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LE GRANDI PROVE DI HI-FIGUIDE GLI ACCESSORI AUDIO NECESSARI AUDIO INT'L DISCLEAR SMAGNETIZZATORE PER CD SHIATSU PER IL NOSTRO HI-FI DI GIORGIO CAPELLI
Il mercato hifi è pieno di accessori audio spesso inutili o non funzionanti. Ogni tanto compare sul mercato un oggetto degno di attirare l'attenzione degli audiofili. In alcuni di questi casi, pur conoscendo il principio di funzionamento, l'accessorio non fornisce risultati eclatanti; in rarissimi casi, pur non conoscendo appieno il suo funzionamento, l'oggetto ha prestazioni tali da rendersi … necessario. Come l'accessorio oggi in esame …
PREMESSA
Qualcuno di voi si sarà sicuramente chiesto il motivo di un titolo tanto orientaleggiante per questa recensione: ve lo spiego in 4 parole. Shiatsu ha il significato di "premere con le dita"; infatti, mediante l'esercizio d'adeguata pressione in ben predeterminati punti del corpo umano, l'operatore shiatsu ne favorisce il benessere e ne ripristina lo stato di salute in tantissimi casi. Ed è appunto di ripristino di salute (del cd) e benessere (d'ascolto) che si parlerà in quest'articolo. Non a caso il booklet pubblicitario che accompagna il DisClear afferma che l'effetto è "…..tale da rilassare i materiali stressati all'interno del disco". Ma andiamo con ordine.
CHI E' L'AUDIO INT'L?
Nasce nel 1970 con l'intenzione di diffondere per l'Europa il buon suono, quello come si suol dire che si apprezza solo da impianti state-of-the-art. Nobile intento che, però, non fece i conti con le leggi del mercato (cioè pesce grande mangia pesce piccolo) e così da distributori di marchi come Infinity, Klipsch, SAE, Mark Levinson, Sheffield, per citarne alcuni, si trovarono nel tempo a dover ricominciare da capo (successe che alcuni piccoli marchi furono incorporati da grandi nomi e quindi cessarono i rapporti di collaborazione, non certo per scelta di Audio Int'l ma per utilizzo di reti distributive proprietarie). Ma ciò che non potevano essere sottratte a Herr Hermann Hoffmann della Audio Int'l, erano le idee e la convinzione che percorrere la strada del come ascoltare nel migliore dei modi possibile e nel diffondere questa cultura era la via giusta. Ecco allora che uno fra gli ingegneri suoi collaboratori si mise a riflettere su uno smagnetizzatore già in commercio (l'RD-2 della Furutech), accorgendosi che alcune leggi della fisica non erano state applicate in modo ottimale nella costruzione di questo accessorio e per questo tipo di applicazione. Da lì ad apportare le modifiche il passo fu breve, con i risultati di cui avete già letto.
Spiacente di non potervi dire di più ma Herr Hoffmann è categorico: sul DisClear è in corso di registrazione il relativo brevetto e quindi, al momento, il segreto industriale prevale sulla trasparenza costruttiva. Unica annotazione che posso riportarvi è che, sempre secondo quanto comunicatomi da Hoffmann, in Germania il DisClear sta riscuotendo un gran successo e gli è riconosciuta un'efficacia di molto superiore al concorrente. Condivido in pieno.
DESCRIZIONE
Ovviamente, non potevamo essere immuni dalla curiosità di verificare le teorie del baldo albionico: da lì alla richiesta di sottoporre ad "autopsia acustica" un cd massaggiato professionalmente, il passo fu breve.
Alla vista si presenta in modo anonimo, un cilindro nero di 500 grammi di peso, pochi centimetri d'altezza, un cordone ombelicale che lo alimenta, un interruttore elettrico e un led giallo. Tutto qui. Tento di capirne di più dal foglio di istruzioni, ma con nessun successo: potrebbe esserci riportata anche la ricetta per trasformare gli stolti in geni che non me ne accorgerei essendo scritto in lingua madre (per loro). E' un ostacolo che spero sarà superato nella versione che sarà commercializzata perché dare per scontato che in Italia, tutti si sappia il tedesco mi pare, come minimo, un po' presuntuosetto (ndr: l'importatore mi confermerà poi che, in effetti, l'esemplare a mie mani non era destinato al mercato italiano al quale sarà invece dedicato un'esauriente descrizione in lingua digeribile).
Superata l'empasse, mi affretto a succhiare avidamente le due pagine di traduzione dattiloscritte sperando di scoprire la magica ricetta; ne esco deluso perché oltre alle istruzioni d'utilizzo altro non compare, se non una serie di raccomandazioni che, se prese per il verso sbagliato, farebbero pensare di essere al cospetto di una venefica diavoleria generatrice di raggi alfa-gamma-idiota-di-mamma dai poteri molto distruttivi.
UTILIZZO
La curiosità aumenta, la tensione da attesa è alle stelle, quindi rompiamo gli indugi e mettiamoci all'opera. L'apparecchio è del tipo plug and play e quindi anche quanto fossi irradiato dai citati raggi alfa-gamma non potrebbe essere più facile usarlo: basta inserire la spina dell'alimentatore nella presa a muro, lo spinotto nel fianco dell'apparecchio ed il DisClear è pronto all'uso.
Acchiappo un cd a caso, fra i tanti d'ottima registrazione, sparsi per la mia stanza, applico The MAT, il peso aggiuntivo sopra al lettore e via con l'ascolto. Bah, mi pare tutto in ordine, penso. E' come lo conosco: registrazione ariosa, soundstage ben disposto, ottima dinamica, gamma sonora armonica e senza buchi.
Vediamo un po' che cavolo potrà mai fare di più o meglio quest'ammennicolo. Seguendo le istruzioni, appoggio il cd con la parte registrata a contatto con il DisClear, premo e tengo premuto il pulsante dell'interruttore. L'accensione del led mi conferma che il … "massaggio" ha avuto inizio: dopo circa 20 secondi la luce si fa più flebile fino a spegnersi del tutto. A questo punto potrei iniziare l'ascolto sen non ché, sempre dalle istruzioni, arriva il suggerimento di sottoporre a più trattamenti il cd se non si è mai fatto prima; l'unica avvertenza è di attendere almeno ulteriori 20 secondi fra un ciclo e l'altro di "manipolazioni". Così faccio per altre due volte.
E' quindi giunto il momento.
NOTE D'ASCOLTO
Dopo i nostri piedini d'appoggio super smorzanti, il trattamento antirombo all'interno dello chassis, il peso
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applicato sopra al lettore, la pulizia del software con liquido magico e The MAT applicato al cd ritenevo di essere riuscito a spremere il massimo: sia dal lettore sia dal software.
Ebbene, dopo quel primo cd, ne sono seguiti tanti altri, innumerevoli sedute d'ascolto prolungatesi per oltre un mese: mi devo ricredere. E' superfluo soffermarsi su questo o quel cd, sulla registrazione DDD piuttosto che AAD o altro, non importa se si tratti di cd della Denon, della Telarc, o d'altre case. Così com'è secondario se ad essere trattato è un cd con decine d'ascolti sulle spalle o un cd appena acquistato (sì, ho provato anche su un titolo acquistato per l'occasione). Non ci sono particolari generi musicali, sono passato dal barocco alla grande orchestra, dal country al jazz, pur di trovare dei limiti a quest'oggetto, ma alla fine mi sono sempre ritrovato a trarre le medesime conclusioni. Funziona, eccome se funziona!
In tutti i casi, nessuno escluso, i miglioramenti sono stati netti e facilmente percepibili anche da orecchie non allenate: in chiusura di prove, infatti, ho invitato alcuni amici ad esporre le loro impressioni. Persone che fino ad ora avevano nel compattone il punto di riferimento per la musica e più inclini ad ascoltarla come mescolanza d'eventi sonori in sé e per sé, piuttosto che attenti al microdettaglio o all'equilibrio dei vari parametri. Se volessi liquidare in due parole l'efficacia del DisClear potrei semplicemente dire: è come passare da un impianto da 4 Euro ad un impianto di maggior valore. Ma quest'oggetto merita di spendere qualche parola in più.
Il primo e più immediato riscontro si ha nell'aumento di trasparenza complessiva, nettamente percepibile fin dai primi secondi di emissione e, vi assicuro, non parlo di psico-effetti o miglioramenti impercettibili: "La musica è più chiara" affermerà uno di quelle cavie non aduse ad ascolti critici, "si sentono di più i bassi" aggiungerà l'altro. Per usare un paragone già noto, si può confrontare questo miglioramento al risultato che si raggiunge spolverando un mobile dopo un mese (ndr: ne so qualcosa io, che non consento a nessuno di dar di straccio al mio impianto!); con il trattamento (la spolveratura, se preferite) emerge una migliore e maggiore tridimensionalità del soundstage, l'aria fra gli strumenti aumenta. Tutto a beneficio di una miglior focalizzazione strumentale e collocazione spaziale. E' un velo, un consistente velo che si alza, lasciando splendere in tutta la sua luce un gioiello rimasto nascosto nel tempo.
Ma non finisce qui, anzi, è da qui che cominciano gli effetti del trattamento. Con la trasparenza e tridimensionalità, anche la larghezza della scena ne beneficia: il soundstage si distende maggiormente, proprio come dopo un massaggio shiatsu il corpo si distende ed acquista tonicità. Anche quello che l'altra cavia chiamava "aumento dei bassi" è sostanzialmente corretto, solo che quello che migliora è il corpo del contrabbasso, della grancassa del tamburo, delle note gravi in genere e la rotondità che ne esce avvicina ancor più lo strumento alla "realtà" riproduttiva.
Che dire poi delle armoniche? Plastiche e definite come non mai, apprezzabili sia sui martelletti del pianoforte delle vostre più amate esecuzioni di piano-solo ma anche nelle rapide incursioni bassistiche di alcune interpretazioni jazz. La "lente acustica", aggiunta dal trattamento, consente di ampliare e quindi percepire microdettagli prima sfumati o sfuggenti e di godere a fondo di microdinamiche non note. Le voci, siano quelle femminili di Diana Krall e Lucia Minetti ("Elle", ve lo consiglio per registrazione ed interpretazione) sia quella maschile di Freddy Cole (grandissimo interprete!) si modificano: le prime acquistano in calore e timbrica la seconda in rotondità espressiva.
Recentemente, un restauratore pulendo una vecchia crosta ha portato alla luce un'opera dimenticata di Van Dick: non dico che il DiscClear darà questo valore ai vostri cd, ma l'effetto sulla picture musicale è assimilabile.
CONCLUSIONI
DisClear è proposto al mercato come smagnetizzatore dello strato metallico del CD con effetti di rilassamento dei materiali stressati all'interno del medesimo dischetto. Non potendo aprire l'oggetto (le avvertenze vietano espressamente tale manovra per la metodologia costruttiva dell'apparecchio che ne risulterebbe compromessa irreparabilmente e poi c'è il già citato motivo del patent pending) non vi è modo di sapere cosa vi è esattamente all'interno. Prendiamolo pertanto per quanto ha efficacemente dimostrato e non per quanto è in realtà, anche se una minima documentazione avrebbe sicuramente aiutato. Anche a stabilire limiti di durata nel tempo e di eventuale usura di elementi per le ragioni di cui più oltre.
DisClear ha dimostrato la sua efficacia d'utilizzo così come la necessità di ripetere l'intervento prima di ogni ascolto (ho in effetti verificato che il trattamento decade in poche ore). E' un "piccolissimo prezzo" che i digitalisti dovranno pagare per godere al meglio della musica e del proprio impianto; dico proprio loro, i digitalisti, perche' gli analogisti già sono abituati ad un'accurata spazzolata dell'amato vinile e del fine pickup prima di ogni ascolto e quindi nulla cambierebbe.
Ciò che invece cambia e quindi non è più considerabile un "piccolissimo prezzo", è per l'appunto il costo di quest'apparecchiatura: 359,00 Euro. Non sono pochi, non sono tanti se qualcuno di voi pensa a quanto ha speso alla ricerca del cavo più adatto o delle punte migliori che tuttora non convincono. Ma, a parte questo, è un prezzo che fa riflettere su chi potrebbe esserne il potenziale acquirente. Certamente non è destinato a chi ascolta distrattamente e comunque pochi cd al mese, mentre è consigliabile per chi ha interesse ed attenzione all'ascolto vero anche se non dispone di cdteche da "N" centinaia di pezzi. E' un piccolo investimento ed è certo nei risultati: fate voi, per me è promozione a pieni voti.
Giorgio Capelli
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