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2009 Le Sinfonie Complete
Mozart, Wolfgang Amadeus
Wolfgang Amadeus Mozart (Salisburgo, 1756 - Vienna, 1791), fu un compositore austriaco.
Studiò musica con il padre Leopold, maestro di cappella del principe arcivescovo di Salisburgo e celebre violinista compositore.
A 6 anni Mozart era già in grado di esibirsi al clavicembalo, al violino, all'organo, suonando brani a prima vista o improvvisando. Nel 1762 il padre Leopold portò il piccolo Wolfgang e sua sorella Nannerl di undici anni, anche lei bambina prodigio, in giro per le corti d'Europa. Durante il viaggio, Wolfgang compose sonate per violino e clavicembalo (1763), una sinfonia (1764), un oratorio (1766), e l'opera buffa "La finta semplice" del 1768.
Il tiepido successo dell'opera "Così fan tutte" (1790, libretto di Da Ponte), fu seguito dalla morte dell'imperatore Giuseppe II. Il successore, Leopoldo II, pur non essendo interessato alla musica quanto Giuseppe II, nel 1791 per la sua incoronazione commissionò a Mozart l'opera seria "La clemenza di Tito" (su soggetto di Pietro Metastasio). Nel frattempo, il compositore era riuscito anche a creare alcune fra le sue più grandi opere strumentali, le sinfonie in mi bemolle maggiore, n. 39, n. 40 in sol minore e n. 41 in do maggiore, Jupiter (1788).
Morto in povertà, per cause rimaste sconosciute (che hanno dato adito a leggende, come quella dell'avvelenamento da parte di un invidioso Antonio Salieri), Mozart venne seppellito in una fossa comune e il suo funerale fu seguito da un numero esiguo di persone.
Mozart produsse più di 600 opere in un arco di tempo che va dall'infanzia alla prima maturità, dando prova di una stupefacente coerenza stilistica e di linguaggio. Le sue opere strumentali spaziano dalle forme tradizionali, come sonata, concerto, sinfonia, a quelle meno note di serenate, divertimenti, cassazioni; la sua musica da camera annovera capolavori nelle forme classiche del trio, del quartetto e del quintetto come nelle combinazioni strumentali più nuove. Le sue doti musicali eccezionalmente feconde gli permettevano di comporre di getto, come dimostrano i suoi manoscritti, e di trascrivere sulla carta le proprie e le altrui improvvisazioni.
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