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ESPERIMENTI AUDIO ESOTERICI ACCESSORI AUDIO XLO - REFERENCE RECORDINGS TEST & BURN-IN CD LA SMAGNETIZZAZIONE? UN COLPO DI FULMINE! DI FRANCESCO S. PICCIONE
Il mercato audio è pieno di accessori. Molti sono inutili, altri futili, alcuni voluttuari, parecchi aberranti. Ogni tanto qualcuno si erge nella mischia, magari senza clamore e senza che qualcuno lo scorga, perché si tratta di un oggetto "schivo e modesto nel carattere". Per poi scoprire alla fine che è un grande…..
PREMESSA
L'accessorio oggetto del nostro test è un Compact Disc. Si tratta del CD Test della XLO. Registrato dalla stimatissima casa discografica americana Reference Recordings, si è mostrato un superbo Strumento Sonoro per la verifica e la messa a punto del proprio impianto stereo (Prova pubblicata su HI-FIGUIDE Music: Strumenti Sonori). Diversamente da tanti accessori, questo è in grado di interagire con tutta la catena audio, poiché è persino possibile fare il rodaggio di tutti i componenti del vostro impianto.
Il CD è stato descritto con dovizia di particolari nell'articolo appena menzionato: vi rimando alla sua lettura per conoscere le istruzioni sull'uso e le analisi sulle prestazioni sonore. Quest'ultime le potrete comparare con quelle espresse dal vostro impianto, in modo da conoscere meglio i pregi e appurare l'eventuale esistenza di limiti.
Il mio test ha lo scopo di verificare l'effettiva funzionalità di questo accessorio, utilizzandolo in un impianto notevolmente complesso com'è il mio, impostato sulla multiamplificazione attiva, seguendo le istruzioni ed i suggerimenti contenuti nell'articolo redatto da Giacomo Pischedda.
ANALISI DEL DISCO
Il CD in mio possesso è la versione Gold, ossia possiede una patina dorata a protezione dei dati digitali registrati. E' successo in passato, all'inizio dell'era CD che alcuni di questi con il tempo subivano dei danni. Situazione che, per quello che sono le mie informazioni, non si è più verificata. Ritengo che la doratura sia stata applicata anche per consentire una maggiore qualità della lettura, situazione che non ho potuto verificare poiché non possiedo il CD nella versione normale.
A corredo di questo CD vi è un libretto, in Inglese, che spiega in modo dettagliato le singole tracce e su come devono essere usate. Il CD possiamo virtualmente dividerlo in due parti. La prima, dalla traccia 1 alla traccia 12/13, è dedicata al controllo e messa a punto dell'impianto. La seconda parte, dalla traccia 13 in poi, contiene brani musicali perfetti per testare le prestazioni sonore del proprio impianto con i diversi generi musicali.
Come anticipato nell'editoriale, la particolare caratteristica di questo CD, risiede nelle tracce 7 e 8. Sono due tracce dedicate alla smagnetizzazione dei componenti dell'impianto audio, nonché audio-video. Nelle istruzioni c'è scritto che occorre evitare di utilizzare la traccia 8 quando è collegato il giradischi analogico, per evitare di smagnetizzare i piccolissimi magneti della testina. Per una maggiore precauzione, consiglio di staccare dal preamplificatore i cavi del giradischi analogico, tutte le volte che usate le due tracce smagnetizzanti.
In cosa consiste la smagnetizzazione? La smagnetizzazione consiste nell'eliminare le cariche elettrostatiche che, giorno dopo giorno, si accumulano in tutti i componenti attivi e passivi delle elettroniche e diffusori audio. Queste sono presenti persino nei cavi di collegamento: poiché non esiste il rame purissimo, in questo si trovano piccolissime particelle di ferro, che interagendo al passaggio della corrente alternata, generano un piccolissimo campo elettromagnetico, formando le cariche elettrostatiche. Con lo scorrere del tempo, in funzione dell'utilizzo che ciascuno audiofilo fa del proprio impianto, le cariche elettrostatiche si accumulano sempre più, fino a creare delle situazioni di ostacolo (Giacomo parla non a torto di un vero e proprio tappo) al passaggio degli elettroni.
Oltre queste due, vi è un'altra traccia interessante per il mio test. Si tratta della numero 9 dedicata al Burn-In del proprio impianto, ossia al preriscaldamento, da cui prende il nome del CD. La funzione di questa traccia non è solo quella del preriscaldamento dell'impianto, consentendovi di risparmiare del notevole tempo prima che questo entri a pieno regime; situazione che normalmente richiede non meno di un'ora di ascolto. La traccia 9, è anche adatta per effettuare il rodaggio ai componenti audio, soprattutto ai diffusori.
HI-FIGUIDE ha sempre sostenuto la difficoltà degli impianti stereo a suonare bene subito appena accesi, accennando nei vari articoli la necessità di effettuare, prima di ogni ascolto, un periodo di preriscaldamento di almeno mezz'ora a volume contenuto. Inoltre, HI-FIGUIDE ha sempre sostenuto, che qualsiasi componente audio prima di esprimere le sue massime prestazioni, necessita di essere utilizzato a lungo, ossia di un periodo di rodaggio. La traccia 9 è stata creata appositamente per accorciare sensibilmente i tempi necessari al preriscaldamento, ma anche per potere effettuare il rodaggio dei componenti in modo efficace e più produttivo, risparmiando attese scoccianti.
La domanda sorge spontanea: queste tre tracce, se congruamente usate, sono in grado di migliorare le prestazioni di un qualsiasi impianto stereo?
RIFLESSIONI SUL TEMA
Il mio sistema, descritto nella sezione Impianti Audio della Redazione, è particolarmente complesso. Nella nuova sala di ascolto, descritta in Laboratorio Esoterico, sezione Esperimenti, è stato montato interamente ex novo, utilizzando molti nuovi trasduttori, componenti passivi, cavi e nuove elettroniche. Sapendo che i componenti audio, in particolare i diffusori, necessitano di un lungo periodo di rodaggio; mi sono posto quindi il problema su come fare un rodaggio efficace ed in tempi brevi. Soprattutto nei riguardi dei miei diffusori, composti da numerosi altoparlanti. Vi sono ad esempio 16 tweeters per canale, tagliati a 4.500 Hz, frequenza molto alta in relazione al contenuto energetico presente in parecchie registrazioni. Il rodaggio di questi componenti consiste nel liberare le delicatissime parti meccaniche e mobili, da qualsiasi forma di attrito che si opponga al loro libero movimento. Ne consegue in questo specifico caso un periodo di rodaggio lunghissimo se effettuato con le tecniche tradizionali (se fossero tagliati a 2.500 Hz, il periodo di rodaggio si ridurrebbe, poiché si muoverebbero frequentemente e con maggiore escursione). Inoltre, il problema del rodaggio è aggravato dalla stessa configurazione dei diffusori. Ad esempio, 16 tweeters per raggiungere la notevole pressione acustica di 100 dB, richiedono una bassissima potenza e compiono un'escursione nettamente inferiore rispetto alla richiesta del singolo tweeter. Fatto che allunga in modo spropositato i tempi di rodaggio…..
Questo disco ci porta a delle ulteriori considerazioni. L'utilizzo della musica, quale unico strumento per effettuare il rodaggio dei componenti, è insufficiente! La spiegazione è facile da comprendere. Nella musica non troviamo presente ad esempio la frequenza di 20.000 Hz con un adeguato livello acustico. Sarà presente sotto forma di spazialità del messaggio sonoro, di microinformazioni, di armonici, situazione che richiede al tweeter potenze ed escursioni infinitamente piccole! Ne consegue che in tanti anni di ascolto della musica, probabilmente il tweeter non sarà abituato ad emettere con facilità frequenze così alte. Potrebbe addirittura emetterle con distorsioni o rifiutarsi di emetterle perché affetto da blocchi meccanici. Considerate anche l'influenza dell'umidità che bagnando la delicatissima membrana, la appesantisce, sino al blocco a partire da determinate frequenze altissime. Lo stesso dicasi in gamma bassa. Difficilmente troveremo brani musicali con frequenze continue a 16, 20, 25, 30, 40 Hertz! Sono attimi che, se l'impianto non è adeguatamente preparato per sopportare l'emissione di determinate frequenze (vedi ad esempio la sua disposizione su tre punti), si trasformano in distorsione.
E' indubbio che da queste considerazioni e riflessioni, nasca la necessità e l'opportunità di effettuare il rodaggio (ed il preriscaldamento), in un altro modo. E' quello che voglio sperimentare con l'utilizzo del CD XLO.
L'UTILIZZO
Prima della conoscenza di questo CD, il rodaggio consisteva nel semplice ascolto della musica e nella riproduzione di singole frequenze, dalla durata di 30 secondi e ripetute ciclicamente per circa un'ora al giorno a basso volume. Non utilizzavo altre tecniche.
Un giorno al telefono, Giacomo mi chiese espressamente se effettuavo periodicamente la smagnetizzazione dell'impianto. Candidamente ho ammesso la mia ignoranza sull'argomento: diversamente da certuni che dichiarano di sapere tutto, io ammetto di non essere a conoscenza di tutto lo scibile audio, ma di conoscere a menadito tutto ciò che è congruo per una corretta riproduzione musicale, accumulata in tanti anni di esperienza sul campo tramite l'utilizzo dei migliori metodi e mezzi. Con gli anni vengo a conoscenza di cose nuove, com'è giusto che sia, tra cui oggi la smagnetizzazione. Logico che questa procedura mi ha incuriosito molto, generando in me uno stato di ansia di attesa di conoscere i suoi effetti.
Quando mi era arrivato il CD, la mia ansia era salita vertiginosamente. Dopo avere ascoltato Diane Schuur, ho fatto suonare al mio impianto le tracce 7, 8 e 9 ad un volume moderato, per due volte di seguito, per un totale di 34 minuti circa. Al termine ho rimesso lo stesso CD, ascolto …. …. …. …. scusate mi sono nascosto dietro il divano per non essere colpito dai miei numerosi tweeters…. super incazzati…. Dopo l'attimo di sconcerto e dopo avere bestemmiato in tutte le lingue del mondo per non avere scoperto tempo prima questo CD ed in particolare il procedimento di smagnetizzazione e di rodaggio, ho messo in ripetizione le tracce indicate per circa 2 ore, stavolta ad un volume importante! Terminata la tortura, rimetto lo stesso CD… …. …. …
E' impossibile descrivere a parole quello che è successo al mio impianto, dotato di 68 altoparlanti…. Cercherò di farlo. Come scritto prima, il mio impianto è particolarmente complesso e dotato di numerosi trasduttori. L'efficienza è particolarmente elevata, poco sopra il 30% per i pannelli dei medio alti, contro lo 0,9% dei diffusori tradizionali, anche molto costosi. Di conseguenza le risultanze degli esperimenti vengono spiattellate con estrema facilità. Appreso il risultato di un esperimento, lo si verifica successivamente in un
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impianto tradizionale, per analizzare i suoi effetti. Sinora non vi sono state discrepanze nei risultati: se con il mio impianto la sperimentazione sortiva effetti negativi o positivi, in misura minore e palpabile tali effetti si ottenevano anche negli altri impianti.
In questo caso, l'esperimento è stato al contrario. Partito dall'impianto di Pischedda con risultati positivi, si è trasferito nel mio impianto, raggiungendo risultati che mi hanno lasciato esterrefatto e disarmato. Questo test ha contribuito in misura determinante al consolidamento di tutte quelle nozioni che HFG predica da anni, in particolare sull'importanza delle operazioni di messa a punto e del loro ruolo centrale nello sviluppo di un qualsiasi impianto stereo che aspiri a prestazioni esoteriche e/o hi-end.
Il mio impianto dopo essere stato sottoposto a smagnetizzazione e rodaggio per 2 ore, ha letteralmente cambiato impronta timbrica. In pratica si è aperto in gamma alta in modo clamoroso. Lo dimostra soprattutto il suono dei piatti della batteria, divenuti lucidi e con la caratteristica coda che li contraddistingue. Inoltre in molti casi, mentre prima erano amalgamati con il suono o in sordina, dopo la tortura sono emersi in primo piano, com'è logico che sia. Questo indica inconfutabilmente che i tweeters si sono sbloccati. Lo sweep della traccia 7 che arriva sino a 20.000 Hz, ha permesso ai tweeters, che sino a quel momento stavano sonnacchiosi, di liberarsi da certi attriti. Il risultato sonoro non è stato cattivo, ossia non si aveva un suono elettrico o finto o forzato nella iperdefinizione, ma una maggiore facilità di emissione delle altissime frequenze che sinora era stata impedita, vuoi dallo scarso rodaggio, vuoi dalla mancata smagnetizzazione. Ad ogni modo questa maggiore facilità dell'emissione delle altissime frequenze, non esisteva nemmeno precedentemente nell'altra sala di ascolto. Ciò vuole confermare il buon funzionamento delle tracce smagnetizzanti e di quella adibita al rodaggio. La spazialità è quella che più ha beneficiato del breve trattamento, ampliandosi in tutte e tre le direzioni e facendo scorgere microparticolari che non avevo mai sentito in precedenza. Sembra che sia sparito il velo di scirocco o di umidità che si frapponeva tra me e l'impianto. E con questo la mia convinzione - ma anche di altri - che in precedenza l'impianto suonasse più che bene….
Il miglioramento di una certa importanza, non c'è stato solamente in gamma alta. La gamma bassa è stata altrettanto impressionante: da sorniona e mielosa che era, è migliorata decisamente grazie ad un sensibile incremento del controllo e della velocità di risposta ai transienti. Inoltre si è pulita da certe risonanze che interagendo con l'ambiente, mi davano chiare indicazioni su come regolare la frequenza di taglio ed il livello sonoro. Settaggi che dopo il trattamento potrebbero essere cambiati a tutto vantaggio della qualità del suono.
La gamma media è quella che inizialmente ha beneficiato meno del primo trattamento. Credo che ciò sia accaduto perché tra le tre vie, questa è l'unica che sopporta di più il peso della riproduzione musicale, dovendo riprodurre una banda di frequenze particolarmente estesa. Il ragionamento non fa una piega, poiché difficilmente 16 tweeters per canale, dovendo emettere frequenze superiori ai 4.500 Hz, sopportano gli stessi gravosi impegni. Ciò non toglie di avere scorto, dopo le prime due ore di trattamento, una maggiore trasparenza nelle voci. Inoltre, ho notato, fatto importante, la notevole diminuzione di una caratterizzazione del medio alto, all'incrocio con i tweeters, in occasione delle riproduzione di alcune voci femminili non ben registrate, migliorandole sensibilmente.
A questo punto, convinto delle enormi potenzialità contenute nelle 3 tracce, le due smagnetizzanti e quella del rodaggio, decido di fare un trattamento selvaggio, di parecchie ore giornaliere, a volume non proprio moderato e per diversi mesi, fino ad oggi. Ad ostacolare il procedimento, una umidità persistente dell'83%, controllata giornalmente e ridotta fino al valore minimo del 63%. Valore che non permette ai miei tweeters di esprimersi al meglio.
Dopo diversi mesi di trattamento, posso affermare che il mio impianto è irriconoscibile. Talmente diverso che sembra un altro impianto, come se avessi sostituito i miei diffusori e ne avessi preso un altro tipo, molto più grande….. dotato di tweeters con membrane dal materiale sconosciuto. Premesso che ho evitato di sentire l'impianto gradatamente, ogni giorno dopo il trattamento: per due settimane l'ho ignorato, anche se mi accorsi che la timbrica delle tre tracce, cambiava giornalmente… Al primo impatto sembrava che i bassi fossero scomparsi. Per verificare la mia impressione, decidevo di ascoltare il celeberrimo CD della Sicut Sol "Musica Romantica per Organo", brano 11 di M. Bossi; notavo invece che i bassissimi c'erano e raddoppiati. In pratica il suono si è talmente pulito di tantissime microrisonanze da farlo sembrare privo di bassi. Decidevo, quindi, di continuare il trattamento per un'altra settimana e la successiva ancora.
A distanza di mesi il punto della situazione è questo. L'impianto ha subito una trasformazione radicale, da rammaricarmi del fatto di non avere scoperto prima questo CD. L'impianto adesso suona in modo talmente diverso, da entusiasmarmi a miglioramenti che pensavo non fossero possibili. La pulizia del messaggio sonoro, prima presente a palate, adesso è presente a vagoni: incredibile! Il senso del ritmo prima punto di forza dell'impianto, adesso è stato sostituito da una musicalità riscontrabile solo negli ascolti dal vivo, appunto perché non esistono diffusori.. E' quasi scomparsa la caratterizzazione in gamma alta che faceva capolino con certe registrazioni di voci femminili. Questa caratterizzazione è uno di quegli elementi che ho utilizzato per verificare certi esperimenti, come quelli dedicati ai tre punti di appoggio. Dopo il trattamento, posso affermare che la caratterizzazione di alcune voci femminili, pur presenti nella registrazione, veniva esaltata anche dalla magnetizzazione e indurimento delle membrane dei tweeters in un piccolissimo arco di frequenze. La velocità di risposta ai transienti è aumentata, addirittura incredibile, entusiasmante, senza un pelino di incertezza; una velocità che visivamente non si attribuirebbe mai a sistemi di grandi dimensioni, come se potessero essere veloci solamente i piccoli diffusori! L'estensione in gamma ultrasonica è aumentata in modo impressionante. Lo si nota dalla enorme spazialità che viene fuori, segno che i tweeters compiono con maggiore facilità escursioni micrometriche, facendo vibrare impercettibilmente l'aria attorno ai diffusori, donando alla riproduzione un senso di realtà prima alto, ma adesso nettamente superiore. Incredibile è ad esempio la facilità con cui restituisce il rumore del master, che quasi mai si nota prima dell'inizio della musica. La stessa sensazione si ottiene anche nella restituzione dei pianissimo orchestrali, divenuti nettamente più intelligibili che in precedenza.
Anche la gamma bassa e bassissima è trasformata. Chi se lo poteva immaginare che nel CD Super Bass della Telarc con i tre contrabbassisti, Brown, Clayton e McBride, il contrabbasso potesse raggiungere velocità di esecuzione così impressionanti, restituendo una miriade di microinformazioni prima nascoste, facendo scorgere con maggiore nettezza il posizionamento di ciascun contrabbassista anche nei pieno orchestrali. Con una pulizia degna delle migliori tra le camere anecoiche, quando in realtà si tratta di una esecuzione live. Fantastico!
Che dire poi della gamma mediobassa. Ho scoperto che dopo il trattamento posso tagliare maggiormente più in basso rispetto che in precedenza il pannello dei medioalti. Ottenendo notevoli benefici in termini timbrici: un conto è il medio basso restituito da una cassa chiusa ed un altro conto è quello restituito prevalentemente da un trasduttore in aria libera. Ne consegue che adesso sono migliorati il fraseggio, la timbrica, il microcontrasto, i particolari. E' aumentato in modo incredibile il già notevole impatto dinamico, coniugato con una trasparenza prima velata. Il violoncello emette un timbro corrugato, mieloso, naturale e trasparente da farlo sembrare un gatto in calore. Il rullante acquista forza e vivacità degna della sua natura. Il contrabbasso acquista maggiore nettezza e precisione timbrica.
La gamma media si rivela di una musicalità e naturalezza, prima inimmaginabili. In precedenza pensavo che occorresse attendere il Blue Ray Disc Audio per potere ottenere un ulteriore miglioramento. Invece bastava far suonare le tracce 7, 8 e 9 del CD XLO per qualche mese….
CONCLUSIONI
Dalla lettura delle impressioni di ascolto, sembra emergere il fatto che prima il mio impianto suonasse da schifo. Invece suonava benissimo, ma non come adesso! L'utilizzo di questo XLO Test & Burn-In CD si è rivelato un autentico toccasana per il mio impianto. Ma che dico: una rivoluzione! Probabilmente la sua terapia è ingigantita dalla complessità del mio impianto: ciò dimostra la eccezionale bontà del trattamento smagnetizzante e della traccia destinata al rodaggio e al preriscaldamento. In particolare quest'ultima si è rivelata maggiormente più efficace in luogo del classico preriscaldamento effettuato con un CD musicale tenuto basso volume per mezzora. Nel confronto il precedente modo di preriscaldamento non serve granché! Se mettete in ripetizione per due volte le tre tracce prima di ogni ascolto, il vostro impianto suonerà come se avesse già suonato per 2 ore, migliorando ulteriormente con il trascorrere delle ore.
Queste tre tracce hanno contribuito profondamente a cambiare i connotati al mio impianto. Senza di loro lo stesso risultato lo avrei potuto raggiungere dopo diverso tempo, forse anni, senza contare l'utilità della smagnetizzazione. Sapete che io pretendo soprattutto da un impianto la restituzione delle voci in modo credibile. Con il mio sistema posso tarare i livelli sonori e le frequenze di incrocio in modo tale da ottenere delle voci veritiere, senza tracce di iperdefinizione o altri elementi negativi. Bene, dopo diversi mesi di trattamento, ho potuto sperimentare nuovi incroci, ottenendo una maggiore sensazione di veridicità delle voci, con l'ulteriore ingrediente di un pizzico di iperdefinizione.
Mi chiedo, a questo punto, che cosa ci stanno a fare gli altri… Se non fosse stato per il nostro fuoriclasse Giacomo Pischedda, io non avrei ancora conosciuto questo incredibile CD. Grazie Giak a nome di noi tutti!
Un disco necessario per ogni audiofilo! Complimenti a XLO e Reference Recordings.
Francesco S. Piccione
HI-FIGUIDE n. 9, Gennaio 2008
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