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Voce d'altri tempi, carica di intensità emotiva, di calore e intelligibilità.
Ascoltate HOW LITTLE WE KNOW e vi sentirete immersi in un club americano, di quelli in cui gli uomini indossano tight e scarpe da ginnastica Nike e le signore sono ingioiellate dalla testa ai piedi ma quando inizia il concerto cala il silenzio e la poca cultura musicale americana lascia il posto al godimento personale di una bella voce. Sono tutti pezzi piuttosto orecchiabili, facili e di immediata fruizione, non si tratta di blues malinconico o di sofferenza messa in musica, ma solo piacere nel cantare con una grazia e direi, quasi chiedendo per favore di farlo, che finora avevo ascoltato solo nei dischi di Judi Garland. Non amo fare paragoni perché ogni voce ed ogni brano fanno storia a se, ma se avete ascoltato almeno una volta Over the Rainbow cantata dalla magnifica Judi quando ascolterete WHERE O WHEN piuttosto che I LOVED HIM potreste avere la sensazione di aver sbagliato disco.
La Kidd ha una voce molto diversa dalla Garland, molto più sostenuta e fatemi dire forte, ma ciò
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che rimane dopo l'ascolto di questo CD è solo una semplice domanda: perché certe voci non hanno un maggior livello di conoscenza e di riconoscimento internazionale?
Devo aggiungere che è stata per me la "prima volta" nell'ascolto di un disco Linn ed i tecnici scozzesi sono stati davvero in gamba. La riproduzione degli strumenti e della voce sono quanto di più analogico si possa ascoltare sui dischetti argentati. È una incisione del 1990, se qualcuno pensa che in quegli anni i CD fossero per la maggior parte registrati male si sbaglia di grosso, certo non siamo ai livelli delle incisioni analogiche della RCA o della Mercury degli anni 60, ma se amate poco la timbrica asciutta e "moderna" dei CD vecchi questa incisione e credo anche altre del catalogo Linn vi faranno cambiare idea.
Marco Collivasone
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