma tonda dal diametro di 5 cm e 1,8 cm di altezza, pesano tra i 62 e 64 grammi, secondo l'esemplare pesato.
Le Big Stones, invece, di forma quadrata, dimensioni 7x7 cm circa e 1,8 cm circa di altezza, pesano tra i 151 ed i 153 grammi.
Solitamente, se ne utilizzassimo 3 medie ed 1 big, il peso complessivo sarebbe di circa 230 grammi. Posso affermare sin d'ora che un peso del genere sopra un diffusore è ininfluente, a meno non si tratti di diffusori da inserire nella casetta di Barbie. Invece, 230 grammi potrebbero influire sulla variazione di vibrazioni e risonanze dei coperchi delle elettroniche.

Si sono creati, quindi, i presupposti per una indagine relativa all'influenza su vibrazioni e risonanze.
Ovviamente le Stones sono rigide, per cui non possiedono effetto smorzante. Poste sopra il lettore CD ed il preamplificatore, l'analisi delle vibrazioni ha indicato che vi sono piccolissime quanto trascurabili variazioni, tali quindi da non incidere sullo smorzamento. Il coperchio superiore del preamplificatore è più risonante rispetto a quello del lettore, ma in entrambi i casi il comportamento vibratorio continua indisturbato. Viceversa, le coperture superiori trattate con i miei materassini smorzanti, vengono smorzate….

Per fugare ogni dubbio sull'incidenza del peso sulle variazioni di vibrazioni e risonanze, ho deciso di realizzare degli oggetti (patacche), aventi lo stesso peso e dimensioni simili alle Stones. Per emulare la Stones Media, ho utilizzato bicchierini di caffè riempiti con sabbia, fino al raggiungimento del peso di 62 grammi; mentre, per la replica delle Big Stones da 151 grammi ho utilizzato un cartoncino riempito con sabbia.
Ponendo queste patacche sopra gli oggetti, sono passato alla verifica delle vibrazioni dei coperchi. Il risultato è stato sostanzialmente identico a quello ottenuto con le Stones: il coperchio, specialmente quello del pre, ha continuato a vibrare.

L'ascolto comparativo tra le Stones e le patacche, è stato effettuato, ponendo gli oggetti o sul lettore o sul preamplificatore; quando gli oggetti sono stati posti su un apparecchio, nell'altro è stato posto il tappetino smorzante, in modo da evidenziare maggiormente i cambiamenti sonori apportati dal singolo componente.
All'ascolto la differenza è stata palese. Il suono con gli oggetti clonati è stato identico al suono ottenuto con l'assenza del tappetino smorzante; mentre con le Stones, il suono è stato differente rispetto agli altri due casi. Ho persino ruotato di 180° la falsa Big Stones, senza ottenere alcuna differenza….

In definitiva, il cambiamento della percezione sonora che le Stones apportano, non è determinato dal loro peso, poiché le coperture superiori continuano a vibrare, in modo similare a quanto avviene con l'utilizzo delle patacche.

Adesso, occorre indagare per mettere sotto controllo le vibrazioni delle coperture superiori, senza utilizzare il tappetino smorzante completo.
Rimuginando e sperimentando, ho trovato una soluzione che riporta il suono dell'impianto nelle condizioni di utilizzo degli smorzatori, ma con le Stones quasi a diretto contatto con il telaio, solo discostate di 2 millimetri. Questo trattamento sarà oggetto di uno specifico articolo. Ci ho perso un bel po' di tempo, ma all'analisi meccanica il risultato è abbastanza soddisfacente, pur mantenendo quasi inalterata l'efficacia delle Stones.

2. EFFETTI SUL POSIZIONAMENTO

Risolto il problema delle vibrazioni e risonanze delle coperture superiori del lettore CD e del preamplificatore, sono andato alla ricerca del migliore posizionamento delle Stones.
Brevemente, vi ricordo come le ha disposte Cereda. Sul lettore CD: una Stones Media sopra la sezione analogica vicino ai connettori, una sopra l'alimentazione vicino alla spina e l'altra sopra la meccanica; una Big Stones al centro orientata verso il Nord. Sul preamplificatore: una Stones Media sull'uscita, una sugli ingressi, una sopra il volume; le due Big Stones una al centro e l'altra sul lato sinistro.

L'introduzione del solo foglio smorzante di due millimetri di spessore, ne ha diminuito un poco la loro efficacia; si guadagna, però, in qualità complessiva del suono, a seguito del maggiore controllo di vibrazioni e risonanze. L'elevata risoluzione del Reference System, riesce ad evidenziare i particolari più infinitesimi; la predominanza di risonanze sull'effetto delle Stones, non deve essere consentita; meglio una leggera perdita di efficienza delle Stones. Un primo responso posso anticiparlo già da ora: per una migliore efficacia occorre prestare attenzione al loro posizionamento. Vi è stato un caso, il cui effetto è stato negativo; altri in cui non si è avvertita alcun effetto.

Dopo qualche giorno di prove, decisi di posizionare qualche Stones anche sui crossover elettronici.
Poiché Cereda non me ne aveva lasciate in numero sufficiente, ho dovuto recuperarle dal preamplificatore, togliendo due Stones Medie ed una Big.
Con la singola Stones Media rimasta sul preamplificatore, ho indagato sui suoi effetti sul suono in relazione alla sua posizione, sperando nella elevata risoluzione del mio sistema. Lasciando una Big Stone Polarizzata al centro, togliendo quella media, ho percepito qualche cambiamento; posta nella parte posteriore, vicino agli ingressi o alle uscite, il suono è stato diverso; posta sopra il controllo di volume, il suono si è aperto verso l'alto. Contrariamente ad altri che hanno effettuato simili test, ho avuto l'impressione, posizionandola sopra il controllo di volume, che il troppo "stroppiasse".
Questo esperimento è stato importante, poiché sembrerebbe possibile dosare il loro effetto, non solo con il giusto posizionamento, ma persino con l'impiego del numero di Stones.

Nella ricerca del migliore posizionamento sui crossover, mi sono ricordato che le Stones possono essere posizionate sopra o sotto le apparecchiature audio, sulla base della maggiore vicinanza ai circuiti e componenti elettronici. Ho posizionato le Stones rimanenti, tra i due crossover elettronici, ovviamente dopo avere effettuato le dovute modifiche in tema di smorzamento della copertura superiore. Dopo prove, le ho poste in questo modo: la Big Stones polarizzata orientata verso Nord al centro;  le altre due Stones Medie, una sull'alimentazione e l'altra in corrispondenza degli ingressi/uscite del segnale audio.

Soddisfatto della percezione sonora ottenuta, effettuo tutta la prova di ascolto in Sala 1, con le Stones posizionate come descritto.

3. EFFETTI PARTICOLARI

Altre indagini sono state effettuate.
Innanzitutto, con l'ausilio della bussola, ho verificato se le Stones fossero in grado di "spostare" l'ago… Quindi, le ho avvicinate alla bussola da tutte le direzioni, ma questa è sempre rimasta orientata verso il Nord.
Ho anche effettuato l'esperimento di avvicinare la bussola verso le elettroniche ed i diffusori, senza che fossero accesi: la bussola ha cambiato direzione, anche avvicinandola alle elettroniche prive di alimentazione interna. Le Stones evidentemente, non hanno la forza sufficiente da imprimere spostamenti alla direzione della bussola, segno che al loro interno non vi sono magneti. E' un argomento che tratterò in seguito.

Ho provato a verificare se fossero conduttive, utilizzando un tester di precisione: l'esito è stato negativo.
Infine, una scoperta singolare. La Stones media posta sopra il lettore Copland CDA 266 in corrispondenza dell'uscita digitale coassiale, appiattiva in modo marcato il suono. Ne è nata una piacevole disputa filosofica con il prof. Cotzia, sulla misura di questo cambiamento: se positiva o negativa. Certo è che appiattiva…

Questa scoperta avvenuta per caso, è la dimostrazione dell'effettivo funzionamento delle Stones, ulteriore dimostrazione che non sono semplici pietre.

L'ASCOLTO

Sia chiara una cosa: non è che avvicinandovi con in mano le Stones agli apparecchi, questi cominciano a mutare nella forma, si crea un buco nero e tutto ritorna alla normalità quando le poggiate sopra gli stessi. Nulla di tutto ciò. Quello che vi descriverò sono sfumature, certe volte importanti, altre volte meno evidenti, ma sfumature. D'altronde, tanti recensori vi hanno abituato male, parlando delle differenze sonore dei prodotti testati come macroscopiche. Spesso ciò viene fatto per enfatizzare la differenza, alcune volte nemmeno percepita dalla maggioranza degli appassionati audiofili. Sfumature, quindi, più o meno importanti o marcate, utilizzate, ad esempio, per distinguere due buoni apparecchi; oppure per comprendere se un accessorio è inutile o utile, oppure dannoso. Troppo spesso però, nei giudizi c'è molta soggettività, anche eccessiva; per cui è impresa difficile riuscire ad essere imparziali ed a scorgere l'effettiva valenza di un componente o accessorio audio.

Il compito del recensore (e della rivista) è quello di descrivere le prestazioni sonore così come si estrinsecano; ovviamente, dopo avere verificato il corretto funzionamento del prodotto, effettuato il giusto rodaggio, burn-in, nonché l'accurata messa a punto dell'impianto.
Con la nostra indagine di ascolto delle Stones, intendiamo verificare l'effettivo funzionamento di questi oggetti, la misura del funzionamento, la variabilità delle situazioni, in modo da fornire un quadro preciso ai nostri lettori; mentre in precedenza, la nostra indagine è stata tesa ad analizzare il prodotto per conoscerne, la forma, il peso, la composizione, ecc..

Il primo importante rilievo è il fatto che sistemate nelle giuste posizioni, le Stones non introducono alterazioni nella risposta in frequenza, ma sottopongono il suono ad una pulizia generale. Ne consegue una migliore percezione dei dettagli e particolari musicali, prima nascosti o appena accennati; sembra che ciò avvenga senza introdurre alterazioni o sottraendo informazioni per evidenziarne altre. Così con il Reference System.
Non si tratta di un rilievo privo di significato. HI-FIGUIDE è anni che cerca di fare comprendere che i miglioramenti non devono avvenire "per sottrazione" di una qualsiasi cosa, che non siano rumore, vibrazioni e risonanze.

L'incidenza maggiore ce l'hanno però nei confronti della timbrica.
In certi casi l'aumento della veridicità timbrica è particolarmente apprezzabile. Un conto è sentire ottimi strumenti, ricchi di armonici, sfumature, ecc.; altro è percepire una migliorata sensazione di verità e naturalezza timbrica. E' stato questo fattore che mi ha colpito sin dal primo approccio, ossia la percezione di strumenti musicali ben conosciuti, ma timbricamente diversi dal solito. La prima impressione, che non si è dissolta con gli ascolti successivi, è stata simile a quella del cambio di preamplificatore, dallo stato solido al valvolare. Questo fatto ritengo che sia il nocciolo dove risiede l'influsso prevalente sul suono delle Stones.

Il confronto tra il campanello riprodotto e quello reale, mi tolse qualsiasi dubbio sull'effettiva influenza delle Stones. Capisco che, per chi non è stato presente al test, sia particolarmente difficile comprendere l'effettiva identicità armonica e timbrica dei due campanelli. Qualcuno parlerebbe di suggestione (dalla durata di un'ora di ripetuti confronti?), ma non mi interessa. Da studioso di alta fedeltà, vorrei tanto comprendere, prima ancora di parlare di suggestione collettiva, come sia possibile alterare la timbrica con la semplice rotazione di un oggetto polarizzato, da Nord verso Sud. Evidentemente, non tutto sappiamo sugli effetti dei flussi elettromagnetici dispersi, e probabilmente è arrivato il momento di approfondire le nostre indagini su questo argomento.

Durante innumerevoli test ho potuto verificare numerosi altri effetti.
Ad esempio, un migliore sussurrato. Con oltre 100 dB di sensibilità il sussurrato è un gioco da ragazzi, ma scendere ancora verso il dettaglio più sottile ed estrarlo tra milioni di particolari, pensavo fosse appannaggio di un migliore lettore digitale o amplificatore, ecc. In effetti, i brani sembrano durare più a lungo del solito ed il sussurrato delle voci particolarmente scandito.
L'immagine! Graniticamente stabile, con una netta percezione della separazione stereo e degli elementi orchestrali al suo interno.
Un altro effetto, riguarda il miglioramento della massima pressione acustica.
Si nota soprattutto, con quei CD registrati un poco compressi. Da questo punto di vista sono d'accordo con Livio Malpighi. Vi sono diverse concordanze all'ascolto tra le sue e mie impressioni: evidentemente l'oggettività esiste! Ero convinto che la "compressione" fosse insita nella registrazione, almeno in tante registrazioni. Le Stones hanno messo in evidenza il fatto che i campi elettromagnetici dispersi, in certe condizioni, sono in grado di fare "rallentare" o "comprimere" il segnale audio.
L'effetto negativo dei flussi elettromagnetici dispersi, era stato ben evidenziato al tempo della prima stesura del mio articolo "Dell'Enigma dei Cavi" (1999). Le Stones, mettono in evidenza che la problematica non è una pura disquisizione filosofica. Difatti, recentemente nel n. 16/2008 di HFG, in occasione dell'articolo sulla rete elettrica, ho posto l'attenzione sui campi elettromagnetici che si generano nella presa IEC di ogni elettronica.

Parecchi dischi ascoltati in questi tre mesi di prova si percepiscono diversamente.
Non mutando però il loro rapporto di forza. A certe condizioni, le brutte registrazioni rimangono tali anche se migliorano. L'impressione però, è che i dischi dotati di pochi armonici, non traggano benefici evidenti; oppure brani con uno o due strumenti che suonano in un ristretto range di frequenze. Questo fatto è interessante, poiché si ripete costantemente. I flussi elettromagnetici sono direttamente proporzionali all'aumento degli armonici? Oppure a determinate frequenze? Domande interessanti.

Un altro parametro che migliora percettibilmente è la velocità e contestuale risposta ai transienti.
Già nel 1999 affermai che i cavi realizzati per evitare l'instaurarsi di onde elettromagnetiche, dotati di schermatura per diminuire la loro ricezione delle onde radio, permettono una migliore velocità di risposta. Con le Stones, migliora la velocità, non in modo innaturale; semplicemente, porta al massimo la velocità di esecuzione, abbassando il rumore che si introduce negli spazi tra le note, ossia migliorando il silenzio intertransiente.

Un altro fattore da evidenziare è la qualità delle basse frequenze.
Solitamente succede che per pulire il basso, basta ad esempio diminuirlo; così facendo però, si perde in profondità e/o in pressione acustica. Ebbene, con le Stones, chiaramente è possibile distinguere chiaramente una maggiore pulizia del basso, accompagnata ad una migliore percezione del basso profondo. Ciò non con cassette da 50 litri, ma da 500…

Le voci sono il riferimento supremo, dopo gli strumenti acustici, per la corretta valutazione di un impianto audio hifi. E', però, impossibile non accorgersi se una voce è priva di naturalezza. Sugli strumenti musicali, possiamo sempre affermare che non conosciamo la timbrica originale di un determinato strumento; la voce, invece, sfugge a questa "regola" poiché o è naturale o è elettronica, anche senza averla mai sentita di presenza.
Quando ascoltai per la prima volta la voce riprodotta con l'ausilio delle Stones, mi resi conto di essere di fronte al connubio tra suono planare e suono dinamico, con l'espressione delle loro migliori caratteristiche sonore. Rimango sempre stupito dal fatto che qualsiasi cosa si faccia il Reference System lo mette in evidenza; con l'inserimento delle Stones, anche le voci vengono modificate, acquistando ulteriore veridicità, vive, armoniche, naturali, accattivanti, erotiche, secondo la "femmina canterina" che sto ascoltando.

Incuriosito, decido di rispolverare un CD di Laura Pausini, "From the inside", Atlantic, 2000, cantato in inglese. Spesso in passato l'ho usato per i test, ma messo in secondo piano perché registrato non proprio bene, con molte colorazioni, compressioni e risonanze (distorsioni). Lo metto nel North Star, lo ascolto, mi rialzo, lo tiro fuori e verifico se l'ho trattato con il nostro The Transparent CD. Eseguo il trattamento, lo riascolto: irriconoscibile! V'è da dire che non lo ascoltavo dai tempi della vecchia sede, ma le Stones ed il trattamento gli hanno cambiato i connotati, tanto da farmelo gustare anche in questi giorni. La Pausini in inglese sembra un'altra, ricca di sensualità, accattivante, emozionante, soprattutto maggiormente veritiera. Non è diventato un disco super, ma adesso si ascolta la musica e non… la registrazione.
Il pianoforte nell'ultimo brano "Every little thing you do" (piano version), non è mai stato granché; anzi, l'impressione è stata sempre quella di un pianoforte elettronico, non acustico. Adesso va decisamente meglio… sembrerebbe persino acustico…

Si tratta del punto di forza di queste Stones: il mutamento timbrico.
Lasciando perdere i parametri audiofili, l'introduzione delle Stones modifica il colore timbrico degli strumenti. La mia sensazione è come detto prima, come se si passasse ad un amplificatore a valvole, dalla timbrica calda, non iperdettagliata. Cosicché gli strumenti acustici sembrano diversi timbricamente, una diversità che muta ruotando le Big Stones verso Sud. A questo punto è chiaro che il bilanciamento timbrico sembra spostarsi di un semitono: in configurazioni normali (verso Nord) sembrerebbe abbassarsi; verso Sud sembrerebbe o ripristinarsi o innalzarsi. E' chiaro che il discorso è riferito anche all'utilizzo delle Stones Medie e che si tratta di sfumature. Anche questo è un fatto importante, segno che in ogni caso le Stones apportano delle influenze sul segnale e che devono essere gestite accuratamente.

Incuriosito, riprendo un mio vecchio cavallo di battaglia: Joss Stones, "Mind, Body & Soul", della Emi.
Si tratta di un CD particolare, che migliorando le prestazioni del Reference System, è andato perdendosi nella scarsa naturalezza. Peccato, perché la voce di Joss è ottima. Con le Stones, il CD è ricchissimo di alte frequenze, ma non è fastidioso come in precedenza. Inoltre, sembra più tranquillo, meno tirato e nervoso: sembrerebbe espurgato dalla distorsione di ordine dispari, quella più fastidiosa all'ascolto. L'impressione di ascoltare un preamplificatore a valvole, fa capolino nei miei pensieri. Ascoltando il mio brano preferito "Security", utilizzato nelle recensioni delle Chario Ursa Major e del Denon DCD 2000 AE, ritrovo migliorata la chitarra iniziale che si staglia in avanti, nitida, eccessivamente brillante ma non fastidiosa. La voce è fantastica ed il coro di accompagnamento percettibilmente migliorato. Il pieno orchestrale si dipana meglio che in precedenza. Rimane comunque, una registrazione particolare, che non mi convince fino a fondo (EMI…), ma di sicuro effetto ed impatto.

Passando a musica più seria e consona per il nostro test, metto nel lettore CD, la temibile Sinfonia n. 2 "Organ" di Camille Saint-Saens, etichetta Dorian.
E' stato un autentico piacere risentirla. Si nota una maggiore attenzione ai particolari minuti, senza tuttavia distoglierli dal contesto in cui operano. Questi, vengono "lanciati" letteralmente in avanti, in modo naturale, facendo affermare la loro esistenza: "ci siamo anche noi!", dicono….
La scena sonora assume dimensioni granitiche. Il pizzicato di contrabbassi, mi mette in depressione, poiché mi rendo conto che in alta fedeltà vi è ancora un settore sconosciuto, in grado di incidere sul segnale audio in una misura percettibile, tanto da non potere essere trascurata. Il pizzicato è più netto e maggiore è la sensazione di armonici attorno al suono di ogni singola corda. Si notano i rumori ambientali ed in particolare il suono delle frequenze bassissime, leggermente più focalizzate.

Mi sono soffermato spesso su numerosi dischi con strumenti singoli, noti a tutti i lettori di HFG.
Ho ascoltato il CD della Telarc, violino solo, strumentista James Ehnes, "24 capricci" di Paganini. Si tratta di un ottimo disco dove è possibile udire un bel rumore di fondo, generato dai microfoni ed un violino particolarmente veritiero. Chopin "Piano solo", strumentista Alberto Boischio, della Sicut Sol. "Musica romantica per organo" della Sicut Sol. In quest'ultimo da notare il percepibile miglioramento del controllo nei brani "infernali" e l'aumentata discesa in gamma bassa del brano 11 di Bossi. Un plauso particolare per il CD Sony, J. S. Bach "Suite per violoncello solo BWV 1007-1012", con un violoncello straordinariamente reale; soprattutto la sua "voce", decisamente veritiera. Tutti "suonano" in modo diverso dal punto di vista timbrico, con un "colore" che sembra migliorare la naturalezza. Anche le singole note sembrano più ricche di armonici, con un tessuto dalla filigrana molto più rifinita che in precedenza.

Il disco che più mi sono divertito ad ascoltare per i test è il sampler della ACT "Magic Voices II", del 2005.
Si tratta di una raccolta di brani di cantanti che hanno inciso per questa etichetta, del calibro di Viktoria Tolstoy, Stacey Kent, Rebekka Bakken, Norah Jones, ecc. Nessuna registrazione è identica alle altre; anzi, ce ne sono alcune non proprio buone.
Tra queste la prima, "It ain't necessarily so" cantata da Jamie Cullum, è sempre andata male (non con i minidiffusori…), poiché vi è un basso piuttosto esuberante, tanto da impuntarsi, contrastandosi con l'ambiente, in più occasioni. L'arrivo del North Star permise una migliore destrezza nella riproduzione di questi brani, ma questo rimase sempre piuttosto difficile. Occorre rilevare che indubbiamente si tratta di un contrabbasso particolarmente enfatizzato. Con le Stones, invece, il brano guadagna in precisione e controllo, quanto basta per addomesticarla. Niente male per degli oggetti che molti dicono essere delle semplici pietre o ciottoli da fiume….

C'è però un brano, che alla lunga mi ha convinto che il loro effetto non è sempre costante.
Si tratta della traccia 6, dal titolo "What is this thing called love" cantato da Solveig Slettahjell (semplicemente impronunciabile). Dovete ascoltare la percepibile differenza esistente tra il suono con le Stones e senza: sembrano differenti. Questo brano ha un particolare contenuto di informazioni ambientali, un notevole pathos e ricchezza armonica. Con le Stones la scena, pur mantenendo le proporzioni, diventa più stabile; vengono messi in evidenza una serie di rumori e suoni sotto i 50 Hz, che contribuiscono a donare una particolare magia e realismo a questo brano; anche in gamma alta si assiste ad una percepibile evidenziazione di suoni microscopici. Inoltre, il pizzicato del contrabbasso è granitico e preciso. In un frangente, si percepisce maggiormente che viene emessa una nota bassissima al limite della percepibilità; questa, senza le Stones, è appena accennata. Difficile descrivere le sensazioni sonore; sarebbe meglio essere presenti.
Questo brano mi ha messo una pulce sulla diversità di efficacia che le Stones apportano al segnale audio: non tutti i brani vengono trattati in questo modo e tenderei ad affermare che "l'influsso sarebbe direttamente proporzionale al contenuto degli armonici ed alla qualità della registrazione".

IL TEST DI ORIENTAMENTO NORD/SUD

Abbiamo testato anche l'inversione dell'orientamento di una sola Big Stones.
Quando c'era Cereda, l'inversione era stata effettuata su tutte le tre Big Stones. Io invece, volevo verificare se quella posta sul lettore CD fosse in grado da sola di farsi notare. Un disco mi è sembrato adatto, molto difficile sotto diversi punti di vista, anche per verificare l'esistenza del miglioramento. Questo è uno dei più belli fatti da Diana Krall: "Love Scenes" della Impulse, la prima e genuina Diana Krall!

Il primo brano è sempre stato un osso duro per tutti gli impianti, poiché il contrabbasso iniziale è molto presente e possente, articolato e veloce, impuntandosi anche in impianti ben calibrati, ovviamente dotati di diffusori da pavimento di dimensioni maggiori, ad esempio, delle ESB 7/06. Ebbene è stato riprodotto in modo percettibilmente meglio del solito, come se avessi fatto un trattamento ambientale o una equalizzazione selettiva, allo scopo di mitigare la sua "infantile" esuberanza. Ne guadagna anche la discesa verso il basso profondo.

Concentriamoci adesso, su un brano particolare: il n. 11, "My love is": contrabbasso, voce e… schiocco di dita. Sullo schiocco di dita, per anni abbiamo avuto un dubbio: sono dita o due bacchette di legno utilizzate per la batteria? Ebbene, con la Big Stones rivolta verso il Nord, sembrano delle schiocco di dita, che delle bacchette. Il confronto con lo schiocco reale, effettuato dal prof. Cotzia, sembrerebbe confermare questa tesi.
Orientando verso Sud la Big Stones, il suono riprodotto dall'impianto dona una maggiore sensazione di verosimiglianza al suono delle bacchette di legno. Il confronto reale con lo schiocco delle dita del prof Cotzia, ha evidenziato una dissomiglianza.
Riorientando verso Nord, il duetto "schiocco riprodotto e schiocco del prof.", ha reso palese la verosimiglianza; mentre verso Sud, invece, vi è stata una differenza tra lo schiocco reale e quello riprodotto.

In generale, dopo avere effettuato diversi test con altri dischi, posso affermare che l'orientamento verso Sud faceva suonare l'impianto, leggermente più sbilanciato verso le alte frequenza. Dal punto di vista dei parametri audiofili, tale spostamento non sarebbe negativo, poiché introduce un leggero iperdettaglio o caratterizzazione. La veridicità timbrica però, come abbiamo visto nei test dei campanelli e dello schiocco, propenderebbe per l'orientamento a Nord. E' quindi, possibile "giocare" con l'orientamento, per soddisfare determinate esigenze.

Non con tutti i dischi, però, tale esperimento è stato sempre percepito.
Vi sono stati alcuni dischi "immuni" all'orientamento. L'ipotesi è che traggono maggiore benefici quelli con un elevato contenuto di armonici. Voglio lasciarvi il gusto della scoperta dell'arcano…

L'ASCOLTO IN ALTRI IMPIANTI

Due sono stati gli altri impianti utilizzati per il test, allo scopo ulteriore di verificare l'effettivo funzionamento in impianti tradizionali.

Il primo è quello della Sala 2, dove stiamo testando le Chario Pegasus. Recentemente questo impianto è stato rimesso a lucido con il ritorno del preamplificatore a valvole Hampton HD 7, restaurato dalle sapienti mani del prof. Domenico Gessa e dal nostro Giacomo Pischedda. L'Hampton ha dimostrato di essere un bel preamplificatore, ma ne parleremo in altra occasione.
L'impianto di Sala 2, che tra breve presenteremo ai nostri lettori con una simpatica descrizione, è attrezzato come se si trattasse di una normale sala di ascolto, ad eccezione dell'utilizzo dei nuovissimi smorzatori HFG The Energy Basic. Qui ho utilizzato tre Stones Medie ed una Big Stones, orientata verso Nord, sistemate sopra il lettore CD Denon DCD 2000 AE, dove hanno mostrato un'efficacia maggiore.
Le "modalità" di influsso sono state simili a quelle percepite in Sala 1, ma di minore percepibilità.

Il secondo impianto utilizzato per il test è quello del prof. Cotzia, terminato con le ESB 7/06.
In questo impianto il nostro test è stato più approfondito, poiché è stata anche analizzata l'influenza di vibrazioni e risonanze. Allo scopo abbiamo utilizzato un oggetto dal peso di due Big Stones (300 grammi circa) e posto al centro del lettore, alternandolo alla coppia di Big poste l'una sull'altra. Lo scopo era quello di verificare nuovamente se il peso potesse influire sulla natura delle vibrazioni e risonanze della copertura superiore. Il risultato è stato negativo, ossia il suono non viene influenzato dal peso, ma dall'influenza sui campi elettromagnetici della Stones.
Solamente che in questo impianto, l'effetto è stato a malapena percepibile. Si nota soprattutto una migliore focalizzazione della voce tra i due diffusori; tale effetto però, non è stata gradito, poiché accompagnato da una appena percepibile generale sensazione di riduzione degli armonici e delle alte frequenze.
Una Stones media, invece, posta sopra l'uscita digitale del lettore, faceva appiattire il suono in modo lampante. Segno inequivocabile del funzionamento di questi particolari accessori, ma anche indizio per una maggiore attenzione nel loro utilizzo. In conclusione, in questo impianto non hanno sortito effetti significativi tali da giustificare il loro utilizzo, ma indicazioni contrarie in tal senso. Forse modificando tutto il set-up si potrebbero ottenere altri risultati.

CONCLUSIONI

Ritengo di avere svolto tutte le indagini necessarie per la verifica della natura e, soprattutto, dell'effettivo funzionamento di queste misture.
Allo scopo, ne "I nostri approfondimenti" e nella nostra analisi, abbiamo accertato che non si tratta, né di pietre, né tanto meno di ciottoli da fiume, né altre bizzarre e fantasiose ipotesi.
In secondo luogo, abbiamo effettuato una lunga quanto laboriosa indagine; ricordo, soprattutto, quella tesa ad eliminare i dubbi sull'influenza del loro peso su vibrazioni e risonanze, senza minimizzare tutte le altre effettuate. Infine, molteplici sono stati i test di ascolto, ripetuti sino alla nausea, utilizzando molti dischi ed impianti differenti.

Con questo modo di procedere, ritengo di avere dimostrato la nostra imparzialità, sotto tutti i punti di vista.
Lo dimostra l'intero e laborioso procedimento di analisi prima descritto, teso alla ricerca della comprensione del fenomeno e dei meccanismi di funzionamento, non alla sola indagine sensoriale. Inoltre, sottolineo l'assenza di preconcetti di sorta o "forzosa posizione" di scorgere solo effetti positivi o negativi.
Il risultato univoco è stato che le Stones sono in grado di fare suonare diversamente l'impianto, in virtù della loro interazione con i flussi elettromagnetici dispersi. Il test dell'orientamento della Big Stones polarizzata in unione alle altre Stones Medie, ha evidenziato una identicità timbrica con il campanello utilizzato per il confronto, nonché, nel nostro personale test, una maggiore verosimiglianza dello schiocco delle dita.

Così facendo, le Stones hanno messo in evidenza un fenomeno che sappiamo esistere, ma che non ne conoscevamo l'entità. Un po' come successe ai tempi della prova della basetta a levitazione magnetica, che evidenziò la maggiore qualità sonora dei componenti audio posti "in aria". Quel test, diede impulso alle nostre indagini sulla lotta alle vibrazioni e risonanze, che portò successivamente non solo alla nascita dell'HFG The Energy Classic, ma alla affermazione dell'inutilità di punte e supporti rigidi.

Le Stones, invece, ci hanno permesso di saggiare la "manipolazione" dei flussi magnetici dispersi.
Questi sappiamo che vengono generati da componenti il cui funzionamento si basa sulla generazione ed utilizzo degli stessi; di conseguenza occorre evitare che il loro corretto funzionamento venga alterato, introducendo peggioramenti sonori.
Viceversa, esistono altre parti del circuito, in cui il campo magnetico si genera senza che sia richiesto, con il semplice passaggio degli elettroni. In questo caso, i flussi dispersi sono nocivi.

Come tutti gli accessori, il loro effetto non è macroscopico, ma incide sulle sfumature.
In particolare, occorre prestare cura ed attenzione al loro posizionamento, per le ragioni prima elencate. Le stesse sfumature possono essere a volte evidenti, altre volte appena accennate, altre volte non percepibili oppure controproducenti. Ciò per una serie di ragioni, legate alla loro stessa tipologia di funzionamento, alla loro "efficacia", alla qualità dell'impianto; alla esistenza o meno di flussi dispersi; al contenuto degli armonici nella registrazione e tante altre variabili più o meno note.

Per concludere, complimenti ad Alex Cereda, che con le sue creazioni ci ha consentito di analizzare ed apprezzare il fenomeno dei flussi elettromagnetici dispersi e non, convincendoci della necessità di effettuare ulteriori indagini sui suoi molteplici aspetti.

Francesco S. Piccione


ELENCO DEI DISCHI UTILIZZATI PER IL TEST

JAZZ STRUMENTALE
Artisti Vari, "Super Bass". Telarc. 1997.
Silvia Bolognesi Living Quartet, "Varii". Reflexio. 2007
Aurora, "Aurora". Denon. 1989.

JAZZ VOCALE
Rebecca Bakken, "The art of how to fail". Emarcy. 2003
Sara K. "No cover". Chesky Records.
Rigmor Gustafsson, "Close to you". ACT Music, 2004.
Diane Schuur & Maynard Ferguson, "Swing for Schuur". Concord Records. 2001.
Diana Krall, "Love Scenes", Impulse
Sabina Sciubba, Antonio Forcione, "Meet me in London". Naim. 1997.

CLASSICA
Hector Berlioz, "Symphonie Fantastique". Telarc, 2001. Cincinnati Symphony Orchestra diretta da Paavo Jarvi.
George Frideric Handel, "The italian years". Dorian.
George Frideric Handel, "Messiah - A sacred oratorio". L'Oiseau Lyre, 1980, rimasterizzato nel 1984. Direttore: Christopher Hogwood.
Ottorino Respighi, "Pini di Roma". Telarc. 1985.
Camille Saint-Saens, "Symphony n. 3 Organ". Dorian. 1998.
Igor Stravinsky, "Uccelli di Fuoco", Telarc, 1978
Antonio Vivaldi, "Le quattro stagioni". Divox Antiqua. 2004.

STRUMENTI SOLISTI
Artisti Vari, "The romantic harp". Telarc. SACD/CD.
Artisti Vari, "Musica per una o due chitarre". Opus 3. 2005.
Artisti vari, "Musica romantica per organo". Fabio Framba, organo. Sicut Sol. 2000.
J. S. Bach, "Goldberg Variations", Glenn Gould pianoforte. Sony Classical. 1982-1999.
J. S. Bach, "Suites per violoncello solo, BWV 1007-1012".  Anner Bylsma, violoncello Stradivarius "Servals". Sony. 1992
Fryderyk Chopin, "Piano solo". Sicut Sol, 1999. Esecutore Alberto Boischio.
Niccolò Paganini, "24 Capricci". James Ehnes, violino. Telarc.

POP
Anna Tatangelo, "Mai dire mai". GGD. 2008.
Lene Marlin, "Playing my game". Virgin. 1999.
Laura Pausini, "The best of…". CGD East Western. 2001.
Laura Pausini, "From the inside", Atlantic, 2000.
Britney Spears, "Britney". Jive. 2001.
Britney Spears, "oops!… I did it again". Jive. 2000.
Gloria Estefan, "Unwrapped". Epic. 2003.

BLUES
Joss Stone, "Mind, body & soul". Emi, 2004.

SAMPLER
Artisti Vari, "Magic Voices II", ACT 2005.
Artisti Vari, "24 hours of love". Chesky Records.

ELENCO DEI SUPER AUDIO CD

Dave's True Story, "Unauthorized". Chesky Records, 1999.
Celine Dion, "A new day has come". Columbia, 2002.


TEST
HI-FIGUIDE n. 22, Settembre 2009

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