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LABORATORIO ESOTERICO ACCESSORI AUDIO STRUMENTI ACUSTICI DI PRECISIONE (SAP) RELAXA 1 VIAGGIO NEL MONDO DELLA FANTASCIENZA DI FRANCESCO S. PICCIONE Riproposizione aggiornata
Il mercato audio è pieno di accessori. Molti sono inutili, altri futili, alcuni voluttuari, parecchi aberranti. Ogni tanto qualcuno si erge nella mischia, magari senza clamore e senza che qualcuno lo scorga, perché si tratta di un oggetto "schivo e modesto nel carattere". Per poi scoprire alla fine che è un grande…..
PREMESSA
Nei numerosi anni di passione audiofila, pochi sono stati gli incontri che definirei "fulminanti". Solitamente, persone a parte, i miei colpi di fulmine sono limitati ai diffusori. Non so spiegarvi perché, ma per me i sistemi di diffusione del suono, sono irresistibili ed intriganti. Ovviamente se si tratta di sistemi veri, non le minchiate che si vedono oggi….
Di solito, ogni incontro fulminante è stato seguito da lunghi periodi d'elucubrazioni, studi, ricerche, scambi accesi di discussioni con lancio finale di sedie, apparecchi e diffusori. D'altronde la media dei veri sapienti che si aggirano attorno al mondo dell'hifi è bassissima.
L'oggetto di cui vi parlo non è il solito componente o accessorio audio. La sua conoscenza è stata del tutto casuale e tramite foto. Un nostro ex collaboratore, lo segnalò nel suo reportage sul Roma Audio Show del 2001 e nell'occasione della pubblicazione del servizio, chiedemmo al costruttore di poterlo provare.
Di che parlo? Di un oggetto che affermare sia l'avanguardia della tecnologia italiana è giusto. Si tratta di un accessorio, una basetta su cui poggiare un apparecchio audio. Beh e che c'è di così strano? Ne abbiamo visto di basette inutili... direte voi, con sguardo compiaciuto... In realtà non si tratta di una basetta qualsiasi. Basti pensare al fatto che questa ha vinto due premi in America, cioè in quel paese che è arrivato sino a Marte, per quei pochi che non ne fossero a conoscenza.
In particolare, compito di questa basetta è quello di permettere ad un apparecchio audio di galleggiare per aria... Urca: una basetta antigravitazionale? No, siamo ancora all'era delle pietre, come ben testimoniato dalle ultime vicende di attualità. Direi un colpo di genio, italico ovviamente. In pratica, questa basetta sfrutta la repulsione di campi magnetici identici per poter far galleggiare in aria l'apparecchio che vi si poggia. Anni fa ci avevo pensato, ma in pratica era impossibile mantenere in linea la base ed il controtelaio in modo che non scappassero lateralmente. L'uovo di colombo risiede in 4 pilastrini e cuscinetti: costoro controllano e guidano l'oscillazione del controtelaio.
Quando vidi in foto la basetta, i miei occhi si spalancarono e s'illuminarono. "Poche persone saranno in grado di comprendere le qualità e capacità di questo oggetto", pensai... E difatti mentre noi ne avevamo un esemplare in prova, altre riviste del settore dichiararono le loro assurde e colorite panzanate. Roba da ridere, come nei film di Totò. Di che cosa diavolo parlo? Di SAP Relaxa 1, basetta ad isolamento magnetico.
ALL'INTERNO DEL GENIO ITALICO ANCHE SE INCOMPRESO...
L'ingegnere Fratello, deus ex machina della SAP, Strumenti Acustici di Precisione, in quel di Salerno, venuto a conoscenza della nostra richiesta di prova, mi ha contattato per gli accordi del caso. Il suo timbro di voce, caldo e passionale e l'estrema cordialità unita a rara loquacità, hanno facilitato l'accordo. Nessun limite di tempo, spese del trasporto e rischi a carico della ditta, possibilità di effettuare una prova lunga e di restituire il tutto senza menzione alcuna ai nostri lettori nel caso il prodotto si fosse rivelato una bufala. Meglio di così.... L'avanguardia sta a Salerno... Meditate cari distributori...
Il funzionamento della basetta è semplicissimo. In pratica agli angoli della base a forma di T di colore nero e del trasparente controtelaio rettangolare, troviamo 4 magneti per lato, a coppie l'uno in faccia all'altro. Per respingersi, le due facce contrapposte presentano la stessa polarità. Per tenere telaio e controtelaio perfettamente allineati, sono state impiegate delle guide, posizionate ai due lati contrapposti della basetta. Si tratta di 2 pilastrini di metallo per angolo inseriti nella base, su cui scorrono dei cuscinetti alloggiati nel controtelaio. Non male come pensata... Tale idea ingegnosa è da addebitarsi all'ing. Fratello ed al prof. Ezio Puppin del Dipartimento di Fisica dell'Università di Milano.
Questa basetta, quindi, persegue alcuni dei nostri obiettivi in fatto di disaccoppiamento delle apparecchiature audio dalle loro basi d'appoggio, pavimento compreso. In particolare, molti non hanno compreso qual è il funzionamento effettivo della basetta, tant'è che addirittura hanno narrato anche di prestazioni limitate della basetta in concomitanza con l'utilizzo d'alcune apparecchiature. Niente di più errato. Questa basetta, denominata "a sospensione magnetica", in realtà non fa altro che attuare l'isolamento dell'apparecchio da tutto ciò che si trova al di sotto di questo. Di qualsiasi tipo di apparecchiatura audio, buone o brutte che siano.
Da cosa isola di preciso? Da vibrazioni e risonanze provenienti dal tavolino portaelettroniche, dalle altre apparecchiature audio ivi presenti, dal pavimento, dal palazzo, dal traffico automobilistico circostante al palazzo, oltre ai motori degli ascensori, delle autoclave e calpestii delle persone. In pratica un isolamento quasi totale. Un oggetto eccezionale. Alla luce di ciò, la sua funzione ammortizzante è secondaria rispetto all'isolamento.
Proprio l'isolamento spiega le straordinarie prestazioni della Relaxa 1. L'isolamento è direttamente menzionato anche dal libretto di presentazione della basetta, quando si fa menzione che questa è da rapportare agli ingombranti ammortizzatori oleopneumatici utilizzati in industria. Io sarei ancor più preciso, prendendo a riferimento le molle ad aria che richiedono, contrariamente al Relaxa, costante manutenzione. Quindi il mio approccio verso questo oggetto era carico di buone aspettative, che se fosse andato male ci sarei rimasto ancor più male....
VIAGGIO ALL'INTERNO DELLA FANTASCIENZA OSSIA, COME AVERE SORPRESE SENZA ASPETTARSELE
Arrivato il pacco in redazione, l'ho prontamente aperto e sballato, con la stessa velocità con cui mi approccio a qualche bella biondina... Letto il manuale ed inserito il controtelaio nelle sue guide, ho constatato il bel galleggiamento e la sua potenza nel respingere la pressione della mia mano sopra il controtelaio. Inoltre la basetta ha un aspetto molto elegante.
Per verificare la sua conformità al nostro Standard Minimo, occorre provarla nel mio impianto. L'unico oggetto all'interno dello stesso, adatto ad essere posizionato sulla basetta è il mio preamplificatore a valvole Hampton HD 7, oggetto dalla qualità superiore i cui suoi concorrenti si misurano con le dita di una sola mano. La basetta ha dimensioni abbondanti e sopporta pesi sino a poco più di 20 Kg, per cui non adatta al lettore CD Accuphase.
L'idea di metterci sopra il preamplificatore non era così malvagia. In fin dei conti si tratta della centrale di preamplificazione e smistamento del segnale audio. La sua costruzione è robusta e probabilmente l'effetto positivo della basetta ridotto al minimo. La Relaxa 1 ha il difetto di inclinarsi dal lato di maggior peso dell'apparecchio. Non molto, circa 0,5 cm, ma si nota visivamente. Nel caso dell'Hampton, il punto di maggior peso è posizionato nell'angolo dove si trova l'innesto del cordone d'alimentazione. Il riequilibrio l'ho ottenuto aiutandomi con della gomma appositamente ritagliata che ho posizionato sotto il preamplificatore per rimetterlo a bolla. Voilà: dal punto di vista visivo abbiamo risolto il problema. Dato che per posizionare il preamplificatore sopra la basetta ho dovuto staccare tutti i cavi, la messa a terra dello schermo dei cavi di potenza ed il cavo di alimentazione, decido di rinviare l'ascolto all'indomani.
ESPERIMENTI DI ASCOLTO
Il giorno dopo decido d'iniziare l'ascolto con un CD perfetto allo scopo: quello di Madonna dal titolo "Music", registrato molto bene, ma per converso complicato nella sua restituzione. Un mostro in contrasto con la cantante....
Il brano di partenza è il n. 6, "Nobody's Perfect". I primi 10 secondi sono drammatici: faccio un balzo dalla sedia poichè il sussurrato di Madonna è strepitoso, nettamente migliore che in precedenza. Immediatamente, appare chiaro che il "pianissimo" con l'inserimento della basetta assume sorprendentemente nuova luce e perfezione. Non è finita: subito dopo la voce di Madonna, resa digitalizzata, si libera in gran parte da questo effetto digitale, ossia sembra molto più vera e realistica, pur se dotata di enfasi.
Un altro sobbalzo avviene con l'ascolto del basso elettrico. Questo è immenso ed immanente. In precedenza era diretto verso di me e con poca spazialità. Adesso riempie l'ambiente e scende sino agli abissi. Un basso elettrico ma di bell'effetto. Al contempo noto un notevole cambiamento della disposizione scenica di questo brano: è questa caratteristica che aprirà in me nuovi orizzonti della ricerca audio. In pratica lo scenario si modifica così: la voce compie un leggero passo indietro, aumentando al contempo in misura notevole l'intelligibilità, mentre il palcoscenico sonoro si allarga nelle tre dimensioni, tanto che sembra di assistere ad un effetto HT... alla faccia del due canali.
Fate attenzione perché subito spicca un'altra differenza: l'impianto sembra suonare più piano. In pratica il suono è nettamente più pulito, quasi del tutto privo di risonanze, che è possibile raggiungere livelli di pressione acustica assolutamente impensabili per il 99% di coloro che leggono questo articolo. Un risultato straordinario, che ha mandato a puttane tutte le minime conoscenze acquisite sul mio impianto sino a quel momento (2000/2001). Altro che problemi di pressione acustica dell'ambiente, altro che limiti di pressione sonora, altro che limitazioni in alcune registrazioni, altro che risonanze ambientali ed altro ancora... I problemi risiedono soprattutto nelle risonanze delle apparecchiature e loro supporti. Ma che cacchio ho ascoltato sinora? Il suono delle risonanze... ed a mia insaputa....
Tutti gli altri CD ascoltati, di qualsiasi qualità, fanno un bel balzo avanti, in alcuni casi stravolgendo parametri conosciuti a memoria. Decido che Roberto può attendere e mi tengo la basetta un altro mese, allo scopo di continuare le indagini, verificare le altre alternative e cercare di attuare miglioramenti alla basetta, sempre vi è la possibilità. Sino all'arrivo della basetta, tutti i miei apparecchi erano disaccoppiati dalla loro base di appoggio in un certo modo. Tali disaccoppiatori saranno descritti in diversi articoli di prossima pubblicazione (poi presentati nella nuova versione in HFG on-line nei celeberrimi articoli HFG The Going e The Energy Classic).
Inizialmente, per verificare le nude prestazioni della basetta, senza artifici o aiuti aggiuntivi, ho posizionato il preamplificatore esattamente come è (era) venduto, ossia tramite i suoi 4 piedini. Mentre ero a bocca aperta per gli strepitosi risultati sonori e mi facevo quattro grasse risate alle spalle dei recensori precedenti, il mio cervello cominciò ad elaborare delle ipotesi. La prima, se era possibile migliorare ancora le già ottime prestazioni della Relaxa 1. Vi rendete conto? Anziché bearmi nell'ascolto, già mi frullavano in testa certe idee.
Il primo esperimento consisteva nel fatto di verificare la teoria dei tre punti di appoggio. Prendo tre piedini di gomma morbida e li posiziono sotto il mio preamplificatore, uno anteriormente al centro e gli altri due posteriormente agli angoli. Ritorno allo stesso CD di Madonna, stesso brano: urcaaa!! Miglioro di un altro 10%, sembra poco ma non lo è. La spiegazione di questo miglioramento è semplice (vedere articolo: Tre punti e…) e non limita il funzionamento della basetta, che con le sue sole forze stravolge mezzo impianto. Inoltre, sopra la basetta si trova il pre e non un lettore cd... Sintetizzando, quando posizioniamo un apparecchio sopra un piano di appoggio o sopra il pavimento nel caso dei diffusori, entrano in azione note leggi della fisica, tese ad immettere o creare vibrazioni e risonanze aggiuntive negli apparecchi. Per mitigare tali effetti, vi sono diverse strade: quella di accoppiare l'apparecchio alla sua base o disaccoppiarla da questa. Nel corso degli anni, la soluzione migliore è quella adottata in numerosi settori e priva di storie: disaccoppiare. Aggiungo: utilizzando l'interposizione di soli tre punti di appoggio, non quattro.
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A questo punto una curiosità mi assale. Guardo i 4 pilastrini, la basetta, il suo fluttuare.... Se c'è un punto debole sono questi pilastrini: tramite loro una minima parte di contatto con la parte sottostante esiste. A tal punto devo verificare la mia teoria: se supera questa prova lo eleggiamo componente allo stato dell'arte. Come verificare l'influenza dei pilastrini? Semplice. La base del Relaxa poggia tramite 4 piedini: ne metto tre e vediamo cosa succede. Stesso CD, Madonna, stesso brano n. 6: bestiale, il suono cambia di un'inezia, ma cambia. In tutta probabilità nessuno degli audiofili in possesso degli splendidi impianti consigliati dalle riviste specializzate web o su carta, non potrà mai sentire quest'inezia di differenza. Non so se riusciranno anche a scorgere i miglioramenti principali apportati dalla basetta, ma a giudicare dalle ultime recensioni sul Relaxa, sembra che non si scorga bene nemmeno quelle...
A questo punto, ascolto parecchi CD in una settimana. I vicini non mi sopportano, ma me ne strafrego, devo imparare a memoria ogni minimo particolare e verificare anni di registrazioni su CD. Arrivo ad ascoltare per dodici ore filate in un giorno. Il passo fondamentale è l'ascolto di alcuni CD che solo nel mio impianto non andavano in confusione, ma permaneva uno "stato di agitazione", una sensazione di "irrigidimento muscolare" nei pieni orchestrali. Il passo avanti notevole, l'hanno offerto i CD della GRP: semplicemente disarmante è stato riascoltarli con una pulizia, trasparenza, dinamica ed assenza di fatica d'ascolto. I GRP, dopo un periodo di successo presso gli audiofili, sono caduti in disgrazia a causa delle loro registrazioni eccessivamente trasparenti. Questa trasparenza, spesso a causa dei limiti dinamici di molti impianti, specie dei minidiffusori, si trasformava in distorsione ed aggressività degli acuti, anche in impianti di qualità eccelsa, ovviamente solo per le riviste ed i loro possessori.
La spiegazione è semplice. Quando vi sono vibrazioni e risonanze aggiunte, queste alterano in modo udibile la la qualità timbrica, in quanto si trasformano in informazione aggiuntiva che inquina il segnale principale, causando distorsione, sbilanciamenti e rallentamenti nella fluidità del suono. Ne consegue che in assenza o forte mitigazione degli elementi perturbatori, tutto ciò che in precedenza si esternava in suoni fastidiosi si trasforma in trasparenza ed assenza di fatica di ascolto. Ciò è quello che attua la base Relaxa quando inserita in un impianto, segno di quanto affermato poc'anzi, ossia che spesso le vibrazioni e risonanze presenti in ogni sistema, alterano in modo subdolo la qualità del suono, contribuendo all'aumento dei difetti sonori, magari marginali. Ecco perché è errato accoppiare gli apparecchi mediante l'interposizione di punte metalliche acuminate. Se il suono sembra migliorare vuol dire che non si hanno le idee chiare!
Scoperto l'effetto sui GRP, mi è stato facile riascoltare tutti i CD in quelle parti che non erano al meglio, specie nei pieni orchestrali. Il risultato è stato in sintonia con quanto sinora affermato. In pratica il suono si modifica nel modo di proporsi all'ascoltatore. Aumenta la larghezza di banda, quindi migliorano l'estensione agli estremi, in basso ed in alto (a causa dei bassi attriti...). Scompaiono tutte quelle piccole rigidezze che contribuiscono a creare situazioni di crisi, compressioni dinamiche, distorsioni, sbilanciamenti, ecc.. Il tutto si allarga dal punto di vista spaziale, dando la sensazione che all'interno di questo spazio allargato vi sia maggior posto anche per strumenti musicali aggiuntivi, prima nascosti o appena accennati nella melma sonora. Questa maggiore capacità di aumentare spazio a disposizione per tutti gli strumenti, si traduce in fluidità del messaggio sonoro, in serenità dello stesso anche nei momenti di massima pressione, in ossigeno in quantità illimitata per tutti gli strumenti.
Vi sottolineo subito, cosa probabilmente è stato scambiato per difetto dagli altri recensori. Quando aumenta l'ossigenazione, lo spazio circostante tra gli strumenti all'interno di una prospettiva sonora ben precisa, il suono sembra rilassarsi, in quanto pulito di quei micropicchi, tipici degli isterismi di molti sistemi audio non propriamente messi ben a punto. Quindi nulla di strano se il suono prima dell'intervento del Relaxa risulti grintoso, in basso o negli alti. E' possibile che in questi casi vi sia anche un effimero aumento del microdettaglio. Se si tolgono tutti questi micropicchi, le irregolarità, risonanze, se il tutto si pulisce, la sensazione principale è che il suono si ammoscia, perda in grinta. Ciò è verissimo, ma trattasi della messa a fuoco della qualità sonora di quell'impianto, diffusori in particolare. E' chiaro che un minidiffusore in questo modo perda, ad esempio, di punch nei bassi. L'ascoltatore non si accorgerà che l'attenuazione del punch è stato sostituito da una maggiore estensione verso i bassi profondi ed articolazione, poiché un minidiffusore non lo potrà mai rivelare. Si assisterà ad una maggiore pulizia nei transienti; il punch sarà corretto, ossia adeguato alla qualità della registrazione e non alterato da picchi di risonanza o altro. E' difficile spiegare a parole tali miglioramenti, ma le cose van così. Questo piega perché numerosi recensori non hanno compreso una mazza…. La gamma alta con l'intervento del Relaxa, potrebbe anche sfumarsi, perdere in dettaglio. Ciò perché i tweeter utilizzati dai diffusori sono esattamente così: poco trasparenti, dolci e con poco dettaglio. Diventano definiti semplicemente perché la distorsione causata dalle vibrazioni e risonanze ne aumenta la loro presenza esaltando la zona medioalta.
Se tolgo distorsioni causate da vibrazioni e risonanze, il suono diventa più fluido, netto, ricco di armonici; aumenta l'estensione in gamma altissima e bassa poiché diminuiscono gli attriti (pensate ai condensatori investiti da microscopiche vibrazioni...), ma al contempo sembra diventare meno presente. Sembra! Con un normale diffusore tutto ciò non si noterà. Anzi, la sensazione di minor presenza sembrerà essere controproducente, tanto da preferire soluzioni opposte, generate dalla forza delle risonanze e distorsioni. Soluzioni che aumentino - inventandoseli - il contrasto, il punch, il microdettaglio: è questo l'effetto principale dell'utilizzo delle punte metalliche acuminate. Giustamente vanno bene per correggere difetti...
Riepilogando, quando il suono si pulisce in modo drastico, questo tenderà ad allargare la sua spazialità, segno di una maggiore restituzione di informazioni microscopiche. Tale allargamento implicherà un riposizionamento degli esecutori e cantanti all'interno dello stage sonoro ben definito. Tutto si riposiziona, secondo la qualità della registrazione (vedere apposita serie di articoli). Ad esempio, spesso la voce che prima era posizionata in primo piano, faccia qualche passo indietro, arretrandosi, incastonandosi in un'ambienza più naturale. Gli estremi banda, a causa della diminuzione degli attriti causati dal maggiore isolamento, miglioreranno, ma ciò si noterà solamente se i diffusori saranno adeguati. La dinamica subisce inaspettati miglioramenti sia verso il basso sia verso l'alto: i sussurrati diventano netti e puliti ed i picchi orchestrali dipanati con disinvoltura. Questo in breve ciò che succede quando una basetta Relaxa 1 è inserita in un impianto stereo.... Fantascienza...
LA VERIFICA
Dopo una settimana decido di far ascoltare il tutto al nostro prof. Antonio Cotzia. Sino a quel momento nulla avevo detto dei miglioramenti: volevo verificare le sue reazioni su un impianto che lo conosce bene, ma non è il suo. Il commento di Antonio è stato eloquente di quanto prima affermato: "Il suono è pulitissimo, veramente notevole". Ha anche la sensazione che gli manchi qualcosa e che non la sa tradurre in parole. Nota, anche, il notevole incremento nella pulizia dei pieni orchestrali. Perplesso sulla restituzione dei bassi: "Scendono più in basso, ma sembrano poco corposi", afferma. Insomma, il suo ricordo dell'impianto è stato giusto, ma il presente gli sembra strano, migliore ma indefinibile. Sorrido...
Dopo diverse ore d'ascolto, si decise di togliere la basetta e di ritornare alla situazione antecedente. Faccio in modo da non staccare nessun cavo… La verifica serve a me, per rivedere quanto ascoltato a distanza di qualche settimana; serve ad Antonio per fare un paragone con il suono precedente ed essere certo delle sue impressioni iniziali. Il commento di Antonio? "Che schifo!!!". Ascoltiamo senza basetta solo per 20 minuti. Rimessa al suo posto, ci rendiamo conto di essere nel mondo della fantascienza... Le differenze ed i miglioramenti sono esattamente come ve le ho descritte, in pieno accordo con quanto rilevate da Antonio. Inoltre, abbiamo constatato come la misura dei miglioramenti non è bassa. Anzi è decisamente importante, superiore a tutti i tipi di accessori sinora provati. E' la sua prima rilevazione o impressione che è subdola.
ULTERIORI RICERCHE
Sempre lo stesso pomeriggio, con Antonio abbiamo deciso di utilizzare la basetta in unione ai nostri disaccoppiatori, di prossima presentazione a confronto con i soli disaccoppiatori. Signori, semplicemente senza parole... Il Relaxa serve, eccome... I soli disaccoppiatori non bastano, ma contribuiscono ad incrementare le prestazioni generali, a conferma che l'utilizzo congiunto di più strumenti atti a combattere lo stesso fenomeno, dà sempre risultati positivi.
CONCLUSIONI
La basetta SAP Relaxa 1 è un oggetto straordinario, creato dal genio italico, tanto che pochi sono in grado di comprendere nelle sue prestazioni. Occorre perizia, un buon impianto e conoscenza di certe tematiche. Il suo funzionamento dipende non dalla qualità costruttiva degli apparecchi che vi si poggeranno, come paventato da troppi ed inutili recensori, ma dalla qualità dei diffusori e del sistema audio nel suo complesso. La basetta ha funzionato con qualsiasi oggetto in nostro possesso, in diversi impianti ed anche con i giradischi analogici con controtelaio flottante.
Il suo utilizzo è fortemente consigliato, almeno nella misura di una unità da posizionare sotto l'apparecchio che maggiormente risente dei suoi benefici effetti: o il lettore CD o il preamplificatore, specialmente se a valvole. Anche l'utilizzo in unione a tavolini porta elettroniche di alto livello è fortemente consigliato, in quanto il suo scopo primario è l'isolamento dalla parte sottostante, sempre consigliabile anche se si utilizzano portaelettroniche di qualità superiore. Il troppo in questo caso non basta mai... Ciò vuol dire che se vi è la possibilità non vi è alcuna controindicazione nell'usare un Relaxa per ciascun apparecchio.
Il Relaxa 1 è, quindi, un oggetto universale privo di controindicazioni e consigliato in tutti i casi. Non proprio in tutti, ad essere precisi. Se l'impianto in cui andrà inserito non è di qualità, allora risultati potrebbero non esserci. Dato che sinora negli impianti audio il suono esce dai diffusori e non da altri oggetti, allora saranno questi i responsabili principali della qualità dell'intervento del Relaxa 1. Se i vostri diffusori non sono di qualità, allora l'effetto potrebbe essere inesistente.
Il Relaxa 1 raggiunge prestazioni straordinarie senza alcun aiuto particolare. L'unico up-grade possibile è quello di poggiarlo tramite tre piedi morbidi, anziché i quattro in dotazione. Risultati strepitosi si sono ottenuti posizionando gli apparecchi utilizzando i sistemi da noi sempre consigliati, in particolare tramite tre punti di appoggio. L'impiego di particolari disaccoppiatori di nostra concezione, in unione alla basetta hanno innalzato le prestazioni della basetta allo stato dell'arte.
E' stato anche verificato il funzionamento in unione ad oggetti dotati di molle, come i giradischi analogici. Nessun problema è sortito, tranne il fatto dell'inclinazione della basetta secondo la disposizione dei pesi nel giradischi o di altri apparecchi. L'inclinazione è comunque minima ed il giradischi facilmente riequilibrato tramite l'inserimento di opportuni spessori di gomma. Inoltre sulla basetta è stato posizionato un giradischi digitale dotato di sospensioni a molla: il Naim CDI. Anche in questo caso il miglioramento è tangibile ed in linea con quanto espresso nella descrizione dell'ascolto.
Il suo costo non è una nota dolente. Occorre prendere atto della validità dell'oggetto. Il Relaxa 1 ha dimostrato in ogni contesto di poter apportare seri benefici alle prestazioni sonore degli apparecchi che vi si poggiano e di tutto l'impianto in generale. Proprio per questo entra prepotentemente nello S/M. In più, per l'eccezionalità di alcuni parametri, si guadagna l'onorificenza HI-FIGUIDE Gold©, The Component State of the Art. Complimenti!
Francesco S. Piccione
HI-FIGUIDE n. 9 - Gennaio 2008
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